Meloni dopo fiducia al Senato: manterremo impegni, subito al lavoro
"Anche il Senato ha votato la fiducia al governo. Abbiamo presentato in campagna elettorale un programma chiaro e dettagliato. Manterremo gli impegni: il vincolo tra rappresentante e rappresentato è l'essenza della democrazia. Subito al lavoro per rispondere alle urgenze dell'Italia". Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, su Twitter.
Il governo Meloni ottiene la fiducia al Senato: 115 favorevoli, 79 contrari
Il governo Meloni ha ottenuto la fiducia al Senato: 115 i favorevoli, 79 i contrari e 5 gli astenuti. I presenti erano 200, i votanti 199.
È iniziata la chiama per il voto di fiducia
Nell'Aula del Senato è iniziata la chiama per il voto di fiducia al governo presieduto da Giorgia Meloni.
Isabella Rauti: "Un governo nato dalle urne che saprà difendere anche gli italiani che non lo hanno votato" (Video)
Isabella Rauti (Fdi): "Il governo difenderà chi non lo ha votato"
"Sono sicura che questo governo vorrà difendere anche gli italiani che non hanno votato il centrodestra e darà risposte a chi non ha votato, colmando il divario tra popolo e Stato". Lo ha afferma in aula Isabella Rauti, di Fratelli d'Italia. Governo: Rauti, finalmente 'agenda Italia, agenda Meloni'
La "maggioranza - ha evidenziato - è nata finalmente nelle urne, scelta dal popolo e con un forte mandato dopo anni di commissariamento e di esecutivi creati nei palazzi e sono certa che questo governo vorrà difendere anche gli italiani che non hanno votato per il centrodestra, darà risposte anche a chi non è andata a votare". Rauti ha voluto sottolineare "la svolta storica, il 68esimo governo della Repubblica italiana ha un presidente del consiglio donna, una donna che con la militanza quotidiana è passata da una sezione di partito a palazzo chigi. Che ha portato Fdi dall'1,96% del 2013 al 26% del 2022. Esiste una storia e una cultura femminile della destra italiana" e la Meloni "non è stata portata da un uomo, non è stata favorita delle quote, si è affermata perché è la più brava, non come un uomo ma come una donna". Per "noi le pari opportunità sono la vera e unica garanzia per l'ingresso delle donne nel mercato del lavoro. Servono sostegni pubblici alle libere scelte di maternità e paternità, il resto è fuffa", ha aggiunto. La senatrice ha chiuso citando Seneca: "non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare, ma chi sa dove andare conduce la nave in porto, lei condurrà la nave italiana in porto e ha la nostra piena fiducia".
Malpezzi: “Proposte Meloni vaghe e contraddittorie, faremo opposizione dura e intransigente” (Video)
Simona Malpezzi (Pd): "Meloni non ha detto come aiutare chi non ce la fa"
"Il discorso della Meloni è stato vago e indefinito: è stato anche il discorso delle assenze. E anche la sua replica ha lasciato molti punti interrogativi. Assente è la transizione digitale. È sparito anche il ministero. Sembra che lei sottovaluti una sfida enorme da cui dipende il nostro futuro e la competitività dell'Italia. È sparita la transizione ecologica a dimostrazione che i conservatori sono i peggiori nemici dell'ambiente e della sostenibilità, da Trump a Bolsonaro. La questione ambientale non è tema ideologico da ricchi Presidente, ma è la chiave per garantire il futuro ai nostri figli". Così la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi, al Senato nelle dichiarazioni di voto sul governo Meloni. “Lei ha detto che è un underdog - ha proseguito - ha parlato a chi non ce la fa, ma non ha spiegato in alcun modo come intenda aiutare chi non ce la fa, come intenda combattere le disuguaglianze. Anzi ha annunciato che alcuni sostegni, come il reddito di cittadinanza, saranno messi in discussione, e non ha detto una parola contro il male di questo tempo che è la precarietà, soprattutto delle donne e dei giovani. Assente è il lavoro e non cita mai i lavoratori come tali. Nel suo intervento non c'è alcun riferimento a migliori condizioni di lavoro e diritti: salario minimo o innalzamento dei salari per combattere l'inflazione. Noi una proposta ce l'abbiamo: una mensilità in più agendo sul cuneo fiscale, quindi per tutti i lavoratori. Lei non ha parlato neanche un attimo ai giovani precari, atipici, parasubordinati, più o meno falsi autonomi, ai nuovi lavoratori delle piattaforme, ai lavoratori delle piccole e piccolissime imprese, alla stragrande maggioranza dei lavoratori. Alle parole non dette, se ne aggiungono altre usate male. Penso al merito che è una bellissima parola Presidente ma per poter essere premiati le ricordo che, come minimo, bisogna essere messi in grado di gareggiare alla pari. Questo significa che prima di parlare di merito io vorrei che la scuola si occupasse di combattere tutte le disuguaglianze e di garantire che nessun destino sia già scritto. Il punto è la distanza culturale fra di noi. Vorrei segnalarle che l'inverno demografico è un tema per noi principale ma non abbiamo nessuna intenzione di declinarlo in modo ideologico attraverso la denominazione di un ministero. Per lei le pari opportunità vanno con la natalità come se vi fosse l'assegnazione di un destino preordinato che si accompagna alla maternità. Per noi parità significa dare lavoro alle donne e una retribuzione in linea con quella degli uomini”.
