Diario della crisi

Draghi si è dimesso, il presidente Mattarella ha sciolto le Camere: l'Italia al voto il 25 settembre

Il premier resta in carica per gli affari correnti: "Avanti nei limiti del perimetro che è stato disegnato, rimettiamoci al lavoro", dice ai ministri
Draghi si è dimesso, il presidente Mattarella ha sciolto le Camere: l'Italia al voto il 25 settembre
Ansa
Mario Draghi al Quirinale

Di Maio: Conte lavorava da tempo a una crisi di governo

"Tutte le volte che stavo lavorando ai vertici internazionali Conte lavorava per la crisi di Governo. Io sono al Ministero per lavorare. La perdita di Draghi non è solo una perdita per l'Italia ma anche per l'Europa". Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, leader di Ipf. 

Economist: elezioni nel momento peggiore, riforme a rischio

"Le elezioni politiche anticipate non potrebbero avvenire in un momento meno opportuno, in mezzo ad almeno tre crisi interconnesse: per l'invasione dell'Ucraina, per l'energia e per l'inflazione". Lo scrive l'Economist, commentando la crisi politica in Italia. Aggiungendo che, "a causa delle lunghe procedure necessarie per eleggere e insediare un nuovo governo, il processo decisionale nella terza economia dell'Ue sarà paralizzato almeno fino alla fine di ottobre. E questo, a sua volta, metterà a rischio la capacità del parlamento di approvare un bilancio per il 2023 nei tempi previsti. Aumentando le preoccupazioni anche per il resto dell'Europa".

Il Dipartimento di Stato: Italia stretto alleato, ringraziamo Draghi per la sua leadership

"Ringraziamo il premier Draghi per la sua leadership in questo momento difficile per l'Italia e il mondo. Gli Stati Uniti e l'Italia sono alleati stretti con una forte partnership basata sui valori condivisi di democrazia, diritti umani e prosperità economica". Lo afferma un portavoce del Dipartimento di Stato. "Continueremo a lavorare a stretto contatto su importanti priorità, incluso il sostegno all'Ucraina contro l'aggressione russa", aggiunge il Dipartimento di Stato. "Rispettiamo e sosteniamo il processo costituzionale italiano", osserva. 

Berlusconi al Tg2: "No a liste uniche del centrodestra"

"Non stiamo pensando a liste uniche del centrodestra. Ciascun partito continuerà con la propria identità, ci sono differenze di posizione, di linguaggio, di storie tra i partiti per cui riteniamo che debba restare". Lo ha detto al Tg2 il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, assicurando inoltre di aver già scritto “un programma avveniristico” per il 2023. Rispetto alla caduta del governo, afferma che l'intenzione del partito era quella di “continuare con il governo Draghi fino alla fine naturale della legislatura”, sulla decisione dei ministri della pubblica Amministrazione e degli Affari Regionali Renato Brunetta e Mariastella Gelmini di lasciare Forza Italia ha tagliato corto: ""Riposino in pace. Non sono abituato a commentare le decisioni di chi tradisce senza motivi e prospettive politiche". 

 

Meloni a Tg2 Post: "Probabilmente Draghi ha colto la palla al balzo per andarsene prima della tempesta"

"Non ci aspettavamo di arrivare al voto il 25 settembre, la dipartita di questo governo è stata rocambolesca ed inaspettata", tuttavia, afferma la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni a Tg2 Post, “l'idea che mi sono fatta" è che l'atteggiamento di Draghi "aveva un senso solo se voleva andarsene: è probabile che abbia colto la palla al balzo per non dover assistere da palazzo Chigi all'arrivo di una tempesta". Meloni assicura poi che il partito è pronto alle urne e che sarà quello "che meno di tutti dovrà spiegare cosa vuole fare: le nostre priorità, la nostra collocazione e la postura su come affrontare le crisi sono sempre state articolate chiaramente. Chi è in difficoltà sono altri che debbono reinventarsi una nuova identità". Agli alleati, ha aggiunto, "chiederò maggiore impegno  sull'indisponibilità a fare alleanze variabili: quando sei una squadra e ti avvii a una battaglia, la prima regola è che si vince e si perde insieme".

Di Maio: "Il populismo non paga più"

"Il populismo non paga più, lo dico perché ho vissuto quella stagione. I cittadini chiedono serietà e responsabilità". Lo ha detto a Corriere Tv il ministro degli Esteri e leader di Insieme per il futuro Luigi Di Maio. Guardando alle elezioni ha detto che i partiti del centrodestra "dovevano già vincere cinque anni fa quando li ho battuti. I sondaggi sono fati per essere smentiti". Nei due mesi che mancano alle urne, ha invitato “tutte le forze politiche” a completare le riforme necessarie all'erogazione dei fondi di Next Generation EU: “Accogliamo l'appello di Mattarella”

Salvini al Tg1: "Il centrodestra sarà unito"

Il centrodestra è pronto a presentarsi unito alle elezioni del 25 settembre? "Assolutamente sì", ha risposto Matteo Salvini intervistato dal Tg1, e "sarà compatto sulla riforma delle pensioni, perché il primo gennaio ritornerebbe la scellerata legge Fornero. Il secondo tema è la pace fiscale". Troverete la sintesi tra gli alleati visto che i tempi per le elezioni sono stretti? “Assolutamente sì”, dice di nuovo il segretario della Lega. "Per esempio, il tema della sicurezza, baby gang ovunque, sbarchi continui non solo a Lampedusa. Sull'assunzione delle forze dell'ordine, sulla certezza delle regole, sulle espulsioni per chi non merita saremo assolutamente intransigenti".

