Conto alla rovescia per il voto del 25 settembre

Meloni al centrodestra: senza accordo sul premier non ha senso governare insieme

La giornata politica minuto per minuto
Meloni al centrodestra: senza accordo sul premier non ha senso governare insieme
Ansa
Giorgia Meloni

Renzi incontra Calenda: è chiaro che abbiamo posizioni simili

II leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha detto di aver incontrato il numero uno di Azione, Carlo Calenda: “Abbiamo molte posizioni per molti aspetti simili, tant'è che abbiamo lavorato insieme e io l'ho voluto ministro, l'ho sostenuto come candidato sindaco a Roma. Poi quello che farà Calenda è giusto lo dica lui”.

Salvini: basta divisioni e liti, chi ha un voto in più indicherà il premier

"Lasciamo a sinistra litigi e divisioni: per quanto ci riguarda, siamo pronti a ragionare con gli alleati sul programma di governo partendo da tasse, lavoro, immigrazione e ambiente. Chi avrà un voto in più, avrà l'onore e l'onere di indicare il premier". Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini, in risposta alle parole di Giorgia Meloni ("Se non c'è accordo sul premier inutile governare insieme"). 

Meloni: se non ci mettiamo d’accordo sul candidato premier non ha senso andare al governo insieme

La coalizione di centrodestra tornerà a riunirsi a brevissimo per parlare di liste, di programmi e di tutto il resto, compreso anche il nodo della premiership. Crede sarà difficile mettervi d’accordo? “Se non dovessimo riuscire a metterci d’accordo su questo, non avrebbe senso andare al governo insieme. Confido che si vorranno confermare, anche per ragioni di tempo, regole che nel centrodestra hanno sempre funzionato, che noi abbiamo sempre rispettato e che non si capisce per quale ragione dovrebbero cambiare oggi”. Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. 

Renzi: riportare Draghi a Chigi e poi il sindaco d'Italia

In questi due mesi di campagna elettorale "l'Italia si gioca moltissimo. Il nostro obiettivo è chiaro: noi non vogliamo portare Meloni o Salvini a Palazzo Chigi ma riportarci Draghi. E poi fare finalmente la riforma costituzionale del Sindaco d'Italia". Lo scrive Matteo Renzi, leader di Italia viva nella e-news.

Musumeci: accorpamento voto regionale e nazionale? Ancora non ho deciso...

"Ancora qualche giorno". Così il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, risponde a chi gli chiede se abbia preso una decisione sulla possibilità di dimettersi anticipatamente per consentire l'accorpamento delle elezioni Regionali alle Politiche fissate per il 25 settembre. Se volesse attendere la scadenza naturale del suo mandato, si andrebbe alle urne nell'Isola in una data da scegliere tra il 9 ottobre e il 13 novembre. Ma molti spingono perché si anticipi e in questo caso il governatore dovrebbe fare il suo passo entro la prima decade di agosto. "Come ho già detto, sto incontrando i segretari regionali dei partiti della maggioranza e poi deciderò. Ancora qualche giorno", ha ribadito. Con un occhio, dunque, anche al tavolo nazionale del centrodestra di mercoledì, ormai imminente, che non potrà non discutere anche del caso Sicilia. 

Di Maio: Calenda? Essere uniti è un valore

"Le coalizioni si presentano fra il 12 e il 14 agosto, nelle prossime settimane ci sarà un dibattito. Le coalizioni sono fondamentali per stare uniti contro gli estremismi. Essere uniti, fra coloro che hanno provato a salvare il governo di unità nazionale, è un valore. Cilavoreremo, poi gli italiani decideranno". Così Luigi Di Maio, commentando le dichiarazioni del leader di Azione Carlo Calenda, che a una domanda di un giornalista su Di Maio ha risposto "Non so di chi lei stia parlando".