“In quest'aula pochi giorni fa il Presidente La Russa, accogliendo l'invito della senatrice Segre - ha inoltre affermato - ha reso omaggio al 25 Aprile inserendolo tra le date fondative e cruciali della nostra identità nazionale. Nel suo discorso di ieri alla Camera non lo ha fatto. Non ha dedicato alcun riferimento alla Resistenza", che “è stata ed è tuttora la sorgente ideale e valoriale della nostra Costituzione e della nostra Repubblica”. Malpezzi ha infine contestato il superamento del tetto sul contante: "Significa evasione, così lo diciamo in maniera semplice"
Massimiliano Romeo: "Il divario nord-sud si riduce con autonomia e federalismo" (Video)
Massimiliano Romeo (Lega): "No multe ai novax, sull'Ucraina decida la comunità internazionale"
"Auguri a Lei presidente e alla squadra di governo di 'centro' 'destra'. Non di destra, di 'centro destra', ci teniamo a sottolinearlo". Lo ha detto il capogruppo della Lega in Senato, Massimiliano Romeo, aprendo la sua dichiarazione sul voto di fiducia. "Ricucire il nord al sud - ha proseguito - un divario figlio di un sistema centralista, non dell'autonomia mai attualizzata, la strada vera allora è l'autonomia e il federalismo. Usciamo da questo meccanismo, diamoci la mano e facciamo crescere il paese, valorizzando i singoli territori. Speriamo che anche le regioni del centro e del sud avanzino la richiesta di autonomia, ma responsabilizzano". Sui temi sanitari, Romeo ha affermato che Bisogna evitare le multe a tappeto a chi non si è vaccinato. Vogliamo un segnale forte di discontinuità con il ministro Speranza, non c'è solo il Covid".
“L'Italia è nella Nato e la collocazione atlantica non è mai stata messa in discussione”, ha poi sottolineato Romeo, "ma cercate di impostare anche un discorso di negoziati di pace. Certo che la pace non si ottiene con un convegno, ma visto che gli stessi Usa si stanno rendendo conto che è una strada che è possibile seguire... Si fa fatica a sentire che decideranno gli ucraini. Certo, va rispettata la loro volontà ma meglio dire che decide la comunità internazionale nell'interesse dell'Ucraina. Diciamo che questa strada deve essere percorsa nella tradizione che vede l'Italia capace di diplomazia e di condizionare lo scenario geopolitico internazionale".
Barbara Floridia a Giorgia Meloni: "Ci sorprenda Presidente, proprio perchè è una donna" (Video)
Barbara Floridia (M5s): "Disturberemo l'azione del governo se vorrà distruggere il Reddito di Cittadinanza
"La scelta di un articolo anticipa un pensiero, molte volte la grammatica anticipa e dà vita a pensieri che poi solo dopo diventano azioni e norme". Lo ha detto Barbara Floridia, del M5s, prima di annunciare in aula il voto contrario alla fiducia al governo. "Se vorrà aumentare il precariato e distruggere il Reddito di cittadinanza, disturberemo l'azione del governo - ha proseguito - mi auguro che il ministero della Difesa non sia il ministro della guerra e che il ministero della Famiglia non sia il ministero che stravolgerà i diritti civili", ha aggiunto. "Ci sorprenda - ha concluso rivolgendosi a Giorgia Meloni, presidente del Consiglio - proprio perché è una donna. Le sue linee programmatiche sono manchevoli anche della sostanza sulla sostenibilità ambientale. Avete giurato sulla Costituzione che oggi si è arricchita di due parole, ambiente e futuro, due parole che nel suo discorso sono mancate. E non ci dica che la guerra dovrà farci retrocedere".
Berlusconi a Meloni: "Forza Italia lavorerà al suo fianco con impegno e lealtà" (Video)
Silvio Berlusconi (Fi): "Grande soddisfazione riprendere la parola in Senato dopo nove anni, e con il centrodestra al governo"
"Signor Presidente del Consiglio, sono felice di essere qui e sono felice anche perché 3 ore fa è nato il mio 17° nipotino. Evviva! Comunque è per me un motivo di grande soddisfazione riprendere la parola in Senato, dopo nove anni, e farlo proprio quando il popolo italiano ha scelto ancora una volta di affidare il Governo del Paese alla coalizione di centro-destra". Lo afferma Silvio Berlusconi intervenendo in aula al Senato. "Se oggi per la prima volta alla guida del governo del paese - ha proseguito - per decisione degli elettori, c'è una esponente che viene dalla storia della destra italiana, questo è possibile perché 28 anni fa è nata una coalizione plurale, nella quale la destra e il centro insieme hanno saputo esprimere un progetto democratico di governo per la Nazione. Una coalizione che in 28 anni non si è mai divisa e che ha saputo governare insieme e stare insieme anche all'opposizione, una coalizione che ha guidato e guida la maggioranza delle regioni italiane. Una coalizione, che è sempre stata artefice di grandi scelte di democrazia e di libertà. Noi oggi voteremo convintamente la fiducia e da domani lavoreremo con lealtà, con passione e con spirito costruttivo, per realizzare il nostro programma".