Conte: "Fino all'ultimo abbiamo pensato di poter rinnovare la fiducia"

"Noi non eravamo arrivati per contrastare l'azione di governo. Assicuro che ancora fino all'ultimo abbiamo pensato di poter rinnovare la fiducia a questo governo perché potesse procedere speditamente per risolvere le urgenze". Lo ha assicurato, intervenendo su Rete 4, il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. In vista delle elezioni, ha detto che si candiderà ("è ovvio che mi presento") e ha sottolineato che M5s è una forza "oggettivamente progressista" perché guarda a giustizia sociale, transizione ecologica e digitale: "Chi vuole lavorare su queste misure, può ritrovarsi a condividere con noi, o a confrontarsi con noi. Poi spetterà al Pd fare le sue scelte". 

La XIX legislatura della Repubblica inizierà il 13 ottobre

La prima seduta delle nuove camere, che saranno elette il 25 settembre, è stata fissata da uno dei tre decreti firmati questa sera dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella a giovedì 13 ottobre. Quel giorno inizierà dunque ufficialmente la XIX legislatura della Repubblica Italiana. Qualunque sia il responso degli scrutini, le nuove camere saranno inedite per due motivi: per la prima volta consteranno di soli 600 parlamentari eletti, invece degli attuali 945: 400 alla Camera e 200 al Senato. L'altra novità è che non c'è più il requisito dei 25 anni di età per partecipare all'elezione del Senato: saranno quindi gli stessi elettori a determinare la composizione delle aule di Montecitorio e Palazzo Madama.

Gli altri due decreti firmati da Mattarella riguardano l'assegnazione dei seggi alle regioni e alla circoscizione estero per ognuno dei due rami del Parlamento.

Draghi e Lamorgese al Quirinale per la convocazione delle elezioni

Terminata la riunione del Consiglio dei ministri, durata circa un'ora e un quarto, il presidente del Consiglio Mario Draghi e la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese sono andati al Quirinale per far controfirmare al Capo dello Stato il decreto che fissa le elezioni al 25 settembre.

Il governo lavora a un nuovo decreto contro il caro energia

 Il governo è già al lavoro sul decreto aiuti bis, coerentemente all'invito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a  intervenire su energia e bollette in questa fase di difficoltà economica per il paese e i cittadini. Lo scrive l'agenzia Ansa citando “ambienti di governo”

Letta al Tg3: la frattura con il M5s difficilmente sarà ricomposta

"Evidentemente la differenza che si è creata in questi giorni in modo così evidente con M5s lascia un segno e credo che difficilmente sarà ricomposto, molto francamente". Così, al Tg3, Enrico Letta. "Il gesto di ieri e quanto è accaduto in questi giorni è sostanza, non un semplice fatto di forma: avere mandato a casa Draghi, interrotto questa esperienza e creato uno scivolo verso le elezioni"

Berlusconi: "Draghi ha colto la palla al balzo. Probabilmente era stanco"

"Non volevamo far cadere Draghi, ma si è reso indisponibile a un bis. Probabilmente era stanco e ha colto la palla al balzo per andarsene. In ogni caso ha scelto lui e adesso siamo già al lavoro per un nuovo governo di centrodestra". Così Silvio Berlusconi in un colloquio con il direttore di Repubblica.

Carfagna: "Prendo le distanze da Forza Italia e avvio riflessione"

"Per questioni di stile non esprimo giudizi su come Forza Italia ha gestito questa crisi, assumendo una decisione che non ho condiviso, che sono convinta vada contro l'interesse del Paese e di cui non ho mai avuto l'opportunità di discutere in una sede di partito. Sono grata al presidente Berlusconi per le opportunità che mi ha offerto e la fiducia che mi ha testimoniato in questi anni, ma quanto accaduto ieri rappresenta una frattura con il mondo di valori nei quali ho sempre creduto che mi impone di prendere le distanze e di avviare una seria riflessione politica". Lo dice Mara Carfagna, ministro per il Sud in una nota. 

Letta: "Italia tradita per interessi egoistici, gli elettori puniranno i partiti che hanno ucciso il governo"

"Credo che sia stata una vergogna, l'Italia è stata tradita perché quei partiti che hanno deciso di non votare la fiducia al governo lo hanno fatto soltanto per interessi egoistici". Sono le parole nette pronunciate dal segretario del Pd Enrico Letta in un'intervista alla Bbc, commentando la crisi politica che ha portato alle dimissioni di Mario Draghi.

“Gli italiani non volevano quello che è successo e sono sicuro che puniranno i partiti che hanno ucciso il governo”, ha aggiunto. Sul sostegno all'Ucraina "spero che l'Italia continui in questa direzione, ma non è sicuro", ha detto, spiegando che "una delle ragioni per cui Draghi ha chiesto la fiducia è perché alcuni partiti hanno avuto un'attitudine ambigua a quanto sta accadendo, come l'invio delle armi e le sanzioni. Auspico che l'Italia continui con il sostegno e combatterò per questo". 