Toti: evitiamo il gioco delle coppie. Confronto su contenuti

Misurarsi su "quanto c'è da fare"ed evitare "di ridursi al gioco delle coppie, del chi sta con chi". Così Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e fondatore di Italia al Centro in una intervista a Il Mattino.   "A me sembra che il nervosismo sia quello degli italiani. Si trovano a fare i conti con una campagna elettorale in pieno agosto, mentre ci sono da affrontare problemi importanti per il destino del Paese. Detto ciò, misuriamoci con quanto c'è da fare", risponde Toti, già in Forza Italia e protagonista del bisticcio con Mulè. "Ormai è partito il gioco delle coppie che si fa sotto l'ombrellone. Il chi sta con chi, del tipo: Carlo Calenda sta con Matteo Renzi, con Toti, o 'da solo? Non mi pare proprio il caso. In politica si sta con chi condivide un programma, un progetto di pochi e qualificati punti, e si spiega come si possa realizzare".   Per questo Toti ha iniziato i contatti con diversi esponenti politici. "Personalmente ho sentito Brunetta, che è un caro amico e uomo coraggioso, poi Mariastella Gelmini, Mara Carfagna, Ignazio La Russa, Carlo Calenda, Matteo Renzi. In questa settimana, tra domani e mercoledì e quindi nel week end, avrò ulteriori appuntamenti. Il tempo a disposizione è poco, occorre accelerare e capire. Uscire dalla tattica e passare alla strategia". Una strategia che abbia come "traccia importante"l'agenda Draghi che però "si può ampliare, emendare, migliorare"visto che non si tratta "delle Tavole della legge di Mosè". 

Fratoianni (SI): ragioni dell'antifascismo valide ancora oggi

Il 25 luglio di "79 anni fa cadeva il regime fascista dopo aver distrutto l'Italia e tolto la  libertà agli italiani per un ventennio. Le ragioni dell'antifascismo ancor oggi sono valide ed attuali. Non deve essere concesso nessun spazio ai nostalgici e ai nipotini di Mussolini e di Hitler. Buona Pastasciutta Antifascista a tutti!!!". Lo scrive su Twitter il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni

Calenda a Gelmini: vedersi? Con grande piacere

"Con grande piacere". Così il leader di Azione, Carlo Calenda, sempre via twitter, replica a Mariastella Gelmini, che si è detta interessata al manifesto lanciato da Azione, proponendo un incontro.

Di Maio: Grillo-Di Battista? Nervosi, hanno sfasciato tutto

"Li vedo un po' nervosi, hanno capito come sempre di aver sfasciato tutto". Lo ha detto Luigi Di Maio ministro degli Esteri e leader di Ipf dopo aver visto i recenti video in cui è stato criticato dal garante M5s Beppe Grillo e dall'ex deputato del Movimento Alessandro Di Battista. "Il nostro sogno era andare al governo, fare le riforme e cambiare l'Italia, poi sono diventati il partito di Conte, che ha buttato giù Mario Draghi, non un premier qualsiasi - ha spiegato Di Maio -. A Grillo vorrò sempre bene, di Conte ha detto cose peggiori". Di Battista può diventare leader del Movimento? "Decideranno loro, ma ora è un partito padronale - ha risposto il ministro - li porta a litigare con tutti, forse il problema è proprio Conte".

Di Maio: il partito di Conte è diventato di estrema sinistra

"Conte e Salvini si sono messi agli estremi. Il partito di Conte è diventato di estrema sinistra, eil centrodestra è un'alleanza di estrema destra.In mezzo c'è l'alleanza dei moderati, noi che dobbiamo dare un'alternativa al Paese, anche nel solco dell'agenda Draghi". Lo ha detto Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e leader di Ipf, ospite de L'aria che tira, su La7

Gelmini a Calenda: serve agenda Draghi, io ci sono

"Ho letto il manifesto di Azione.Europeismo e atlantismo, infrastrutture, Pnrr, industria 4.0,revisione del reddito di cittadinanza. E' l'agenda Draghi ed è quello che serve all'Italia. Carlo Calenda io ci sono, vediamoci". Così su twitter la ministra Mariastella Gelmini.