Proseguendo il suo intevento, Berlusconi ha affermato: "Forza Italia lavorerà al suo fianco con impegno e con lealtà, per realizzare il programma sul quale abbiamo avuto la fiducia degli italiani. Lo faremo da liberali, da cristiani, da garantisti, lo faremo da europeisti e da atlantici. Nel 1994, in questa stessa aula, chiedendo al Senato la fiducia per il primo governo di centrodestra, io conclusi il mio intervento parlando della possibilità di sognare, a occhi bene aperti un nostro futuro migliore, parlai della possibilità di costruire un'Italia più giusta, più generosa e più sollecita verso chi ha bisogno e verso chi soffre, parlai di un'Italia più moderna e più efficiente, di un'Italia più prospera e più serena, più ordinata e più sicura. Queste le mie parole di allora, queste le mie parole di oggi"
"È ben chiara in noi - ha inoltre detto il leader di Forza Italia- la consapevolezza dei problemi strutturali del nostro paese, la consapevolezza del carico fiscale insostenibile su famiglie e imprese, la consapevolezza della lentezza della burocrazia e dell'inefficienza del sistema giudiziario. Certamente una delle priorità da approvare nel più breve tempo possibile è la riforma della tassazione, per un fisco più equo e più leggero, pur nella necessità di non disattendere i vincoli di bilancio che l'Europa e i mercati ci impongono". Tutti i senatori del centrodestra e l'intero esecutivo in piedi hanno salutato con un lungo applauso la conclusione dell'intervento.
Matteo Renzi: "Voteremo 'no' alla fiducia al Governo Meloni" (Video)
Matteo Renzi (Iv) apre sulle riforme, bacchetta le altre opposizioni e incassa gli applausi del centrodestra
"Il gruppo di Azione e Iv voterà no alla fiducia al governo Meloni per le ragioni che hanno ben argomentato i colleghi che mi hanno preceduto- Se la maggioranza vorrà sfidarci sull'elezione diretta del presidente del consiglio, quello che noi abbiamo chiamato il sindaco di Italia, noi ci saremo. Il punto fondamentale è che se c'è un'apertura sulle riforme costituzionali un no a prescindere è sbagliato". Lo ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, nelle dichiarazioni di voto alla fiducia al governo, in corso al Senato.
Applausi e risate dal centrodestra e dal governo per l'intervento del leader di Italia Viva, quando prende di mira le opposizioni, ree di aver criticato il "merito" e la "sovranità alimentare" nei nuovi nomi dei ministeri del governo Meloni. "Ma come- dice rivolto a Simona Malpezzi (Pd)- eri al governo quando parlavi di merito a scuola?". La presidente del Consiglio ride di gusto, come lei anche Tajani e altri ministri. Renzi difende anche le scelte lessicali di Meloni, "il" presidente del Consiglio. "Per me può anche scegliere un asterisco- prosegue- intanto è la prima donna a palazzo Chigi. Andarla ad attaccare sulla rappresentanza femminile è masochismo". Ancora applausi e risate, anche da un ammirato Silvio Berlusconi.
Julia Unterberger (Svp) annuncia astensione: "Dalla presidente del Consiglio un segnale forte"
''Ieri ha lanciato un segnale che non possiamo ignorare, ha finalmente riconosciuto una serie di cose che la destra nazionalista aveva negato in passato. Un discorso da destra conservatrice ma accettabile nei toni e nella forma''. Lo ha affermato la capogruppo delle Autonomie, Julia Unterberger, annunciando l'astensione al Senato sulla fiducia al Governo della Svp, anche se alcuni componenti del Gruppo voteranno contro. “Le parlo da sudtirolese, donna progressista e femminista, da una posizione agli antipodi della sua. Devo attestarle che il suo intervento non mi è dispiaciuto. Certo è un discorso da destra conservatrice ma accettabile nei toni e nella forma. Pertanto spero che la Meloni dei congressi di Vox appartenga al passato”, aveva inoltre detto nel suo intervento
Giuseppe De Cristofaro (Avs): "No a fiducia, govenro distante dalle nostre idee"
"Noi non voteremo la fiducia al suo governo. Le sue dichiarazioni sono distanti dalla nostra impostazione, ma le diamo atto di aver dato una impostazione politica al suo governo". Lo ha detto in aula al Senato il capogruppo di Avs Giuseppe De Cristofaro nelle dichiarazioni di voto. "Il discorso della Presidente Meloni - ha proseguito - ideologico ed identitario, parla ad un pezzo di società ma ne esclude un altro, quello che ha subito gli effetti di una drammatica crisi economica e sociale. Pensavamo di fare opposizione a una destra sociale e invece ci troviamo di fronte a una destra profondamente liberista. Questo governo è in continuità con tre decenni di liberismo.
