Verso le elezioni

Letta-Calenda: raggiunto l'accordo sull'alleanza

Alla Camera l'incontro decisivo tra il segretario del Pd e il leader di Azione
Letta-Calenda: raggiunto l'accordo sull'alleanza
Ansa
Conferenza stampa Letta-Calenda

Conte: “In bocca al lupo all'ammucchiata”

"Finalmente è finita la telenovela Letta-Calenda: in bocca al lupo alla nuova ammucchiata che va dalla Gelmini dei tagli alla scuola al Pd, passando per Calenda, che non ha mai messo il naso fuori da una Ztl. Si riconoscono nell'agenda Draghi. Salario minimo legale, lotta all'inquinamento e alla precarietà giovanile saranno fuori dalla loro agenda. Nessun problema, ce ne occuperemo noi". Così il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte.

"Il Pd sta restituendo un favore a Di Maio? Immaginate che dopo la scissione di Renzi nel Pd io lo avessi preso e gli avessi dato un posto: come l'avrebbe presa il Pd? Io sono sorpreso, facciano tutto quello che vogliono e lo spieghino ai cittadini. Lo spettacolo non è esaltante".
 

Salvini: “Sarà la Lega a prendere un voto in più nella coalizione”

"Sono convinto non solo che il centrodestra possa vincere, ma che possa essere la Lega a prendere un voto in più ed essere la forza trainante della coalizione". Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, a Bari.

Pd: “Se vinciamo noi, approveremo lo ius scholae”

"Non abbiamo di fronte sfumature di Italie diverse: se vinciamo noi, chi studia in Italia diventerà italiano, se vincono loro sarà di nuovo una promessa che non riusciremo a realizzare. Avevamo promesso a centinaia di migliaia di ragazzi italiani dentro che sarebbero diventati italiani anche sul passaporto e quei ragazzi sono ancora in attesa". Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, intervenuto all'inaugurazione della casa delle volontarie e dei volontari del Pd a Roma, a proposito dello Ius Scholae. "Noi vogliamo un'Italia che sia il cuore dell'Europa della solidarietà, dall'altra parte si è messa insieme una coalizione con Salvini e Meloni che ha in Europa alleati come Le Pen e Orban. Una cosa che li lega è il voto contro qualunque scelta che ha contribuito a portare i soldi europei in Italia per combattere la pandemia. Questo ci dimostra qual è la differenza abissale con noi".

Renzi: “Persa un'occasione”

"Era un'occasione straordinaria per fare un terzo polo a doppia cifra, avrebbe penalizzato la destra, gli amici di Azione hanno deciso altrimenti, noi siamo signori, non facciamo polemica. Ma noi non possiamo stare nella stessa coalizione con chi per 55 volte ha votato contro Draghi. Fratoianni è un signore che fa politica ed ha idee che non condivido. Oggi Pd e Azione lo imbarcano, noi non siamo così. Il fatto che Azione scelga, legittimamente, di abbracciare Rifondazione, vuol dire che per noi si apre uno spazio straordinario. Oggi deve prevalere la logica dell'orgoglio di stare dalla parte di chi pensa che la politica non sia uno scambio di seggi". Lo ha detto il leader di Iv Matteo Renzi, a Radio Leopolda. "Se Luigi Di Maio, che parlava del partito di Bibbiano, finisce col candidarsi sotto il simbolo del Pd è un problema del Pd, dei volontari delle feste dell'Unità. Se volevamo battere la Meloni avremmo dovuto fare cose diverse, dire noi che abbassiamo le tasse".

Terminato l'incontro Letta - Di Maio

Il segretario del Pd, Enrico Letta, e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, si sono incontrati nel tardo pomeriggio alla Farnesina. L'incontro tra i due sarebbe stato interlocutorio. Alle 20 Di Maio riunirà i gruppi di Impegno Civico, la nuova forza politica di cui è a capo.