Fedriga: toni forti, non mi sorprende ma mi delude

"Non mi sorprende ma mi delude, spero si riporti la campagna elettorale su una linea di buonsenso. E' profondamente sbagliato demonizzare gli avversari, di una parte e dell'altra". Lo ha detto il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e tra i massimi esponenti della Lega, Massimiliano Fedriga, rispondendo a una domanda sui toni forti che già si sentono nella appena avviata campagna elettorale.   "Dobbiamo come coalizione portare i nostri progetti che ci differenziano in molte parti da quelli della sinistra, e così dovrebbe fare la sinistra per il suo progetto politico per il Paese - ha proseguito Fedriga parlando a margine di un incontro pubblico - Basare invece una campagna elettorale su accuse, insulti, demonizzazioni reciproche penso faccia male al Paese". Il dibattito dovrebbe vertere “anche sull'approvvigionamento energetico, sulla siccità e come affrontarla,rapporti internazionali, sulla questione lavoro, cose fondamentali per il Paese”.

Lupi: il centrodestra governerà bene con proposta moderata

"Ci candidiamo a guidare il Paese peri prossimi cinque anni perché c'è ancor più bisogno di serietà,competenza, responsabilità e concretezza. Ma il centrodestra potrà governare bene solo se avrà al suo interno una forte proposta politica moderata che metta al centro una serie di punti: aumento dei salari grazie alla riduzione del cuneo fiscale e senza l'assistenzialismo del reddito di cittadinanza che va profondamente modificato, educazione, formazione, energia con le rinnovabili e il nucleare green per la transizione ecologica". Lo ha detto il Presidente di Noi con l'Italia Maurizio Lupi.

Mastella: noi lotteremo a mani nude, ci saremo anche soli

"Nessuno mi ha chiamato, se mi chiamano ascolto tutti, ma non vado a elemosinare niente a nessuno. Noi siamo anche disponibili ad andare da soli". Così Clemente Mastella che oggi a Napoli ha presentato il nuovo simbolo di Noi di Centro in vista delle prossime elezioni politiche. "Ci presenteremo se non ci fosse una risposta ai nostri interrogativi e alle nostre richieste di alleanza, in virtù dei dati che vengono fuori da questo elemento sondato da Noto, che ci vede forti in Campania, al 9% - ha spiegato - siamo disposti anche ad andare da soli". Poi ha aggiunto: "Per Renzi i mediocri si alleano per abbattere i più bravi? A volte vedo che è così, poi bisogna anche evitare alcune cose, alcune considerazioni di se stessi abbastanza luciferine". Così Clemente Mastella, segretario di Noi di centro. "Calenda si è laureato a Roma e va bene, io sono laureato a Napoli. Tanto rispetto per l'università di Roma, ma anche l'università di Napoli... - dice a Napoli - noi siamo un territorio politico, un piccolo territorio politico, quello che lo facciamo lo facciamo a mani nude, senza l'incoraggiamento di industriali alti che ci sostengono, quello che abbiamo lo abbiamo con grande fatica". 

FdI, Lollobrigida: Meloni interlocutrice seria anche all'estero

"Anche in questo governo, seppur dall'opposizione, Giorgia Meloni è stata considerata una interlocutrice credibile dalla sinistra e dal premier Draghi". Lo ha detto in una intervista a Il Messaggero il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, che rispondendo a una domanda sugli attacchi degli ultimi giorni alla leader di FdI ha aggiunto: "In campagna elettorale emerge il feticcio classico: si tenta di discriminare chi è leader del partito europeo dei Conservatori che ha costruito un rapporto con le istituzioni e con tanti capi di Stato e di governo. Nessuno più crede alla rappresentazione di Fdi come un partito estremista". Non crede agli allarmi di Bruxelles o di Washington? "L'Europa ha trattato con Conte. Potrà farlo anche con una persona da tutti ritenuta seria e responsabile. La collocazione del nostro Paese in politica estera non si discute. Il rapporto con gli Stati Uniti è saldissimo". E sulla classe dirigente di FdI, Lollobrigida ha quindi sottolineato: "Abbiamo sempre messo lealtà, coraggio, passione e competenza a disposizione della Nazione. Abbiamo presidenti di Regione validissimi, centinaia di sindaci e assessori validissimi e una pattuglia parlamentare che ha tenuto testa a tutti. Basta sentieri oscuri, ora si passa dalla strada principale: il voto".