Nel nostro paese da decenni i salari sono rimasti al palo, mentre crescevano le disuguaglianze. L'Italia è il grande malato e la malattia si chiama disuguaglianza, frutto di anni di scelte che hanno reso più ricco chi già lo era e impoverito tutti gli altri. Disparità salariale, servizi pubblici inefficienti e insufficienti, aumento delle bollette, un modello di scuola rivolto al passato, sono gli elementi di una giungla dove vige la legge del più forte. Questione sociale totalmente assente, se non nell'attacco al reddito di cittadinanza, che presuppone la guerra tra ultimi e penultimi. Oggi, invece, è necessario mettere in discussione un modello di sviluppo e di società che non regge più, un modello onnivoro piegato alla sola logica del profitto. Fa molta impressione il mancato riferimento alla pace, il ritorno alla politica della forza e delle armi rischia di dissolvere l'Ue. E' necessario che l'Europa assuma un maggior ruolo politico chiedendo innanzitutto il cessate il fuoco e una conferenza di pace. Lo diciamo oggi qui e lo diremo il 5 novembre nelle piazze di tutta Italia. La Costituzione repubblicana sarà la bussola della nostra opposizione".
Antonio De Poli (Noi Moderati): "Tenere fuori dalle strumentalizzazioni la politica estera"
"Lei, presidente Giorgia Meloni, ha chiaramente dimostrato di assumere una posizione atlantista ed europeista. È doveroso tenere fuori dalle strumentalizzazioni la politica estera". Lo ha detto il senatore Antonio De Poli, capogruppo di Civici d'Italia-Noi Moderati-Maie in Senato, nel corso delle dichiarazioni di voto sulla fiducia al Governo, in corso a Palazzo Madama. De Poli ha poi aggiunto: "È necessario abbassare i toni e ricondurre il dibattito alla normale dialettica politica. Le scritte minacciose contro il Presidente del Senato Ignazio La Russa, comparse a Roma, sono messaggi inaccettabili, indice di un clima che va certamente scongiurato. C'è bisogno di responsabilità", ha detto.
"Crediamo fortemente nel profilo europeista di questo Governo e nello spirito di solidarietà che ci hanno lasciato i padri dell'Europa come Schuman, Adenauer e Alcide De Gasperi. La pandemia e la guerra in Ucraina ci insegnano che nessuno si salva da solo", ha proseguito - "L'aumento dei costi dell'energia e dei carburanti è diventato insostenibile. L'Italia ci guarda con gli occhi delle famiglie, delle imprese, dei lavoratori, degli indigenti, dei poveri. A tutti e senza distinzione di appartenenza dobbiamo dare ascolto. L'inflazione sta volando ai livelli del 1983. Vanno scongiurati, costi quel che costi, i rischi per la tenuta sociale. Siamo per il sostegno a chi è più in difficoltà. È nel nostro Dna politico".
"Saremo con Lei per disegnare una nuova rotta di speranza e di fiducia per il futuro dell'Italia e degli italiani. Per questo noi voteremo convintamente la fiducia al suo governo", ha rimarcato De Poli concludendo il suo intervento.
La replica di Giorgia Meloni a Palazzo Madama - discorso integrale (Video)
Giorgia Meloni: "La pace non si fa sventolando bandiere arcobaleno nelle manifestazioni"
“Non so se qualcuno ritenga che la guerra mi diverta, mi piaccia e che la voglio valorizzare", ha detto la presidente del Consiglio in uno degli ultimi passaggi del suo intervento: "No, ovviamente penso, spero e lavoreremo per quello che possiamo fare per raggiungere una pace giusta, ma dobbiamo capirci su come ci si arriva: la pace non si fa sventolando bandiere arcobaleno nelle manifestazioni- L'unica possibilità, da che mondo è mondo, per favorire i negoziati nei conflitti è che ci sia un equilibro. A meno che mi vogliate dire che la pace si ottiene con la resa, la pace si ottiene proseguendo con il sostegno all'Ucraina, consentendole di difendersi".
Giorgia Meloni: "Mai andata in piazza per impedire ad altri di parlare". Ovazione dai banchi di Fratelli d'Italia
"Io vengo dalla militanza giovanile. In tutta la mia vita non ho mai lavorato per impedire a qualcun altro di dire ciò che voleva dire. Non l'ho mai fatto. Ma quello a cui la senatrice Ilaria Cucchi si riferiva, erano "manifestanti che con un picchetto volevano impedire ad altri di esprimere le loro idee. La democrazia è nel rispetto delle idee altrui. Altrimenti che facciamo? Consentiamo che chi non la pensa come noi impedisca di farci parlare? Se la mia parte politica impedisse ad un'altra parte politica di parlare sarei la prima a denunciarlo". Lo ha detto il premier Giorgia Meloni in sede di replica al Senato. Senatori e senatrici del partito si sono alzati e hanno applaudito convintamente. Anche Fi e Lega si sono uniti al battimani. Opposizioni in silenzio.
Giorgia Meloni: "Metteremo mano al tetto al contante"
"Confermo che metteremo mano al tetto al contante" che tra l'altro, "penalizza i più poveri", come emerge anche dai richiami "alla sinistra da parte della Bce"..
Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in replica dopo la discussione sulla fiducia al Senato, sottolineando anche che da un lato "rischia di non favorire la nostra competitività" visto che paesi come Austria o Germania non ce l'hanno. Inoltre, "in questi anni abbiamo assistito a una discussione ideologica, collegandolo al tema dell'evasione fiscale. Lo dirò con chiarezza, non c'è correlazione fra l'intensità del limite al contante e la diffusione dell'economia sommersa. Ci sono paesi in cui il limite non c'è e l'evasione è bassissima, sono parole di Piercarlo Padoan. ministro dei governi Renzi e Gentiloni, governi del Pd"
Giorgia Meloni: "Il salario minimo è uno specchietto per le allodole, serve il taglio del cuneo fiscale"
"Se non partiamo dal taglio del cuneo fiscali i salari saranno bassi comunque e voi questo taglio non lo avete fatto - è un altro passaggio della replica della presidente del Consiglio Giorgia Meloni - è stata fatta una scelta diversa che ha impattato meno. Impegno arrivare progressivamente a un taglio fiscale di cinque punti. Due terzi ai lavoratori, un terzo alle aziende. Naturalmente ha un costo rilevante ed è un impegno di medio-termine. Il contrasto al lavoro povero è per tutti noi una priorità, ma capiamoci su come combatterlo. Io penso che il salario minimo legale rischi di non essere una soluzione ma uno specchietto per le allodole perchè sappiamo tutti che gran parte dei contratti di lavoro dei dipendenti è coperto dai Contratti nazionali che già prevedono salari minimi. Allora il problema per me è estendere la contrattazione collettiva. Ma perchè in Italia i salari sono così bassi? Perchè la tassazione è al 46%. Per questo serve un taglio (di 5 punti, ndr) del cuneo fiscale. Si deve favorire il lavoro. Siamo abituati a un tempo in cui l'aumento della produzione coincideva con l'aumento dell'occupazione, ma oggi non è più così. È una delle ragioni per cui la ricchezza si sta concentrando verso l'alto. In questo tempo occorre immaginare una tassazione che favorisca un rapporto equilibrato fra ciò che si fattura e i dipendenti che si hanno. Lo abbiamo sintetizzato con il 'più assumi meno paghi'. Deve convenire assumere. Si può iniziare con una superdeduzione del costo del lavoro, abbiamo immaginato di partire dal 120% per arrivare al 150%, un tema su cui si possono trovare delle convergenze".
“Ho parlato di regime forfettario e flat tax incrementale”, ha poi spiegato Meloni, "cioè una tassa piatta del 15% su quanto dichiarato in più rispetto all'anno precedente: per chi è in difficoltà e si rimbocca le maniche è un segnale di merito".
Giorgia Meloni sul Covid: "Non c'erano evidenze scientifiche alla base dei provvedimenti" della scorsa legislatura
"Sono d'accordo con Lorenzin sul riconoscimento del valore della scienza e per questo penso che dobbiamo scambiarla mai con la religione. Infatti, quello che non abbiamo condiviso dei vostri governi è il fatto che non ci fossero evidenze scientifiche alla base dei provvedimenti che prendevate". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in replica al Senato facendo riferimento alle misure restrittive degli scorsi anni nella lotta al Covid.
Nel corso del dibattito, la senatrice del Partito democratico Beatrice Lorenzin, che è stata ministro della Salute dal 2013 al 2018, aveva fatto appello perché “finisca per sempre il conflitto tra politica e scienza, perché questo conflitto è finito nelle piazze, ha portato gli scienziati ad avere una scorta”.
Giorgia Meloni: "Contro il caro energia faremo tutto il possibile contro la speculazione"
"Tutto quello che si può fare contro la speculazione siamo pronti a farlo", assicura la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in aula. “Servono misure che nel medio-termine liberino l'Italia da una dipendenza energetica inaccettabile”, ha proseguito, "penso all'estrazione di gas naturale, Penso che le risorse nazionali vadano utilizzate come chiede l'Europa. Poi estraggono altre nazioni e non è che il gas estero inquina di meno". L'emergenza energetica è "la priorità di secondo livello" cui intende lavorare il governo che "in attesa che i provvedimenti" in essere "impattino davvero sul costo dell'energia dovrà "lavorare con molta puntualità a interventi calibrati per le imprese e le famiglie e recuperando risorse dalle pieghe del bilancio, dagli extraprofitti (con una norma che per me è da riscrivere) e dai ricavi dello Stato". In Europa "si ragiona sul price cap dinamico, vedremo i tempi. Incalziamo l'Europa a dare soluzioni comuni e c'è il tema della separazione del gas da altre fonti energetiche. Siamo pronti e se anche l'Europa non darà risposte" il governo è pronto a lavorare al "disaccoppiamento crescente anche sulla base delle determinazioni europee. Ovviamente si deve tenere conto degli obiettivi europei di potenziamento delle fonti rinnovabili, della promozione di politiche per la rimozione degli ostacoli agli impianti di rinnovabili. C'è una grande questione burocratica da affrontare, ci sono canali preferenziali che si possono approvare, si possono abbattere i tempi per l'accesso ai permessi, un grande ostacolo alla realizzazione degli impianti. Deve essere chiaro che la sostenibilità ambientale, lo ripeto, deve andare di pari passo con la sostenibilità sociale ed economica. Non possiamo pensare di demolire filiere di eccellenza produttiva nazionale per assecondare obiettivi stabiliti prima della guerra e in un contesto diverso da quello di oggi. Non ci renderemo mai disponibili a passare dalla dipendenza dal gas russo alla dipendenza dalle materie prime cinesi, non mi sembra una strategia intelligentissima".