Draghi ai ministri: "Avanti nei limiti del perimetro che è stato disegnato. Rimettiamoci al lavoro"

“Questa mattina ho rassegnato le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica, che ne ha preso atto, chiedendo di restare in carica per gli affari correnti”. Con queste parole il presidente Mario Draghi ha aperto a Palazzo Chigi l'89esima riunione del Consiglio dei ministri. “Voglio ringraziare prima di tutto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella - ha proseguito - per la fiducia accordatami e per la saggezza con cui ha gestito questa fase di crisi. Voglio ringraziare voi tutti, per la dedizione, la generosità, il pragmatismo che avete dimostrato in questi mesi. Dobbiamo essere molto orgogliosi del lavoro che abbiamo svolto, nel solco del mandato del Presidente della Repubblica, al servizio di tutti i cittadini. L'Italia ha tutto per essere forte, autorevole, credibile nel mondo. Lo avete dimostrato giorno dopo giorno in questi mesi di Governo”

"Ora - ha aggiunto - dobbiamo mantenere la stessa determinazione nell'attività che potremo svolgere nelle prossime settimane, nei limiti del perimetro che è stato disegnato. In particolare, dobbiamo far fronte alle emergenze legate alla pandemia, alla guerra in Ucraina, all'inflazione e al costo dell'energia. Dobbiamo portare avanti l'implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, anche per favorire il lavoro del Governo che ci succederà. Porterò con me un ricordo molto bello di queste riunioni, degli scambi che ho avuto individualmente con voi. Ci sarà ancora tempo per i saluti. Ora rimettiamoci al lavoro"

APPROFONDISCI LA NOTIZIA

Si vota il 25 settembre

Le elezioni per il rinnovo del Parlamento si terranno il prossimo 25 settembre, come trapelato circa un'ora fa. Lo ha confermato il presidente del Consiglio Mario Draghi, secondo quanto si apprende, nel corso del Consiglio dei ministri in corso a Palazzo Chigi

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In corso il Consiglio dei ministri

È cominciata a palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei Ministri, chiamata tra le altre cose a ufficializzare la data del voto

Mattarella: "La situazione politica ha condotto a questa decisione"

Il discorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella subito dopo aver firmato lo scioglimento delle camere.

Come è stato ufficialmente comunicato, ho firmato il decreto di scioglimento delle Camere affinché vengano indette nuove elezioni entro il termine di settanta giorni indicato dalla Costituzione.

Lo scioglimento anticipato del Parlamento è sempre l’ultima scelta da compiere, particolarmente se, come in questo periodo, davanti alle Camere vi sono molti importanti adempimenti da portare a compimento nell’interesse del nostro Paese. Ma la situazione politica che si è determinata ha condotto a questa decisione.

La discussione, il voto e le modalità con cui questo voto è stato espresso ieri al Senato hanno reso evidente il venir meno del sostegno parlamentare al Governo e l’assenza di prospettive per dar vita a una nuova maggioranza. Questa condizione ha reso inevitabile lo scioglimento anticipato delle Camere.

Il Governo ha presentato le dimissioni. Nel prenderne atto ho ringraziato il Presidente del Consiglio Mario Draghi e i Ministri per l’impegno profuso in questi diciotto mesi.

È noto che il Governo, con lo scioglimento delle Camere e la convocazione di nuove elezioni, incontra limitazioni nella sua attività. Dispone comunque di strumenti per intervenire sulle esigenze presenti e su quelle che si presenteranno nei mesi che intercorrono tra la decisione di oggi e l’insediamento del nuovo Governo che sarà determinato dal voto degli elettori.

Ho il dovere di sottolineare che il periodo che attraversiamo non consente pause negli interventi indispensabili per contrastare gli effetti della crisi economica e sociale e, in particolare, dell’aumento dell’inflazione che, causata soprattutto dal costo dell’energia e dei prodotti alimentari, comporta pesanti conseguenze per le famiglie e per le imprese.

Interventi indispensabili, dunque, per fare fronte alle difficoltà economiche e alle loro ricadute sociali, soprattutto per quanto riguarda i nostri concittadini in condizioni più deboli. Indispensabili per contenere gli effetti della guerra della Russia contro l’Ucraina sul piano della sicurezza dell’Europa e del nostro Paese. Indispensabili per la sempre più necessaria collaborazione a livello europeo e internazionale.

A queste esigenze si affianca – con importanza decisiva - quella della attuazione nei tempi concordati del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, cui sono condizionati i necessari e consistenti fondi europei di sostegno.

Né può essere ignorato il dovere di proseguire nell’azione di contrasto alla pandemia, che si manifesta tuttora pericolosamente diffusa.

Per queste ragioni mi auguro che - pur nell’intensa, e a volte acuta, dialettica della campagna elettorale - vi sia, da parte di tutti, un contributo costruttivo, riguardo agli aspetti che ho indicato; nell’interesse superiore dell’Italia

Mattarella screenshot
Mattarella

Mattarella ha sciolto le camere

“Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver sentito i Presidenti dei due rami del Parlamento, ai sensi dell'articolo 88 della Costituzione, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Il decreto di scioglimento sarà consegnato ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti”. Così una nota del Quirinale.

 

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella firma il decreto di scioglimento alla presenza del presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi Quirinale
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella firma il decreto di scioglimento alla presenza del presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi

Draghi è arrivato al Colle per lo scioglimento delle Camere

Il presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi è arrivato al Quirinale per controfirmare, come prevede la prassi costituzionale, il decreto di scioglimento delle Camere che sarà firmato dal Capo dello Stato Sergio Mattarella.