Calenda: Patto Repubblicano aperto a chi vuole esserci

""I contenuti che presentiamo oggi non sono contenuti generici. Si tratta di rigassificatori, termovalorizzatori, se necessario militarizzando le aree in cui devono esserci. Vuol dire revisione del reddito di cittadinanza, anche salario minimo. Facciamo un Patto repubblicano aperto ai cittadini e alle personalità politiche, chi ci vuole stare ci sta e siamo molto contenti. Non so se Bonelli e Fratoianni nel frattempo vogliano i termovalorizzatori ma so che sono quelli che stanno dicendo che l'agenda Conte era meglio dell'agenda Draghi, ma questi sono fatti che riguardano il Pd non noi". Così il leader di Azione Carlo Calenda a margine di una conferenza stampa alla Sala Stampa estera dove è stato presentato il Manifesto del fronte repubblicano

Calenda: Letta persona seria. Disponibili a discutere

Letta? "Gli vogliamo bene, e' una persona seria. Siamo disponibili a discutere con tutti sulle cose da fare". Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, a margine della presentazione del Fronte Repubblicano per le elezioni nella sede della stampa estera

Speranza: verso il sì alla lista Letta, avanti su progetto unitario

Articolo Uno sarà parte del listone unico su cui il segretario del Pd Enrico Letta sta lavorando in vista delle elezioni di settembre. Lo anticipa il quotidiano La Repubblica. L’ufficialità arriverà mercoledì prossimo, quando il partito nato da una scissione del Nazareno si riunirà per sancire la svolta. "Andiamo avanti sul progetto unitario – ha ripetuto in queste ore Speranza agli interlocutori, il primo dei quali è ovviamente il segretario dem – E lo facciamo con grande convinzione". Convinzione che passa da un esperimento di rinnovamento, anche grafico, grazie al simbolo e alla dicitura che rimanda a democratici e progressisti: "Un segnale di vera apertura e innovazione". "Il nostro avversario si chiama destra - è la linea di Speranza - dobbiamo creare le condizioni per evitare lo sfondamento"

Tajani: Ppe mi candida? Sto bene dove sto

"Io non sono candidato a nulla. Sto bene dove sto. Ora l'importante è lavorare per gli italiani". Lo ha detto il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani ad Agorà estate su Rai 3 rispondendo ad una domanda sulle indiscrezioni che vorrebbero il Ppe suo sponsor per la guida di un eventuale governo di centrodestra.

Rampelli: Tajani premier? Strano era monarchico

"La regola fin qui valsa nel centrodestra prevede che a esprimere il premier sia il partito più votato della coalizione e così sarà anche dopo il 25 settembre". Lo sostiene in una intervista a La Repubblica, il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli che parlando delle pressioni dal Ppe  affinché venga scelto Tajani come candidato premier precisa: "Mi sembra strano, il presidente Tajani era addirittura monarchico - dice -. Con tutto il rispetto per il Ppe, del quale Meloni è stata parte senza che nessuno eccepisse nulla, al governo italiano pensano gli italiani". 

Respinge le accuse mosse contro FdI di essere di matrice fascista. "La generazione che ha fondato FdI ha scavato un solco invalicabile tra la destra e l'estremismo, compresa ogni forma di nostalgismo- sottolinea -. In una nazione civile mi aspetterei il riconoscimento degli avversari per questo percorso, così come noi riconosciamo a una certa sinistra di essersi smarcata dal comunismo". E aggiunge: “Noi con il fascismo non abbiamo nulla a che fare e andiamo fieri di averlo consegnato alla storia da prima di Fiuggi”.

Zingaretti: M5s? Non ci sono condizioni per l'alleanza

"Con il M5s abbiamo fatto insieme un bel percorso ma non ci sono, in questo momento, le condizioni per allearci perché verrebbe meno la credibilità di una proposta politica a questo punto". Lo ha detto Nicola Zingaretti su Rai Radio1, ospite della trasmissione Radio Anch'io.

