La crisi di luglio

Il diario della crisi, il voto del 25 settembre: la giornata politica

Meloni: chi ha più voti va a Palazzo Chigi. Salvini: vincerà il centrodestra e la Lega sarà il primo partito. Conte: noi i più leali al governo. Renzi: siamo gli eredi di Draghi
Il diario della crisi, il voto del 25 settembre: la giornata politica
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elezioni

Conte: il Pd chiarisca se ormai i compagni di strada sono altri

Quello sostenuto dal Movimento 5 Stelle in Sicilia è "uno sforzo che ora merita subito chiarezza, perché in queste settimane sono cambiate molte cose rispetto a quando è partito questo percorso. Prima di percorrere ancora la strada di un’alleanza progressista in Sicilia il Pd dovrà fare chiarezza sui suoi obiettivi e dire se l'agenda sociale e ambientale del M5S è la loro stessa direzione o se ormai i percorsi e i compagni di strada sono altri, in linea con gli insulti e le dichiarazioni di questi giorni. Per noi quello che succede a Roma succede a Palermo". Così Giuseppe Conte, dopo la vittoria di caterina Chinnici, eurodeputata Pd, alle primarie del campo progressista per il candidato alla presidenza della regione Siciliana.

Salvini: il centrodestra vincerà e la Lega sarà il primo partito

"Il 25 settembre vincerà il centrodestra, la Lega sarà il primo partito e avrà l'onere e l'onore di prendere per mano questo Paese". Così il leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo alla festa del partito a Domodossola. Poi: “Faremo subito una grande e definitiva pace fiscale” e “la prima proposta sarà un nuovo decreto sicurezza per zero clandestini in giro per il nostro Paese”.

Renzi: Draghi il migliore, porteremo avanti la sua eredità

"In Italia è come se ci fosse sempre uno spirito masochista: quando c'è uno bravo bisogna mandarlo via. Ma la responsabilità maggiore, più di Salvini e Berlusconi, è del Movimento 5 stelle, è di Giuseppe Conte". Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi al Tg2. "Draghi era il più bravo di tutti, lo hanno fatto fuori per invidia e per rancore, noi porteremo avanti la sua eredità", ha concluso Renzi. 

Conte: M5s la forza più leale all'interno del Governo

"Il Movimento 5 stelle è stata la forza più leale all'interno del governo. Ma il nostro dovere è di rispondere alle esigenze del Paese". Lo ha detto Giuseppe Conte intervenendo in videoconferenza all'Assemblea dei militanti calabresi del partito, svoltasi a Lamezia Terme. "Tutti ora - ha aggiunto - vorrebbero scaricare su noi le loro responsabilità e la crisi che si è determinata. Ci hanno voluto mettere in difficoltà scientemente tenendoci fuori, ma noi andiamo avanti. Abbiamo il coraggio, la forza e l'onestà di camminare a testa alta. Proseguiremo soltanto se potremo continuare a lavorare per le necessità dei cittadini". 

Draghi convoca i leader dei sindacati mercoledì 27 luglio

Il premier Draghi  ha convocato mercoledì 27 luglio alle 10 i leader di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri a palazzo Chigi. A quanto si apprende la convocazione è giunta telefonicamente. Sul tavolo, il Dl Aiuti.

Elezioni, Tricarico: rischi di disinformazione? "Tecniche insidiose, è una forma di guerra"

"Ci sono tecniche raffinate che lavorano sui motori di ricerca, sui metadati, per avere un profilo delle persone e di gruppi di persone, che possono essere strati sociali,  gruppi di elettori; sono tecniche insidiose e per questo bisogna stare attenti quando ci si informa, specie in periodi come questi, e capire la fonte, la credibilità delle notizie, fare fact checking e ragionare con la propria testa". E' quanto afferma all'Adnkronos il generale  Leonardo Tricarico, ex capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica  militare, sul rischio di possibili ingerenze straniere e disinformazione sulle elezioni.

Quella a colpi di disinformazione, secondo il generale Tricarico, è  "una forma di guerra a tutti gli effetti: mentre, fino a pochi anni  fa, aveva una forma non dico embrionale ma collaterale rispetto alle operazioni classiche ora questa è diventata una forma di guerra molto più utilizzata e sfruttata anche perché i risultati sono incoraggianti soprattutto grazie alla tecnologia offerta dalla rete". "L'abbinamento tecnologia in rete e capacità di indirizzare i comportamenti, le valutazioni e le visioni ne hanno fatto una forma di guerra molto remunerativa - osserva il generale Tricarico - che dispiega tutte le  sue potenzialità, ma che non è mai dormiente, opera 365 giorni  l'anno". "Bene fanno i Servizi che ci devono proteggere anche da questo rischio e altrettanto bene fa l'organismo parlamentare, che vigila sull'operato dei servizi, ad occuparsene", prosegue il generale Tricarico riguardo al fatto che del tema se ne è occupato il Copasir. Tricarico ricorda che "c'è una branca dell'intelligence, la Social  media intelligence (Socmint)" che si occupa proprio dei dati  attraverso i social media. Queste tecniche sono usate specialmente da  "Russia e Cina che hanno dei reparti dedicati", ha concluso l'ex capo  di Stato Maggiore dell'Aeronautica militare.