Berlusconi avvia la campagna elettorale sui social

Come aveva spiegato nei giorni scorsi, Silvio Berlusconi ha deciso di preparare dei videomessaggi che saranno postati un paio di volte a settimana. Oggi è stato pubblicato il primo della serie. "Votare - dice - non è solo un diritto è soprattutto un dovere, è una precisa responsabilità che ognuno di noi ha verso tutti i cittadini, verso il nostro futuro, quello dei nostri figli, quello dei nostri nipoti. Queste elezioni non sono come le precedenti: il prossimo governo avrà la possibilità di investire ingenti risorse, quei soldi che io ho ottenuto in Europa, per ricostruire la nostra economia dopo i danni causati dalla pandemia". 

"L'Italia - prosegue - non sarà più la stessa se il 25 settembre vinceremo noi e non vincerà la sinistra. Scegliere il nostro modello significherà scegliere un'Italia davvero migliore, non addirittura peggiore come sarebbe con la sinistra. Per queste ragioni ho sentito ancora una volta dopo 28 anni il dovere di restare in campo. Il 25 settembre è assolutamente vostro interesse votare per Forza Italia", conclude.

Incontro Letta-Di Maio

È in corso, secondo quanto viene riferito, un incontro tra il segretario del Pd, Enrico Letta, e il ministro degli Esteri e fondatore di Impegno civico, Luigi Di Maio. L'incontro si sta svolgendo alla Farnesina.

 

Prodi: “Finalmente strategia comune sul futuro”

"Sono molto contento dell'intesa siglata tra Pd e Azione/+Europa non solo perché si tratta di un accordo elettorale che rende molto più forte la coalizione, ma anche perché questo accordo comprende finalmente una comune strategia su scelte determinanti per il futuro del paese". Lo dice l'ex presidente del consiglio, Romano Prodi.

M5s: domani riunione per le regole sulle candidature

Si terrà domani una riunione dei coordinatori regionali del M5S sulle regole per le candidature alle prossime politiche, in attesa del lancio delle parlamentarie, ovvero la selezione dei candidati dal basso. Le regole di ingaggio per aspiranti deputati e senatori M5S sono in stesura, con spiragli per chi temeva la forche caudine delle norme stringenti del Movimento della prima ora. Si va verso un allargamento delle maglie, dopo giorni in cui il garante voleva tenere intatte le vecchie regole. Il principio di territorialità - vale a dire la vecchia regola grillina per cui ci si candida nelle file del Movimento solo nella propria regione di residenza - dovrebbe essere superato. Domani il confronto tra i coordinatori regionali: non è stato ancora reso noto se alla riunione parteciperà anche Giuseppe Conte.

Pd: “Offriremo diritto di tribuna ai leader delle forze alleate”

"A seguito del patto elettorale raggiunto oggi con Azione/+Europa, in linea con l'impegno a supportare la costruzione di una coalizione plurale e ampia da opporre al progetto della destra sovranista, nelle prossime liste elettorali il Partito democratico offrirà diritto di tribuna in Parlamento ai leader dei diversi partiti e movimenti politici del centrosinistra che entreranno a far parte dell'alleanza elettorale". È quanto si legge in una nota del Partito democratico. 

Forza Italia: ok a lista con Udc

Berlusconi svela il simbolo unitario del centrodestra "a disposizione dei 6 milioni di italiani all'estero", come scrive su Facebook il Cavaliere, sottolineando che nel simbolo ci saranno "il mio nome, quello di Salvini e di Meloni". Altro tema all'ordine del giorno nel centrodestra quello dei collegi, con i malumori dell'Udc che chiede "maggiore peso nella coalizione". Domani mattina, dopo il tavolo di oggi, si continuerà a fare una valutazione dei nuovi collegi, con i tecnici impegnati a valutare le ripartizioni sul territorio "che sono diverse da quelli del 2018", come ha spiegato Maurizio Lupi, di Nci. Al termine della verifica tecnica, nel pomeriggio toccherà ai responsabili politici iniziare il confronto concreto per dare i nomi condivisi da portare in lista. Un incontro che inizierà a chiarire chi e dove correrà, dando il via alla compilazione delle liste, che fonti del centrodestra assicurano saranno pronte entro la prossima settimana.