Bonino, non basta sommare i voti per vincere

"Le sante alleanze fatte contro qualcuno non mi sono mai piaciute". Così in una intervista a La Repubblica, Emma Bonino, leader di +Europa commenta l'apertura di Letta per un'alleanza anche con Azione per sconfiggere la destra alle prossime elezioni. Secondo Bonino per battere lo schieramento sovranista "non basterà la semplice logica del sennò vincono loro", e aggiunge "prima del perimetro, bisogna capire obiettivi e contenuti - sottolinea -. Se metti tutto insieme con il solo scopo di prevalere sugli altri, poi la gente non capisce bene cosa vuoi fare e pensa che, ancora una volta,ci sarebbe una coalizione che se vince si sfalda un minuto dopo e si torna daccapo". Sulla possibilità che si ricrei l'Unione dice: "Non so cosa abbia in mente esattamente Letta, mi permetto di consigliargli che non è il numero degli alleati - evidenzia -ma la chiarezza degli obiettivi di governo e la credibilità dei leader che possono attrarre voti anche da delusi e indecisi, non una sommatoria dove la proposta politica rischia di scolorire".  Sulla possibilità che  si proponga come terzo polo Emma Bonino precisa: "Oggi presenteremo come federazione +Europa/Azione un manifesto per un patto repubblicano su cui far convergere forze politiche ed energie: a partire da questo, se sarà possibile, siamo pronti velocemente ad aprire un confronto".

Pd, domani convocata la direzione nazionale

È stata convocata per domani, martedì 26 luglio dalle ore 9 in modalità ibrida, nella sede di via Sant'Andrea delle Fratte 16, la Direzione nazionale del Partito democratico. All'ordine del giorno l'analisi della situazione politica, le elezioni e il regolamento per le candidature. La relazione e la replica del segretario saranno trasmesse in diretta streaming sulla pagina Facebook e sul canale Youtube del Partito Democratico.

Calenda: possibile un'alleanza elettorale su agenda Draghi

"Su una base comune di valori e programmi, riassumibili nell'agenda Draghi, è possibile costruire con il Pd un'alleanza elettorale di un fronte largo per battere le destre. E, se vinciamo, indichiamo Draghi premier. Ma vanno chiarite prima alcune cose". Così Carlo Calenda in un'intervista a La Stampa apre alla possibilità di un'alleanza di centro sinistra fatta da varie sigle, compresa Azione, unite nella lotta con i candidati comuni nei collegi nei collegi uninominali. "Ho visto negli ultimi giorni che il Pd ha fatto una scelta netta sui Cinque stelle - osserva il leader di Azione -. Ma, attenzione, patti chiari. A Letta chiederò una cosa precisa. Ci vuole rispetto reciproco nella differenza: dovrebbe essere un polo europeista e democratico con un'area liberal e una socialdemocratica. Non un listone unico. Letta deve domandare a tutti i suoi compagni di strada se sono d'accordo con l'agenda Draghi. Se uno dice no all'invio di armi all'Ucraina e un altro dice che non vuole il rigassificatore, di che parliamo? Che offerta politica sarebbe? Molto confusa e con poco appeal".    "Fratoianni - ricorda Calenda - ha dichiarato che l'agenda Conte è meglio di quella Draghi. E uno che dice così, dentro un'alleanza che propugna l'agenda Draghi che ci sta fare? Non sono veti, ma la necessità di chiarezza". "Se c'è una base valoriale si fa un'alleanza, se no ognuno se ne va per la sua strada. Comunque si parla di alleanza elettorale e non politica - conclude -. Spero ci siano gli estremi per riportare Draghi al governo del Paese, quello è l'approdo che indicheremo noi".

Renzi: pronti a correre da soli, il veto di Letta sarebbe astio

"Se sono pronto a correre da solo alle elezioni? Sì. E al momento questa è l’ipotesi più probabile. E anche quella che trovo più affascinante. Se prevale l’intelligenza politica e si costruisce una coalizione vera, ci siamo. Ma se ciascuno vuole tenere le sue bandierine e pensa di poterci abbindolare con due seggi o tenerci fuori con un veto, beh, non ci conoscono". Così Matteo Renzi, leader di Italia Viva, in una intervista al Corriere della Sera. "All’inizio di agosto avremo i candidati pronti per tutti i collegi. A inizio settembre, poi, ci vediamo alla Leopolda, anticipata per l’occasione. Abbiamo già vinto sfide controvento come quella per Draghi del 2021 o quella contro Salvini del Papeete. Facciamo politica seguendo l’appello di Sturzo ai liberi e forti. Liberi e forti. I deboli e ricattati sono altri - ha proseguito - Possibile un veto di Letta su di me? Se c’è un veto politico su di noi ne prendiamo atto. E dopo le elezioni ciascuno risponderà delle sue scelte. In una coalizione che va da Fratoianni a Toti passando per Brunetta, Gelmini e Orlando qualcuno mette veti su di noi? Per cosa? Forse perché siamo stati gli unici a proporre Draghi mentre loro inneggiavano a Conte creandone il mito di 'fortissimo riferimento progressista'? Se invece il veto è legato all’astio di Letta per le vicende del 2014, non possiamo farci niente: per noi conta la politica non i rancori personali".