Per le elezioni sarebbe stata decisa la data del 25 settembre

Le elezioni politiche dovrebbero svolgersi 25 settembre. Lo riferisce l'agenzia Dire accreditando fonti qualificate. La data, dopo lo scioglimento odierno delle Camere, sarà ufficializzata dal Consiglio dei ministri convocato alle 18

Draghi atteso al Quirinale per controfirmare lo scioglimento della Camere

Il presidente del Consiglio Mario Draghi è atteso al Quirinale tra pochi minuti, ufficialmente alle 17.30, per controfirmare il decreto di scioglimento delle Camere. Successivamente, alle 18, Draghi riunirà il Consiglio dei ministri che, tra le altre cose, fisserà la data delle elezioni. Al momento, secondo quanto si apprende, la data più probabile per il voto è quella del 25 settembre

Il Presidente Mattarella riceve al Quirinale il Presidente della Camera dei deputati Fico (Twitter/@Quirinale)
Il Presidente Mattarella riceve al Quirinale il Presidente della Camera dei deputati Fico

Il colloquio tra Mattarella e Casellati è terminato, Fico è arrivato al Colle

La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberta Casellati ha lasciato il Quirinale dopo circa venti minuti di colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Subito dopo ha fatto il suo ingresso nel palazzo l'auto del presidente della Camera Roberto Fico. 

I collegi elettorali vanno bene come sono

Non è necessario ridisegnare i collegi elettorali in vista delle elezioni anticipate. Sono stati infatti definiti a fine 2020 in seguito alla riduzione del numero dei parlamentari, da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori. I collegi uninominali, quelli dove ogni coalizione presenta un solo candidato e viene eletto solo il più votato, sono 221 (147 alla Camera e 74 al Senato) mentre quelli plurinominali, nei quali i seggi sono assegnati proporzionamente ai voti di lista, sono complessivamente 367, di cui 245 alla Camera e 122 al Senato. A questi si aggiungono i 12 collegi riservati ai deputati e ai senatori eletti all'estero (8 alla camera e 4 al senato). Se si fosse votato nel 2023, a scadenza naturale della legislatura, il decreto avrebbe dovuto essere modificato: entro la fine dell'anno sarà infatti 'bollinato' l'ultimo censimento del 2021 e questo avrebbe comportato piccoli interventi sui collegi per aggiornarli ai nuovi dati della popolazione. Andando a votare nel 2022, però, il problema non si pone e il decreto verrà rivisto in occasione delle elezioni successive. 

Confermato il decreto su caro energia e sostegni, ma sarà rimodulato

Le dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi e del governo non impediranno di varare il nuovo decreto Crisi, che conterrà misure per ridurre gli effetti dell'aumento del costo dell'energia e per sostenere famiglie e imprese, ma sarà necessario rimodularlo. L'intervento dovrebbe valere circa dieci miliardi di euro.

Il Presidente Mattarella riceve al Quirinale la Presidente del Senato Casellati (Twitter/@Quirinale)
Il Presidente Mattarella riceve al Quirinale la Presidente del Senato Casellati

Casellati è arrivata al Colle

La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati è giunta al Quirinale per un colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in vista dello scioglimento delle Camere

Consiglio dei ministri alle 18, lunedì in aula il decreto Semplificazioni

Il Consiglio dei Ministri, secondo quanto si apprende, è convocato per stasera alle 18. Intanto, la conferenza dei capigruppo della Camera ha fissato per lunedì prossimo la discussione generale sul decreto semplificazioni, uno dei provvedimenti necessari ad assicurare all'Italia l'erogazione dei fondi di Next Generation EU

Piazza Affari riduce il calo dopo la Bce

Piazza Affari migliora ulteriormente, pur restando in territorio negativo, dopo la mossa della Bce, che ha alzato di 50 punti i tassi di interesse, contro le previsioni di un aumento di 25 punti, e varato il cosiddetto scudo anti-spread, approvando il Transmission Protection Instrument (Tpi). A Milano l'indice principale Ftse Mib, che in mattinata era arrivato a perdere quasi il 3% sull'onda delle dimissioni del premier Draghi, cede lo 0,7%. Restano contrastati gli altri listini europei: Francoforte perde lo 0,5%, Londra lo 0,2%, mentre Parigi guadagna lo 0,2%. Più netto il rialzo di Madrid (+0,7%).

Unione comunità ebraiche d'Italia: “Non ci sono ostacoli al voto il 25 settembre”

"In merito all'opzione emersa dagli organi di stampa di elezioni il 25 settembre alla vigilia di Rosh haShanah, il capodanno ebraico, l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane chiarisce che la data non pone ostacoli. La solennità che inizia la sera consente ai fedeli di religione ebraica di esercitare il proprio diritto al voto nelle ore precedenti. La preoccupazione è naturalmente per le sorti del paese, con una profonda crisi politica che si aggiunge alle gravissime questioni economico-finanziarie, sociali e umanitarie sulle quali il governo e le massime istituzioni erano impegnate". Lo rende noto l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in una nota.