Berlusconi: “Rifaremo il ministero degli italiani nel mondo”

"Troppo spesso l’Italia è stata una madre distratta verso quei suoi figli lontani, che sono orgogliosi di essere e sentirsi italiani. Verso di loro abbiamo un debito morale che il nostro governo saprà onorare. Anche per questo torneremo ad istituire, come esisteva nei miei governi, il Ministero per gli Italiani nel mondo. A proposito, tengo a ricordare che la nostra attenzione non è di oggi, al contrario di quella della sinistra che è sempre stata diffidente verso questi italiani lontani. È proprio al centrodestra, quando io ero Presidente del Consiglio, che si deve il fatto che finalmente gli italiani all’estero possano essere rappresentati in Parlamento”. Così il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, in un'intervista alla 'Voce di New York'.

Domani l'incontro di Letta con Fratoianni e Bonelli

Sinistra italiana ed Europa Verde hanno chiesto un incontro al segretario del Pd, Enrico Letta "per verificare se ci sono ancora le condizioni per un'alleanza elettorale". Lo hanno detto i segretari di Europa Verde e Sinistra italiana, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, parlando con i giornalisti dell'accordo elettorale siglato tra Pd e Azione.

Immediata la risposta del segretario del Pd: “Vediamoci domani”.

Bonino: soddisfatta per accordo tra +Eu/Azione e Pd

"Sono molto contenta e soddisfatta dell'accordo raggiunto tra Più Europa / Azione e il PD, perché punta su un programma riformista, improntato all'agenda Draghi, che ha l'obiettivo di costruire una proposta di governo per il bene dell'Italia. Alternativa a sovranisti e populisti". Lo scrive su Twitter la senatrice di Più Europa, Emma Bonino.

 

Iv, Renzi: non ci alleiamo con chi votò contro Draghi. Ciò che altri definiscono solitudine, noi lo chiamiamo coraggio

"Abbiamo voluto Draghi al governo, soli contro tutti. Oggi non ci alleiamo con chi ha votato contro Draghi. Prima della convenienza viene la Politica. Quello che gli altri definiscono solitudine, noi lo chiamiamo coraggio. Pronti, ci siamo". Lo scrive su twitter il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.

Letta, continueremo interlocuzioni con altre liste

"Come Pd abbiamo e continueremo la discussione sia programmatica, sia per la campagna elettorale,con altre liste, sono liste con cui abbiamo un rapporto fondamentale. C'è su questa una asimmetria nel rapporto fra Pd, Azione e Più Europa. Staremo insieme ma il rapporto che abbiamo con le altre liste lo consideriamo solido". Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, in conferenza stampa alla Camera. "Discuteremo con le altre liste fuori dalla discussione bilaterale che abbiamo qua fra di noi".

Della Vedova: Calenda e Letta due front runner

"Questa è un campagna elettorale che si fa con due front runner, Carlo Calenda ed Enrico Letta. Questo non è un centrosinistra ma un centro e sinistra. Abbiamo un obiettivo comune, che non è battere gli altri ma convincere gli italiani che l'Italia merita un destino migliore". Lo ha detto Bendetto Della Vedova (+E), in conferenza stampa alla Camera. "E' il lancio di una campagna elettorale che darà grandi soddisfazioni".

Calenda: con Pd solidi e compatti, andiamo a vincere

"Siamo solidi, compatti, andiamo a vincere queste elezioni: niente è scritto. Quando uno si sente la vittoria in tasca di solito va a casa e finirà così. Finisce ogni polemica, finisce il pre-partita, inizia la partita a la vinciamo". Lo ha detto Carlo Calenda, leader di Azione, in conferenza stampa alla Camera.

Letta: con Calenda e Della Vedova abbiamo dimostrato responsabilità

"Abbiamo dimostrato tutti grande senso di responsabilità, in un momento come questo l'Italia conta molto di più rispetto a nostri destini e dei singoli partiti. Ci siamo assunti una responsabilità per l'Italia percé non è immaginabile che dopo il governo Draghi il nostro Paese passi a un'esperienza del governo delle destre guidata da Meloni o da altri esponenti di queste destre". Lo ha detto il segretario Pd Enrico Letta, in conferenza stampa alla Camera, dopo l'accordo con Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova.