Giorgia Meloni: "Disporremo di risorse scarse, operazione verità sull'Italia che ereditiamo"
Dagli interventi oggi al Senato sono anche emerse diverse criticità e "sono emerse le scarse risorse che disporremo" per affrontare le emergenze, dice Giorgia Meloni in aula. "Emerge una realtà, gli interventi ci aiutano a fare una grande operazione di verità sulle condizioni dell'Italia che ereditiamo anche da chi ci accusa. Forse è un racconto più sincero di quanto è stato fatto in altri tempi in cui si sbandierava e si brindava per l'abolizione della poverta: è bene che gli italiani sappiano le condizioni che ereditiamo".
"Sono stata criticata da vari interventi - ha proseguito - per aver ieri cercato di segnare un manifesto programmatico. Alcuni hanno contestato la scelta dicendo che gli italiani non si aspettavano questo ma risposte concrete. Sono d'accordo in parte. Senza che vi sia una visione, un manifesto programmatico a monte, senza un'idea di Italia da disegnare, anche le risposte che si danno rischiano di non essere efficaci. Lo abbiamo visto con governi in cui c'erano partiti che avevano visioni contrapposte che non stavano insieme".
"A maggior ragione con risorse limitate devi scegliere una strada, dove vuoi andare e poi ragioni sui provvedimenti concreti ", è un altro passaggio del discorso, "io e Fdi abbiamo scelto di non fare mai parte di maggioranza arcobaleno, distoniche". Prima, ha aggiunto, bisogna vedere "dove vogliamo andare, dare una visione e poi fare calare da quella visione i provvedimenti"
Antonio Razzi, fuori dal Senato, a Rainews24: "Sicuramente posso ammorbidire Putin, sono a disposizione" (Video)
La maggioranza ha presenta la mozione di fiducia, seduta sospesa per 10 minuti
I capigruppo della maggioranza in Senato hanno presentato la mozione sulla fiducia al Governo Meloni che sara' posta in votazione nell'Aula di Palazzo Madama.
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha sospeso la seduta per 10 minuti. Alla ripresa è prevista la replica di Giorgia Meloni e la chiama per il voto sulla fiducia.
In Aula siparetto Scarpinato -Bongiorno
Nell'Aula del Senato prendono la parola prima l'ex Pm del processo a carico di Giulio Andreotti, Roberto Scarpinato, e subito dopo quella che fu l'avvocato dell'ex presidente del Consiglio indagato per mafia, Giulia Bongiorno. E mentre Scarpinato spiega che il fascismo in Italia si è trasformato in quel neofascismo che fu alla base della strategia della tensione e dello stragismo in Italia e che la mafia è ancora ben lungi dall'essere debellata in questo Paese anche per le protezioni politiche che continuerebbe a ricevere, Bongiorno scalpita. Scarpinato ha sforato il suo tempo e ora tocca a lei intervenire. Il presidente Ignazio La Russa concede 2 minuti in più ma nel centrodestra il nervosismo è evidente. I temi toccati da Scarpinato scatenano le critiche del centrodestra. Ma quando lui chiude il suo intervento i senatori del M5S scattano in piedi per applaudirlo e applausi arrivano anche dai banchi del Pd "Mai avrei immaginato 20 anni dopo di prendere la parola dopo il dottor Scarpinato ", ha detto Giulia Bongiorno cominciando il suo intervento e alludendo ai processi che li videro avversari in aula.
Silvio Berlusconi è arrivato al Senato
Il fondatore e senatore di Forza Italia, Silvio Berlusconi è entrato a Palazzo Madama. Secondo programma, interverrà in Aula per la dichiarazione di voto del suo gruppo sulla fiducia al governo. Sarà il suo primo intervento in Aula dopo 9 anni di assenza dal Senato. "La situazione è difficile ma diamo convintamente la nostra fiducia", ha detto ai cronisti

Decine di persone attendono l'arrivo di Silvio Berlusconi fuori dal Senato
Di fronte all'ingresso principale di Palazzo Madama ci sono decine di persone tra turisti, curiosi e passanti schierati dietro le transenne, in attesa dell'arrivo di Silvio Berlusconi al Senato. Il presidente di Forza Italia dovrebbe intervenire in Aula per la dichiarazione di voto sulla fiducia al governo Meloni, per la prima volta dopo la decadenza come senatore. Sui lati sono schierati fotografi e cameramen.
Giulia Bongiorno (Lega): "È tanto che una donna, senza scorciatoie" sia oggi premier
"È già tanto che una donna, senza scorciatoie, sia arrivato a questo ruolo di Atlante, fino all'81 la donna valeva come un scooter, il reato contro la donna valeva come il furto o il danneggiamento di uno scooter, infatti". Così Giulia Bongiorno, senatrice della Lega, intervenendo in Senato. "Spesso - aggiunge - alla base della violenza, c'è la discriminazione". "Il fatto che lei sia seduta al centro - conclude - vale più delle leggi, è un chiaro messaggio, le donne non sono più scooter a cui poter dare fuoco".