Conte al Pd: "Non è più tempo di giochi e formule di palazzo"

"L'agenda Draghi' da voi invocata ha ben poco a che fare con i temi della giustizia sociale e della tutela ambientale, che sono stati respinti e umiliati sprezzantemente", scrive su Facebook il leader del M5S Giuseppe Conte, rivolgendosi al segretario dem Enrico Letta. "Ma adesso non è più tempo di formule e giochi di palazzo. Ora ci sono le elezioni, non voteranno solo i noti commentatori di giornali e talk show che ci attaccano e i protagonisti dei salotti finanziari che ci detestano. Anche chi non conta e chi non ha voce potrà far pesare il proprio giudizio. Noi per loro ci saremo sempre", conclude l'ex premier

Roberto Caon lascia Forza Italia, "ridotta a costola del populismo"

Il deputato Roberto Caon lascia Forza Italia: "Ho sempre creduto e portato avanti in Parlamento - afferma - i valori liberali della democrazia, garantita anche dal Patto Atlantico, del libero mercato e dei diritti del singolo individuo. Oggi Forza Italia non rappresenta più questi ideali di libertà e si è ridotta a costola del più becero populismo illiberale, razzista e qualunquista", dichiara in una nota. "La decisione di non votare la fiducia alla personalità più prestigiosa che l'Italia potesse vantare a livello internazionale come quella di Mario Draghi è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Lascio il partito del presidente Berlusconi - aggiunge - per continuare a rappresentare i valori che mi hanno portato in Parlamento e che non intendo tradire per meri interessi elettorali. Oggi le priorità da affrontare sono il rincaro del prezzo dell'energia, l'abbassamento del cuneo fiscale e il costo delle materie prime''.

Fontana, vicesegretario Lega: scelta del premier importante ma decisivo mettere in campo squadra vincente

Come alle ultime elezioni, per il vicesegretario della Lega Lorenzo Fontana chi vince indicherà il premier. "Prima chiediamo agli elettori cosa ne pensano - premette in un'intervista al Corriere -. poi, confermo che la regola è quella che abbiamo applicato nel 2018". Fontana ammette: "E' chiaro a tutti noi che la scelta del candidato premier è importante, ma quel che è decisivo è saper mettere in campo una squadra davvero vincente" e, aggiunge, "il centrodestra ha tutto per farlo". Al capolinea l'esperienza del governo Draghi. "In un governo di larghe intese è stato complicato raggiungere i risultati che ci stavano più a cuore", così l'esponente del carroccio giustifica le difficoltà. "Le regioni che guidiamo sono quelle che producono la più alta percentuale di Pil, per questo i nostri elettori si attendevano molto da noi". E l'esecutivo, secondo Fontana, non è caduto per colpa della Lega. "Avremmo continuato senza problemi", ma "non c'era più la maggioranza". La colpa è del Movimento 5 stelle, "loro hanno tolto la fiducia", e del Partito democratico, "perché non voleva mandare in frantumi l'alleanza con il M5s"

M5s, Grillo: Due mandati diventi legge dello Stato

"Possiamo essere morti tra 15 giorni, non lo so, ma so che questi nostri due mandati sono la luce nella tenebra, sono l'interpretazione della politica in un nuovo modo, come un servizio civile. Sia io che Casaleggio quando abbiamo fatto queste regole non l'abbiamo fatto per "l'esperienza", per andare avanti, ma perché ci vuole una interpretazione della politica in un nuovo modo". Così Beppe Grillo sul suo blog dove aggiunge: "Noi siamo questi e la legge dei due mandati deve diventare una legge di stato. L'Italia si merita una legge sui due mandati e sui cambi di casacca".

Meloni a La Stampa: a Palazzo Chigi chi prende più voti

"Chi prende più voti andrà a Palazzo Chigi". Intervistata da La Stampa, Giorgia Meloni dice che da tempo si lavora al programma. Ogni partito ne ha uno di partenza, ma in quello comune ci si dovrà concentrare su cosa si può fare. Intanto nessun totonomi, ma se si andasse al governo si dovrebbe prendere tutto il meglio. Il centrodestra può vincere. Sulle riforme FdI garantirà disponibilità ad arrivare alle scadenze in tempo utile. Sul rapporto con gli alleati, via i tatticismi, bisogna compattarsi e battere l'avversario: il Pd.

Tajani: Berlusconi sicuramente si candiderà al Senato. Oggi vertice del centrodestra

Silvio Berlusconi torna in campo a 85 anni e alla sua nona campagna elettorale e Tajani annuncia che “si candiderà sicuramente al Senato”. Intanto convoca un nuovo vertice del centro destra. Conte avverte il Pd: "Non accettiamo la politica dei due forni. Quel che vale a Roma vale a Palermo", dice dando il suo ok alla partecipazione alle primarie in Sicilia, dove si vota oggi per scegliere il candidato progressista alla presidenza della Regione tra Caterina Chinnici del Pd, Barbara Floridia del M5s e Claudio Fava dei Centopassi. Letta studia nuove alleanze escludendo chi non ha votato la fiducia a Draghi.

Calenda, il Pd e l'agenda Draghi

Il Pd cerca nuovi alleati, dopo la tensione e l'addio al M5s per la caduta del governo Draghi, ma arriva lo stop a Renzi. E si accende il centro. Il leader di Azione Calenda con +Europa punta al 20%. Dopo le polemiche degli ultimi giorni tra governisti e non, M5s congela la scissione, ma resta il nodo del terzo mandato. Restando lo sbarramento, tanti pentastellati sarebbero a fine corsa. E per il presidente del Movimento Conte è in salita il capitolo delle alleanze.

 

L'approfondimento: le condizioni del leader di Azione per un campo largo centrista