Accordo Pd-Azione: il testo dell'intesa, no leader e nomi divisivi in uninominale

Ecco il testo dell'accordo raggiunto tra Enrico Letta, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova con cui si è siglato un patto elettorale in vista del 25 settembre. "1. La visione, il programma: Le prossime elezioni sono una scelta di campo tra un'Italia tra i grandi Paesi europei e un'Italia alleata con Orban e Putin. Sono uno spartiacque che determinera' la storia prossima del nostro Paese e dell'Europa. Partito Democratico e Azione/+Europa siglano questo patto perche' considerano un dovere costruire una proposta vincente di governo fondata sui seguenti punti. PD e Azione/+ Europa si impegnano a promuovere, nell'ambito della rispettiva autonomia programmatica, l'interesse nazionale nel quadro di un solido ancoraggio all'Europa e nel rispetto degli impegni internazionali dell'Italia e del sistema di alleanze cosi' come venutosi a determinare a partire dal secondo dopoguerra. In questa cornice le parti riconoscono l'importanza di proseguire nelle linee guida di politica estera e di difesa del governo Draghi con riferimento in particolare alla crisi ucraina e al contrasto al regime di Putin. Per quanto riguarda le conseguenze del mutato scenario internazionali in ambito energetico, PD e Azione/+Europa si impegnano a mettere in campo le politiche pubbliche piu' idonee per garantire l'autonomia del Paese attraverso un'intensificazione degli investimenti in energie rinnovabili, il rafforzamento della diversificazione degli approvvigionamenti per ridurre la dipendenza dal gas russo, la realizzazione di impianti di rigassificazione nel quadro di una strategia nazionale di transizione ecologica virtuosa e sostenibile. In ambito economico e sociale, le parti s'impegnano a contrastare le disuguaglianze e i costi della crisi su salari e pensioni, convenendo di realizzare il salario minimo nel quadro della direttiva UE e una riduzione consistente del "cuneo fiscale" a tutela in particolare dei lavoratori. Le parti condividono e si riconoscono nel metodo e nell'azione del governo guidato da Mario Draghi. I partiti che hanno causato la sua caduta si sono assunti una grave responsabilità dinanzi al Paese e all'Europa. Per quanto riguarda le riforme da completare e/o emendare dopo l'interruzione traumatica del governo, Pd e Azione/+Europa concordano sulla necessita' di: a) realizzare integralmente il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel rispetto del cronoprogramma convenuto con l'Unione europea; b) improntare le politiche di bilancio alla responsabilità e le politiche fiscali alla progressività, promuovendo al contempo una riforma del Patto di Stabilita' e Crescita dell'Unione Europea che non segni un ritorno alla stagione dell'austerità; c) non aumentare il carico fiscale complessivo; d) correggere lo strumento del Reddito di Cittadinanza e il "Bonus 110%" in linea con gli intendimenti tracciati dal governo Draghi; e) dare assoluta priorità all'approvazione delle leggi in materia di Diritti civili e Ius scholae.

Letta, patto elettorale per essere vincenti

"Un momento per annunciare che a seguito di un incontro con delegazioni dei due partiti abbiamo siglato una intesa, che riteniamo molto importante, un patto elettorale, all'interno di un accordo più largo con altre componenti a nostro avviso fondamentali per essere vincenti nei confronti della destra". Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, in conferenza stampa alla Camera.

Accordo Pd-Azione e +Europa: collegi divisi al 70 e al 30 per cento

"La totalità dei candidati nei collegi uninominali della coalizione verrà suddivisa tra Democratici e Progressisti e Azione/+Europa nella misura del 70% (Partito Democratico) e 30% (+Europa/Azione), scomputando dal totale dei collegi quelli che verranno attribuiti alle altre liste dell'alleanza elettorale. Questo rapporto verrà applicato alle diverse fasce di collegi che verranno indentificati di comune intesa". Lo prevede il patto elettorale sottoscritto da Enrico Letta, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova.