Licia Ronzulli (Fi) a Meloni: "Ci volevano divise, invece combatteremo insieme battaglie per il paese"
"Con questo Governo che è una chiara espressione degli italiani, il popolo torna ad essere sovrano. Era il primo impegno del centrodestra ed è stato mantenuto. Un Governo che vede il primo premier donna della storia repubblicana. E che per noi è un motivo di orgoglio perché comprendo il difficile percorso ad ostacoli che l'ha portata alla guida del Paese. Ci hanno voluto rappresentare divise e invece noi combatteremo insieme le battaglie per il nostro paese". Lo ha detto la Capogruppo di FI al Senato Licia Ronzulli intervenendo nell'Aula del Senato sul voto di fiducia al Governo rivolgendosi direttamente a Giorgia Meloni che ha smesso di scrivere per ascoltarla e l'ha guardata sorridendo.
Ilaria Cucchi (Avs), nel suo intervento, ha ricordato "ostilità e offese" da esponenti dell'attuale maggioranza durante i processi per la morte del fratello Stefano
"Sapete chi sono, conoscete la mia storia. Mio fratello è stato ucciso a suon di botte morendo nelle mani dello Stato". Cosi' Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, senatrice del gruppo Misto eletta con l'Alleanza Verdi Sinistra, ha aperto il suo primo intervento nell'Aula del Senato. "La giustizia dopo 15 gradi di giudizio ha accertato la verità, chiara ed evidente a tutti", ha aggiunto in occasione della discussione sulla fiducia al governo Meloni, che lei non voterà. Rivolgendosi alla presidente del Consiglio, ha ricordato che in quel lungo percorso giudiziario ha dovuto affrontare "le ostilità e le offese ricevute di alcuni esponenti della maggioranza. Qualcuno che oggi ha addirittura responsabilità di governo. Non nutro sentimenti di pregiudizio", ha affermato. Cucchi ha posto poi l'accento sul dramma del mondo carcerario, "dove lo Stato - ha detto - è spesso fin troppo assente. Sono luoghi di vita e di lavoro piegati da sofferenza per condizioni disumane dove agenti e detenuti vivono abbandonati dallo Stato, che preferisce metterli uni contro gli altri invece di fare riforme serie". Nel suo intervento ha ricordato anche gli scontri di ieri alla Sapienza di Roma tra agenti e studenti, che sono stati "trattati come terroristi" anche se "volevano solo far sentire la loro voce".
Ettore Licheri (M5s): Crosetto "lobbista delle armi", governo "da repubblica delle banane". Insorgono i senatori di centrodestra
L'aula del Senato si è accesa per qualche istante allorché Ettore Licheri, di M5s, ha criticato la scelta di affidare il ministero della Difesa a Guido Crosetto. "Nell'opposizione - ha detto Licheri - non troverà mai astio e rancore, ma forte preoccupazione. Nel suo discorso infatti non ha trovato spazio la parola 'pace'. Sembra inimmaginabile, ma nelle sue parole non c'è alcun auspicio di un cessate il fuoco o di un ritorno della diplomazia. Nulla. Lei con il suo silenzio ha voltato le spalle a questa parte del paese che chiede pace. Per fugare i dubbi sulle ambiguità di alcuni suoi partner lei ha deciso di strafare nominando Crosetto ministro della Difesa". Alcuni senatori del centrodestra hanno iniziato a rumoreggiare. "Quello che ieri era il più grande lobbista dell'industria delle armi - ha insistito Licheri - oggi starà nel posto dove si fanno gli appalti per quelle industrie. Questo non è da governo del centrodestra, ma da Repubblica delle banane". A questo punto le voci di protesta del centrodestra si sono fatte più forti e si è sentito anche un fischio. Il presidente La Russa ha subito invitato i senatori del centrodestra a far concludere il collega di M5s, che ha chiuso il suo intervento.
Sospesa per 10' la discussione sulla fiducia al Senato
La discussione sulla fiducia al governo in corso nell'Aula del Senato è stata sospesa per 10' minuti dal presidente di Palazzo Madama, Ignazio La Russa, "per spezzare i lavori". I lavori sono quindi ripresi alle 14.45 circa. Intorno alle 16.30, secondo le previsioni, dovrebbe prendere la parola per la replica la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Berlusconi lima discorso su fiducia Meloni, atteso al Senato nel pomeriggio
Silvio Berlusconi è a Villa Grande per limare il discorso che terrà oggi pomeriggio a palazzo Madama per la fiducia al governo Meloni e segnerà di fatto il suo 'ritorno' in Parlamento dopo la 'decadenza'. Il Cav è atteso al Senato intorno alle 16.30. Ieri sera ha incontrato Antonio Tajani, numero due di Fi e vicepremier.
Francesco Boccia (Pd): Flat tax? "Idea di paese che non ci piace"
"Sul covid, presidente Meloni, facciamo questa Bicamerale d'inchiesta. E' utile aprire la discussione in modo serio per capire cosa è accaduto nel Paese". Così il senatore PD Francesco Boccia in discussione generale a Palazzo Madama in vista della fiducia del Senato al governo Meloni. "Sulle politiche economiche - ha inoltre detto rivolgendosi alla presidente del Consiglio - eredita un Paese sofferente ma coeso, diviso ma sano. Ieri però non ha quasi mai parlato di lavoro, incentrandolo su un aspetto per noi fondamentale. Ha parlato di flat tax, stiamo parlando della forfettizzazione del concetto di impresa. Portando a 100mila euro il forfettario in realtà stiamo consigliando di lavorare meno e guadagnare di più, consigliamo ad un segmento di dichiarare il meno possibile. È una idea di paese che non ci piace".