Di Maio: “La crisi è colpa di Conte e Salvini”

"Siamo di fronte all'ennesima crisi di governo che vede protagoniste due persone: Giuseppe Conte e Matteo Salvini, che hanno deciso di bloccare e colpire l'agenda riformatrice del governo Draghi". Così il ministro degli Esteri e leader di Insieme per il futuro, Luigi Di Maio, parlando ai cronisti a Montecitorio.

Zelensky: “Grazie a Draghi per il supporto nella lotta contro l'aggressione russa”

“Sinceramente grato a Mario Draghi per il costante supporto all'Ucraina nella lotta contro l'aggressione russa e per la difesa dei comuni valori europei, democrazia e libertà. Continueremo a lavorare per incrementare la cooperazione tra Ucraina e Italia. Sono convinto che il supporto attivo del popolo italiano all'Ucraina continuerà”. Lo scrive su Twitter il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Ipotesi voto tra il 18 e il 25 settembre

Tutto dipenderà dal momento in cui il Presidente Mattarella farà scattare lo scioglimento delle Camere. Da quell'istante bisognerà attendere da un minimo di 60 a un massimo di 70 giorni per andare al voto. Si apre dunque una finestra che va dal 18 settembre al 25 settembre. Si potrà essere più precisi dopo aver ascoltato Mattarella questa sera, ma stando a indiscrezioni che escono dal Quirinale, la volontà è di andare al voto il prima possibile. Accantonata, dunque, l'ipotesi del 2 ottobre, che era stata ventilata nei giorni scorsi. A determinare l'accelerazione, spiegano le fonti, la necessità di avere il prima possibile un governo nel pieno delle proprie funzioni e dare al prossimo esecutivo tempo utile per disegnare la legge di bilancio e raggiungere gli obiettivi del Pnrr del secondo semestre dell'anno.

Letta: “Subito una campagna per dire la verità agli italiani”

"Stiamo portando avanti un lavoro per mettere in campo nelle prossime ore una campagna di comunicazione che serva a ricordare agli italiani chi ha fatto cadere il governo Draghi". "Riprenderemo l'agenda sociale, portandone avanti alcuni concetti. Serve il massimo di vocalità per raccontare la nostra narrazione, dire come sono andate le cose, dire chi è colpevole di quanto successo. Va detto senza infingimento e senza cercare di lenire nulla. Dobbiamo trasformare gli appuntamenti delle feste nel primo tempo della campagna elettorale. Sarà il primo messaggio che daremo agli italiani". Lo ha detto Enrico Letta alla segreteria Pd, allargando l'invito anche ai dirigenti e a chi ha avuto ruoli nel governo Draghi.

"Nei prossimi giorni decideremo sul nostro progetto politico, sul nostro programma, sulle modalità con le quali affronteremo il voto, decideremo insieme i compagni di strada". "I fatti di ieri hanno sconvolto i rapporti tra i partiti e i cittadini, nulla può essere più collegato ai vecchi schemi" ha aggiunto "ci sono molti cittadini che hanno riposto la fiducia nei partiti che li hanno traditi che hanno fatto una scelta di calcolo, non ho mai visto vincere elezioni a chi fa delle scelte di calcolo, arroganti contro gli elettori, il voto oggi è mobile".

Mosca: "Per noi l'Italia è sovrana, per altri non sappiamo"

"Abbiamo sempre considerato l'Italia un Paese sovrano e indipendente. Se essa non viene considerata tale altrove, questo non ha nulla a che fare con la Russia". Lo ha detto la  portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova rispondendo ad una domanda su presunti tentativi di destabilizzazione di Mosca. "L'operato del governo Draghi dovrebbe essere valutato dagli italiani", ha aggiunto la portavoce. "L'Italia è un Paese sovrano, indipendente, che non dovrebbe dipendere da nessuno - ha insistito Zakharova -. Non capisco perché c'è la necessità interna di spiegare quello che succedere con fattori esterni". 

Possibile una dichiarazione di Mattarella dopo l'incontro con Casellati e Fico

Nel pomeriggio le consultazioni al Quirinale dei presidenti delle Camere, poi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella potrebbe fare una dichiarazione sull'esito della crisi di governo alla luce delle dimissioni del premier Mario Draghi. La presidente del Senato Elisabetta Casellati è attesa al Quirinale alle 16,30, il presidente della Camera, Roberto Fico, alle 17. Si avvia così il percorso costituzionale che porterà allo scioglimento delle Camere.

Fico comunica in Aula le dimissioni di Draghi

Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha dato lettura nell'aula della Camera della lettera con cui Mario Draghi gli ha comunicato le sue dimissioni presentate da presidente del consiglio.

La conferenza dei capigruppo della Camera è convocata alle 13. Lo ha annunciato in aula il presidente della Camera Roberto Fico, dopo aver letto la lettera di Mario Draghi in cui il premier riferiva l'esito dell'incontro con Mattarella.
 

Draghi non torna alla Camera

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, secondo quanto si apprende, non tornerà in aula alla Camera alla ripresa dei lavori. Dovrebbe riunirsi invece nel pomeriggio un Cdm per la determinazione degli affari correnti.

Ddl concorrenza: ipotesi ok in extremis con stralcio taxi

Approvare il ddl concorrenza in extremis, chiudere comunque l'iter parlamentare del disegno di legge sulla concorrenza, una delle riforme legate al Pnrr, prima dello scioglimento delle Camere, stralciando l'articolo 10 sui taxi. Questa l'ipotesi che circola in ambienti della ormai ex maggioranza per portare avanti il lavoro sul Pnrr. Il Governo Draghi è ora in carica per il disbrigo degli affari correnti. Il ddl concorrenza è ora in seconda lettura all'esame della Camera nelle commissioni. 