Accordo Pd-Azione: leader non si candidano nei collegi uninominali

"Le parti, secondo quanto si legge nel documento siglato da PD, Azione e +Europa, "si impegnano a non candidare personalità che possano risultare divisive per i rispettivi elettorati nei collegi uninominali, per aumentare le possibilità di vittoria dell'alleanza. Conseguentemente, nei collegi uninominali non saranno candidati i leader delle forze politiche che costituiranno l'alleanza, gli ex parlamentari del M5s (usciti nell'ultima legislatura), gli ex parlamentari di Forza Italia (usciti nell'ultima legislatura)".

Accordo Pd-Azione, le parti si riconoscono nel metodo e nell'azione del governo Draghi

"Le parti condividono e si riconoscono nel metodo e nell'azione del governo guidato da Mario Draghi. I partiti che hanno causato la sua caduta si sono assunti una grave responsabilità dinanzi al Paese e all'Europa". Così nel patto siglato tra Enrico Letta, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova,

Accordo raggiunto tra Pd e Azione

È stato raggiunto l'accordo tra Pd, Azione e Più Europa. È quanto si apprende da fonti centriste a margine dell'incontro ancora in corso alla Camera tra la delegazione dem composta dal segretario Enrico Letta, le capigruppo Simona Malpezzi e Debora Serracchiani e il coordinatore della segreteria Marco Meloni e la federazione Più Europa e Azione, con Carlo Calenda, Matteo Richetti, Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi.

Renzi: anche da soli per il terzo Polo, sì a Calenda

"Siamo gli unici talmente liberi e coraggiosi che andiamo anche da soli a fare il terzo polo". Lo ribadisce Matteo Renzi parlando a Rtl.    Il leader di Iv ritiene una  "ottima idea" poterlo fare con Carlo Calenda. Ma -aggiunge -"non voglio pretendere di decidere le cose degli altri. Preferisco stare sui contenuti. Ma il punto vero è che ciascuno fa i suoi conti, da una parte c'è la necessità di raccontare un progetto credibile ai cittadini e dall'altra dire:'se stiamo  insieme sono più tranquillo perché so quanti seggi scattano'".   Renzi dice invece "no" a Di Maio. "Spero che i riformisti veri siano nel terzo polo, ma rischieremo anche da soli. Chi vince avrà il nostro rispetto, non si aggrediscono gli avversari".

Calenda arrivando all'incontro con Letta: spirito costruttivo

Arrivare a un accordo con il Pd "non è difficile se c'è buona volontà. Veniamo con spirito costruttivo". Lo ha detto Carlo Calenda, leader di Azione, arrivando alla Camera per incontrare il segretario Pd Enrico Letta.

Boschi, Bonino dice no a Renzi perché non confermata alla Farnesina

"Emma Bonino dice no a Matteo Renzi perché nel 2014 non è stata confermata ministro degli Esteri. Credo sia meglio costruire il terzo polo anziché vivere di rancori personali". Lo scrive su Twitter la capogruppo di Iv alla Camera Maria Elena Boschi.

Tabacci: La rabbia di Berlusconi quando Fico invitò Zelensky

Iniziato alla Camera l'incontro Letta-Calenda

È iniziato al gruppo Pd della Camera l'incontro fra il segretario del Pd Enrico Letta e il leader di Azione, Carlo Calenda. Per il Pd partecipano anche le capigruppo di Camera e Senato,Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, e il coordinatore della segreteria, Marco Meloni. Per Più Europa ci sono Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi.

Magi, questione di coerenza con chi non ha mai votato fiducia a Draghi

"Avevamo inviato a tutti i partiti politici e quindi anche al Pd una settimana fa un documento per un patto repubblicano con 14 punti e non abbiamo avuto riscontro". Cosi Riccardo Magi, presidente di +Europa. Ai cronisti che gli facevano notare che una prima forma di accordo col Pd era già stato trovato, Magi ha ribattuto: "Si, ma sono emerse altre questioni che non sono dei veti personali, ma sono delle questioni che riguardano come dobbiamo andare assieme nei luoghi dove dobbiamo andare assieme, nei collegi uninominali. Se questa coalizione deve avere la continuità con l'azione di governo Draghi, è evidente che esiste una questione di coerenza con chi non ha mai votato la fiducia al Governo Draghi", ha concluso il deputato.