Speranza verso sì a lista unitaria di Letta: avversario è destra

Roberto Speranza dice sì alla lista unitaria proposta dal segretario del Pd Enrico Letta: lo scrive La Repubblica, anticipando che l'ufficialità dell'adesione di Articolo 1 arriverà mercoledì prossimo. "Andiamo avanti sul progetto unitario - ha ripetuto in queste ore Speranza agli interlocutori, il primo dei quali è ovviamente il segretario dem -. E lo facciamo con grande convinzione", scrive il quotidiano. Convinzione che passa da un esperimento di rinnovamento, anche grafico, grazie al simbolo e alla dicitura che rimanda a democratici e progressisti, che Speranza definisce "un segnale di vera apertura e innovazione". "Il nostro avversario si chiama destra - ha detto più volte il ministro della Salute - dobbiamo creare le condizioni per evitare lo sfondamento".

La Russa: fango su FdI dall'estero ispirato da sinistra italiana

 "Come dice Meloni è solo fango. Lo scorgo interessati suggerimenti di ambienti e think tank italiani di sinistra ancorati alla speranza che un antifascismo strumentale e pronto all'uso possa salvarli". Lo ha detto il vicepresidente del Senato ed esponente di Fratelli d'Italia Ignazio La Russa, intervistato dal Corriere della Sera, parlando delle polemiche della stampa straniera sull'eventuale ruolo di governo del partito di destra e del suo leader Giorgia Meloni. "È come per il New York Times - ha aggiunto La Russa - se guardiamo la storia della destra ogni volta che chi è più accreditato a vincere si avvicina al momento del voto comincia un gioco di screditamento che collega quotidiani stranieri e ambienti intellettuali italiani. Toccherà anche alla Meloni? Forse sì, ma per fortuna queste cose non incidono sul voto degli italiani".

 

Brunetta, mi dicono 'nano' ma sono responsabile delle cose che ho fatto non della mia statura

Roggiani (Pd): andremo porta a porta, come nelle campagne per i sindaci

"Le persone sono sgomente per la caduta del governo Draghi. Noi vogliamo raggiungerle per spiegare cosa è accaduto. Con le feste dell'Unità e con altre iniziative come il porta a porta". Lo ha detto al Corriere della Sera Silvia Roggiani, segretario milanese del Partito democratico, che Enrico Letta ha nominato responsabile dei volontari che prenderanno parte alla campagna elettorale del partito. Roggiani ha spiegato che questo modo di avvicinarsi gli elettori era già stato utilizzato nella campagna per l'elezione di Giuseppe Sala a sindaco di Milano. "Noi partiamo dai nostri iscritti - ha spiegato Roggiani -. Li contattiamo. Andiamo da loro, se sono d'accordo. E assieme a loro andiamo da amici e condomini. Poi è importante spiegare le nostre proposte politiche e il nostro impegno per concludere l'agenda sociale del governo Draghi che è stato fatto cadere". "Il risultato - ha detto ancora la segretaria dem milanese - ha mostrato che questa iniziativa, come le altre che vogliamo mettere in campo, hanno avuto buon esito. E anche Damiano Tommasi a Verona è ricorso al 'porta a porta'. Ma comunque il Pd non può prescindere dalla relazione con le persone. La nostra è una campagna che mette al centro la comunità. Saremo nei luoghi di vacanza, ma anche nelle città: nei quartieri, nelle piazze, ripeteremo il modello Milano, per raggiungere i tanti che non hanno avuto la possibilità di andare in ferie".