Consiglio dei ministri nel pomeriggio per gli affari correnti

Il Consiglio dei ministri sarà convocato nel tardo pomeriggio, probabilmente dopo le 18. Nel corso della seduta sarà adottato il provvedimento che definisce il perimetro per il disbrigo degli affari correnti. È quanto si apprende da fonti di governo.

Le dimissioni di Draghi sui principali media internazionali

Le dimissioni di Draghi occupano le home page dei siti dei principali media internazionali. "Draghi si dimette e l'Italia andrà alle elezioni in autunno", titola in prima pagina El Pais. In Germania, la foto di Draghi è nella home page del Frankfurter Allgemeine, che titola: "Il premier Draghi si dimette". "Italia: il presidente del Consiglio Mario Draghi rassegna le dimissioni al presidente", scrive Le Figaro, che pubblica una foto di Draghi con il presidente Mattarella. "Il premier italiano Mario Draghi si dimette dopo una settimana di turbolenze", rimarca invece la Bbc, "Mr, Draghi, 74 anni, è una figura popolare in Italia. È stato soprannominato Super Mario per la sua gestione della crisi dell'eurozona come capo della Banca centrale europea. Tuttavia, una settimana fa, uno dei partiti del suo governo ad ampia base ha rifiutato di sostenere il suo pacchetto economico provocando una crisi politica".

Draghi è rientrato a Palazzo Chigi

Il premier Mario Draghi è rientrato a Palazzo Chigi da Montecitorio, dopo l'incontro con il presidente della Camera Roberto Fico e, subito prima, con la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Alle 12 sono attese la sue comunicazioni alla Camera.

Forza Italia, l'addio di Brunetta

"Non sono io che lascio, ma è Forza Italia, o meglio quel che ne è rimasto, che ha lasciato se stessa e ha rinnegato la sua storia. Non votando la fiducia a Mario Draghi, il mio partito ha deviato dai valori fondanti della sua cultura: l'europeismo, l'atlantismo, il liberalismo, l'economia sociale di mercato, l'equità. I cardini della storia gloriosa del Partito popolare europeo, a cui mi onoro di essere iscritto, integralmente recepiti nell'agenda Draghi e nel pragmatismo visionario del Pnrr". Così in una nota Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione. 

"Sono fiero di aver servito l'Italia da ministro di questo Governo. Sono degli irresponsabili coloro che hanno scelto di anteporre l'interesse di parte all'interesse del Paese, in un momento così grave. I vertici sempre più ristretti di Forza Italia si sono appiattiti sul peggior populismo sovranista, sacrificando un campione come Draghi, orgoglio italiano nel mondo, sull'altare del più miope opportunismo elettorale", aggiunge. 

"Io rimango dalla stessa parte: dalla parte dei tanti cittadini increduli che mi stanno scrivendo e chiamando, gli stessi che nei giorni scorsi si sono appellati a Draghi perché rimanesse alla guida del Governo. Io non cambio, è Forza Italia che è cambiata. Mi batterò ora perché la sua cultura, i suoi valori e le sue migliori energie liberali e moderate non vadano perduti e confluiscano in un'unione repubblicana, saldamente ancorata all'euroatlantismo. Perché dobbiamo contrastare la deriva di un sistema politico privo degli anticorpi per emanciparsi dal populismo e dall'estremismo, piegato a chi lavora per modificare gli equilibri geopolitici, anche indebolendo l'alleanza occidentale a sostegno dell'Ucraina - conclude Brunetta -. È una battaglia per il futuro che coincide con la difesa della mia storia, e di quella di Forza Italia".

Ue: preoccupazione a Bruxelles dopo le dimissioni di Draghi

Il Parlamento europeo guarda con attenzione alla vicenda italiana: Iratxe Garcia Perez, capogruppo dei socialisti al Parlamento Europeo, ha espresso "preoccupazione per l'evolversi della crisi di governo in Italia" indicando "i populisti e il Partito popolare europeo come responsabili di questa situazione". Gunnar Beck, europarlamentare tedesco del partito di estrema destra Alternative für Deutschland, in un tweet si è rivolto all'elettorato tedesco. "Presto probabilmente i tedeschi dovranno salvare gli italiani. Visto quello che sta succedendo ci sembrerà di aver dato degli spiccioli alla Grecia 10 anni fa. Potrebbe essere l'inizio della fine", ha dichiarato Beck riferendosi ai rischi per la sostenibilità del debito italiano in seguito alla caduta del governo Draghi. "Il balletto degli irresponsabili contro Draghi può provocare una tempesta perfetta. Ora è il tempo di voler bene all'Italia: ci aspettano mesi difficili ma siamo un grande Paese". Lo ha scritto il commissario Europeo agli Affari Economici Paolo Gentiloni in un tweet in seguito al voto di fiducia espresso dal Senato martedì sera nei confronti del governo guidato da Mario Draghi.