Berlusconi, sulla lista estero i nomi dei tre leader

"Un messaggio per i 6 milioni di italiani che vivono all'estero. Siamo stati noi a istituire il ministero per gli italiani nel mondo, abbiamo consentito loro di votare per eleggere i loro rappresentanti nel Parlamento italiano. Anche a queste elezioni politiche potete votare - gia' nei prossimi giorni - la lista unitaria del centrodestra che porta i nomi mio, di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini". Cosi' Silvio Berlusconi in un post su Facebook in cui riporta il contrassegno elettorale presentato nel 2018 dal centrodestra per la circoscrizione estero.

Salvini: autonomia sarà tema centrale del governo di centrodestra

"L'autonomia sarà il tema centrale del Governo di centro-destra e dei primi consigli dei ministri e se Fdi chiede in cambio il presidenzialismo lo firmo subito, ora, qui a San Marco". Così il segretario della Lega Matteo Salvini, nel corso di un incontro a Venezia."Sull'autonomia noi ci abbiamo provato per quattro anni - ha aggiunto - ma i no dei Pd de M5s sono stati evidentemente forti e fastidiosi; ora c'è un'occasione più unica che rara, dopo le elezioni del 25 settembre: il 22 ottobre nell'anniversario dei cinque anni dal referendum si abbia l'autonomia scritta a quattro mani da Luca Zaia e da Attilio Fontana. Su questo - ha concluso - chiederò la condivisione della Meloni e di Berlusconi".

Amendola: no coalizione ‘contro’ ma alternativa alle destre sui temi

"La partita elettorale è aperta e si concentra sui temi. Nei prossimi anni abbiamo scelte importanti da fare su lavoro e ambiente. Servono coalizioni positive e non contro qualcuno. Il Pd ha dato pieno mandato a Letta e sta mostrando estrema generosità nel tessere delle condivisioni con altre forze politiche. Non vogliamo costruire un fronte ‘contro’, ma vogliamo costruire un’alternativa alle destre sui grandi temi: lavoro, ambiente, fisco". Così il sottosegretario agli Affari Ue, dirigente Pd, Enzo Amendola intervenendo a 'Coffeebreak' su La7.

FdI, Rauti: centrosinistra litigioso, da noi compattezza

"Le forze di centrosinistra non rappresentano una coalizione. Ancora stanno litigando rimpallandosi le responsabilità sulla caduta del governo Draghi e, soprattutto, non parlano di programmi ma di poltrone e il loro unico slogan è essere contro Fratelli d'Italia e il centrodestra". Lo afferma a Radio Anch'io la senatrice di Fratelli d'Italia Isabella Rauti, vice capogruppo vicario di FdI a Palazzo Madama.   "La coalizione di centrodestra - osserva Rauti - è compatta,ha condiviso le regole ed è avanti nella stesura del programma condiviso. Non facciamo promesse astratte ma proposte concrete e realizzabili con coperture e tempi certi".

Conte: M5s va da solo, lasciamo che Pd e Azione litighino

Chi di arroganza ferisce di arroganza  perisce. Il campo largo è diventato un campo di battaglia, basta  vedere come Calenda stia trattando il Pd. Lasciamoli litigare, noi  siamo da soli, coerenti...". Lo ha detto il presidente del M5s,  Giuseppe Conte, intervenendo a "Radio Anch'io" su Radio Raiuno.  "Dato che noi siamo persone serie, quando nei mesi scorsi si parlava  di alleanza strutturale tra il M5s e Pd, io dicevo che il dialogo era  aperto ma che non c'era nessuna alleanza strutturale, un dialogo  fondato sui temi e sui programmi", ha aggiunto Conte.

Salvini, giusto fare i nomi dei ministri più importanti

"E' giusto presentarsi agli italiani con almeno una parte della squadra che governerà questo Paese se gli italiani sceglieranno la Lega e il centrodestra. Non do niente per vinto. Noi possiamo proporre idee, abbiamo tanti sindaci al lavoro e presidenti di Regioni più amati di Italia. Chiederò a Meloni e Berlusconi i nomi e i cognomi dei ministri più importanti, penso all'Economia o Esteri". Così Matteo Salvini, leader della Lega, a 'Morning News' su Canale 5. Di nuovo al Viminale? "Faccio quello che gli italiani mi chiederanno di fare".

Salvini: In Italia troppe tasse

"Riteniamo che in Italia ci siano troppe tasse. Il 25 settembre si confronteranno due visioni della nazione: quella del Pd che vuole la patrimoniale e quella del centrodestra a guida Lega che vuole flat tax, taglio dell'Iva, aiuti a famiglie e imprese. Da una parte c'è l'Italia che sa solo dire dei No, dall'altra ci siamo noi che vogliamo un Paese efficiente, moderno, capace di correre". Lo dice in una intervista a La Gazzetta del Mezzogiorno il leader della Lega, Matteo Salvini che oggi sarà a Bari.  "Anche sul reddito di cittadinanza, abbiamo le idee chiare. È da riformare, da lasciare a chi non può lavorare e a chi è in difficoltà, ma chi rifiuta offerte di lavoro per stare comodamente a casa, non può essere mantenuto per anni a spese di chi invece lavora".

Oggi l'incontro Letta-Calenda. Il Pd: "Basta veti"

Questa mattina alla Camera il faccia a faccia tra Enrico Letta, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova, per discutere la possibilità di  chiudere un accordo elettorale in vista del voto del 25 settembre. Un  accordo che in realtà era stato già raggiunto e suggellato con tanto  di stretta di mano. ''Erano stati definiti anche i collegi'', dicono dal Nazareno, ma che sarebbe stato rimesso in discussione da Calenda. Letta ''per senso di responsabilità di chi  guida un partito che rappresenta un quarto degli italiani'', dicono i  suoi, è disponibile a riprovarci, ma sia chiaro, si ribadisce, ''basta veti e basta  sportellate''.

Ghisleri: partita aperta, tutto in gioco. Un bacino del 40% gli indecisi

-"Non bisogna basarsi solo sui dati usciti in queste settimane. Tutto si deciderà, come sempre, negli ultimi dieci giorni della campagna elettorale. Intanto abbiamo un bacino del 40% di indecisi che possono essere conquistati. Metà di questi quasi sicuramente non andrà a votare: dell'altra metà almeno il dieci si potrà fare allettare da qualche buona proposta, come spesso è avvenuto in passato". Lo dice  Alessandra Ghisleri - sondaggista, direttrice di Euromedia Research - su la Repubblica. Col taglio dei parlamentari "non si possono sbagliare le scelte.Alla Camera i collegi uninominali saranno di 400mila abitanti, al Senato di 800mila. Un candidato autorevole, o più conosciuto, può imporsi su uno debole, a dispetto della capacità d'insediamento del suo partito. Anche questa è una variabile".I partiti che hanno mandato a casa Draghi rischiano di pagarla nelle urne? "C'è un mondo imprenditoriale, e di amministratori locali - osserva Ghisleri - che al momento è molto arrabbiato per quel che è accaduto e per quello che potrebbe accadere. E rimpiange la capacità che Draghi aveva di assumere scelte impopolari. Ora è difficile dire se questo malessere si manterrà fino al 25 settembre".

Bonino: un accordo con il Pd è ancora possibile, raffreddare il cervello

Un accordo ancora è possibile; bisogna 'raffreddare il cervello' e guardare avanti, anche per fermare questa destra putiniana. La pensa così Emma Bonino in un'intervista sul Corriere della sera a proposito dell'alleanza di +Europa e di Azione con il Pd. Un'alleanza è "ancora possibile - dice Bonino - perché hanno deciso di rivedersi. E poi le nostre richieste mi sembrano super ragionevoli. Letta per più di tre anni non ci ha filato, era preso da un'attrazione totalizzante per i cinque stelle.Non ha mai voluto avere rapporti con noi, ci ha dato per scontati". Ma "la vita è lunga e a me non piace guardarmi indietro. Guardo sempre avanti. E poi è inaccettabile dare un voto in più alla destra putiniana, meglio fare accordi. Bisogna capire l'importanza che queste elezioni hanno per il Paese e riflettere. Farsi una bella doccia fredda. Raffreddare il cervello. Compreso il mio. Dobbiamo pensare agli elettori".