Conte all'assemblea M5s: “Ci aspettavamo un'agenda di governo”

Giuseppe Conte prende la parola nel corso dell'assemblea dei deputati M5S. "Come Movimento abbiamo condiviso una linea. Ci siamo affidati al nostro documento politico. Abbiamo sostenuto il governo con responsabilità nell'emergenza ma ci aspettavamo un'agenda di governo, almeno a grandi linee", dice il leader pentastellato secondo quanto apprende l'Adnkronos.

La deputata Alemanno lascia il Movimento 5 stelle

La deputata Soave Alemanno lascia il M5s. La deputata pugliese, che in questi giorni ha criticato la scelta del partito di non sostenere il governo Draghi, ha annunciato l'addio su Facebook, dicendosi "amareggiata" e spiegando che "quella scritta nell'ultimo periodo è una brutta pagina che non avrei voluto leggere". 

Draghi da Fico a Montecitorio

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, dopo l'incontro con la presidente Elisabetta Casellati al Senato, si è a recato a Palazzo Montecitorio per incontrare il presidente della Camera, Roberto Fico.
 

Mattarella vedrà Casellati e Fico nel pomeriggio

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riceverà nel pomeriggio al Palazzo del Quirinale i Presidenti delle Camere, ai sensi dell'art. 88 della Costituzione. Lo rende noto un comunicato del Colle. Gli appuntamenti fissati dal Quirinale sono con Casellati alle 16.30 e con Fico alle 17.

Il comunicato ufficiale del Quirinale: Draghi reitera le dimissioni, Mattarella ne prende atto

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei ministri, Prof Mario Draghi, il quale dopo aver riferito in merito alla discussione e al voto di ieri presso il Senato, ha reiterato le dimissioni sue e del Governo da lui presieduto. È quanto scritto nel comunicato letto dal Segretario generale della presidenza della Repubblica Ugo Zampetti.

L'annuncio ufficiale del Quirinale

Draghi si è dimesso

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, si è dimesso. Rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti. A breve ci sarà la comunicazione ufficiale del Quirinale.


 

Draghi da Casellati a Palazzo Giustiniani

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, si è recato a Palazzo Giustiniani per incontrare la presidente del Senato, Elisabetta Casellati.

Letta: “In aula alla Camera applausi da coccodrillo”

"Alcuni tentano goffamente di togliere le impronte digitali alle armi che hanno posto. La cosa peggiore di oggi sono stati gli applausi da coccodrillo in Aula da coloro che sono stati protagonisti" di questa crisi di governo. Lo ha detto Enrico Letta ai gruppi parlamentari Pd. "Hanno fatto un danno alle persone più fragili", ha aggiunto Letta, "perché verranno meno le possibilità di mettere in campo quelle misure necessarie per aiutare rispetto al deterioramento dovuto all'inflazione".

Draghi ha lasciato il Quirinale

Il presidente del consiglio, Mario Draghi, ha lasciato il Quirinale dopo il colloquio con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il colloquio è durato poco meno di mezz'ora. 

Due riunioni separate alla Camera per il gruppo dei 5stelle e del Pd

Si svolgerà a partire dalle 10 l'assemblea del gruppo parlamentare della Camera del Movimento 5 stelle. A darne notizia è Davide Crippa, uno dei “governisti” più accesi del Movimento. Il capogruppo Davide Crippa non ha voluto rispondere a chi gli domandava se resterà nel movimento né commentare l'epilogo della giornata di ieri al Senato, dove il suo partito non ha votato la fiducia al premier Mario Draghi. Non è chiaro se ci sarà la presenza anche di Giuseppe Conte oppure no.

Intanto è in corso la riunione dei gruppi Pd con il segretario dem Enrico Letta. L'incontro si tiene in sala Mappamondo, alla Camera.

 


 

Draghi è salito al Colle

L'auto che trasportava il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è arrivata al Quirinale. Adesso bisognerà conoscere i tempi dell'incontro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e le decisioni che verranno prese. Sono aperti diversi scenari possibili.

Il previsto Consiglio dei ministri non si terrà, come da attese. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha già presentato le dimissioni in Consiglio dei ministri la scorsa settimana - precisano dal ministero dei Rapporto con il Parlamento - ragion per cui non ci sarà un nuovo passaggio poiché formalmente ha già comunicato le sue decisioni ai ministri.

 

Applausi per Draghi che va da Mattarella

"Qualche volta anche il cuore dei banchieri centrali viene usato". Apre con questa battuta Draghi la brevissima comunicazione che ha riservato alla Camera dei Deputati. "Grazie per il lavoro fatto insieme. Alla luce del voto espresso ieri dal Senato della Repubblica chiedo di sospendere la seduta perché mi sto recando dal Presidente della Repubblica per comunicare le mie determinazioni". 

L'aula della Camera ha accolto con un lungo applauso il presidente del Consiglio Mario Draghi. A battere le mani tutti i deputati del centrosinistra. Anche i ministri si sono alzati in piedi ad applaudire. Standing ovation dei ministri, ma il capodelegazione del Movimento, Stefano Patuanelli, è assente, la ministra Fabiana Dadone resta seduta. In piedi per Draghi solo il “governista” Federico D'Incà.

La seduta è stata quindi sospesa fino alle 12 per attendere l'esito dell'incontro di Draghi con Mattarella.

Il premier Draghi è arrivato alla Camera

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha lasciato a piedi palazzo Chigi per recarsi alla Camera dove è già entrato, ma facendo accesso non dall'ingresso principale. È già entrato nell'Aula della Camera, accolto da un applauso.
 

Spread Btp-Bund sale a 230 punti, rendimento oltre Grecia

Lo spread tra Btp e Bund tedesco apre in netto rialzo a 230 punti base, rispetto ai 212 punti della chiusura di ieri, dopo la crisi di Governo. Il rendimento del decennale italiano sale al 3,56%, oltre il tasso dei titoli greci (3,48%).

Calderoli: "Legislatura finita? Mi aspetto qualche colpo di coda"

Gelmini: Forza Italia appiattita sulla Lega, non potevo restare

Forza Italia è "appiattita" sulla Lega e sul populismo nella vicenda della crisi politica che ha portato alla fine dell'esperienza del governo Draghi. Spiega così in un'intervista al Corriere della Sera la sua decisione annunciata di lasciare il partito di Silvio Berlusconi la ministra delle Autonomie Mariastella Gelmini. "Quello che è successo ieri è gravissimo. La crisi si era aperta a causa delle convulsioni del M5S: non era facile riuscire a prendersi la responsabilità di portare il Paese al voto in mezzo a una crisi senza precedenti, con l'inflazione ai massimi da quaranta anni, e una guerra. La FI che ho conosciuto in questi venticinque anni di militanza e di impegno politico, sarebbe stata dalla parte di Mario Draghi, che ha fatto un ottimo lavoro, è un convinto europeista, e che certo non è di sinistra", ha affermato Gelmini. "Lega e FI - ha continuato la ministra - il governo lo hanno sempre sopportato e non supportato. E già dalla settimana scorsa la Lega ha cominciato a mettere paletti, fino ad arrivare a prefigurare la richiesta di sostituire un ministro come Lamorgese (che non è dei 5 Stelle!), senza che da FI si alzasse una sola voce critica. La gestione di ieri è stata la rappresentazione dell'appiattimento acritico sulla Lega ed è stato il colpo definitivo di una storia ultra ventennale di battaglie liberali, riformiste ed europeiste. Avranno anche il consenso dei tassisti probabilmente, ma non quello di chi crede nelle riforme, nell'UE, nel liberalismo e nella concorrenza. Non potevo restare un minuto in più in un partito che non riconosco".

Crosetto: coalizione ormai era sbrindellata

La coalizione ormai era "sbrindellata". Così Guido Crosetto, imprenditore e cofondatore di Fratelli d'Italia, sul Corriere della sera." Alla fine FdI, dall'opposizione - dice - è stato il partito più corretto nei confronti delle istituzioni e quindi anche di Draghi". Sulla frase del premier 'me lo hanno chiesto gli italiani' - osserva poi Crosetto - "il presidente del Consiglio ha raddrizzato il tiro, confermando che si è reso conto che gli era scappato. Quella frase fa parte dell'inesperienza politica dell'uomo, di una persona che ha sempre fatto altro nella vita. Non è che pensassi che lui avesse aspirazioni di altro genere"."In questa vicenda c'è un paradosso - rileva - chi ha più osteggiato la sua candidatura al Quirinale oggi gli dice che è indispensabile la sua presenza a Palazzo Chigi per altri cinque mesi.Un controsenso, no?". "Siamo chiari e sinceri: tutti hanno rotto le scatole a Draghi - dice Crosetto - il M5S su superbonus e reddito di cittadinanza, la Lega sul ddl concorrenza, il Pd su ius scholae e cannabis.Man mano che andava avanti si è reso conto che sarebbe stato impossibile scrivere una legge di bilancio con una coalizione di governo completamente sbrindellata".

New York Times: per l'Italia una nuova stagione di caos politico

 Per l'Italia è iniziata "una nuova stagione di caos politico" in un "momento critico in cui l'Unione europea lotta per mantenere un fronte unito contro la Russia e far rivivere la sua economia". Inquadra così la vicenda della crisi politica italiana il New York Times nel raccontare la giornata di ieri."L'influenza e la credibilità dell'Italia sono stati messi da parte mercoledì, lasciando il paese navigare verso una nuova stagione di caos politico in un momento critico in cui l'Unione europea sta lottando per tenere unito un fronte unito contro la Russia e per far rinascere le sue economie", ha scritto il giornalista del NYT Jason Horowitz. "Le dimissioni di Draghi corrispondono a un urticante colpo sia per l'Italia sia per l'Europa", continua l'articolo. "L'ex presidente della Banca centrale europea, che ha contribuito a salvare l'euro, ha usato la sua statura di statista per creare un breve periodo d'oro per l'Italia, dopo essere diventato primo ministro nel 2021".

La giornata di ieri di Mario Draghi si è conclusa  con una fiducia “tecnica” e con un verdetto politico definitivo sull'esperienza del governo. I sì sono stati 95 e sono arrivati da Pd, Leu, Italia viva, Insieme per il futuro e Italia al centro, mentre non hanno partecipato al voto il M5s e il centrodestra di governo, ma con delle differenze: centrodestra assente, M5s in Aula, ma senza votare, condizione che ha permesso alla votazione di raggiungere il numero legale.

 

A questo punto si prosegue con l'iter già previsto, ovvero il passaggio alla Camera, anche se appare puramente formale e poi, entro la giornata, il presidente del Consiglio dovrebbe salire al Colle per confermare le sue dimissioni, presentate giovedì scorso e non accolte dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.