Stefano Patuanelli (M5s): "Il governo si appropri del reddito di cittadinanza"
Il Movimento 5 stelle fara' un'opposizione al governo "nell'interesse esclusivo della Nazione". Lo ha detto l'ex ministro Stefano Patuanelli intervenendo nell'Aula del Senato dove è in corso la discussione sulle linee programmatiche dell'esecutivo Meloni. L'ex ministro ha difeso il Reddito di cittadinanza e ha invitato il governo a cambiare nome al provvedimento: "Appropriatevene - ha scandito - perché' l'unico problema del Reddito è il fatto che lo ha fatto il Movimento 5 stelle. Miglioriamolo insieme ma non criminalizziamo la povertà". "Farmo muro quando si vorrà cancellare il reddito o il superbonus o quando non si vorrà dare dignità al lavoro precario o al salario minimo - ha ribadiuto - ma seremo collaborativi quando si eserciterà il diritto e il dovere di governare proprio ai sensi di quelle parole che avete citato giurando: nell'interersse esclusivo della Nazione", ha concluso.
Mariastella Gelmini (Az-Iv): "Faremo opposizione repubblicana senza fare sconti
Quella di Azione e Italia Viva "non sarà un'opposizione del pregiudizio ma costruttiva, ferma, repubblicana". Così la senatrice Mariastella Gelmini, in discussione generale a Palazzo Madama in vista della fiducia del Senato al governo Meloni. "Ma non faremo sconti - aggiunge - faremo un'opposizione sul merito, sulla tenuta conti, sui riforme. Sarà un'opposizione diversa da quella da lei interpretata nel governo Draghi. Preferiamo un'opposizione su fatti e un fatto è che lei, donna, è la prima a ricoprire questo ruolo dopo che per 67 volte si sono avvicendati degli uomini. Ci fa piacere riconoscerlo, congratulazioni per questo risultato storico. Al governo Draghi però imputava il basso numero di donne e l'età media elevata. Il suo ha meno donne e ha l'età media più alta della seconda Repubblica". Sulla guerra in Ucraina ha aggiunto che "a noi piacerebbe che quella espressa ieri fosse la posizione di tutto il governo, viste le affermazioni dei suoi alleati, che sia netto il sì alle sanzioni alla Russia e che non ci siano resistenze a inviare nuove armi se la guerra dovesse protrarsi oltre dicembre", mentre sulle politiche energetiche afferma che "non abbiamo capito quale sarà la novità del governo Meloni rispetto al governo precedente, a partire dal fatto che lei ha scelto l'ex ministro Cingolani per continuare quel lavoro: in cosa consiste la discontinuità attesa da un voto anticipato?".
Sud chiama Nord annuncia l'astensione
Sud chiama Nord, componente del gruppo Per le Autonomie del Senato, si asterrà sul voto di fiducia al governo. Lo ha detto in Aula la senatrice Dafne Musolino: "Vogliamo conoscere le azioni concrete che il governo intenderà adottare per risolvere la questione meridionale sulle quali ci troverà in una posizione di leale collaborazione senza pregiudizi politici di parte ne' velleitari campanilismi. Al contempo - ha concluso - non possiamo accontentarci della teoria che guarda ai problemi del sud e rivendichiamo da subito misure concrete ed efficaci".
Mario Monti: "Condivido molte linee programmatiche, ma aspetto i fatti. Mi asterrò sulla fiducia"
"Mi congratulo con lei per la sua nitida affermazione alle urne, una leadership forte è essenziale per l'applicazione dell'articolo 95 della Costituzione". Così il senatore a vita ed ex presidente del Consiglio Mario Monti, intervenendo nella discussione generale in Senato sulla fiducia, rivolgendosi al premier Giorgia Meloni. "Condivido molte linee programmatiche di questo governo. Alcune sono antitetiche rispetto a quelle che alcuni di voi professavano in passato, spesso demonizzando chi aveva idee più simili a quelle che voi avete oggi. Di queste evoluzioni mi rallegro ma avrò bisogno di venire convinto dai fatti Ecco perché mi asterrò sulla fiducia", ha annunciato Monti, "valuterò i singoli provvedimenti nella speranza di trovare più convergenze che divergenze".
È iniziata la seduta dell'aula del Senato
Poco dopo le 13 il presidente del Senato Ignazio La Russa ha dichiarato aperta la seduta dell'aula di Palazzo Madama, chiamata a dare la fiducia al governo guidato da Giorgia Meloni
Meloni arrivata a palazzo Madama
La premier Giorgia Meloni è arrivata a Palazzo Madama per la fiducia al suo governo.
Dalle 13 al Senato il dibattito sulla fiducia. Verso le 16,30 Meloni interverrà per la replica, poi il voto
Il Senato è convocato per oggi alle ore 13, per la discussione sulle comunicazioni della Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, che ieri ha consegnato a Palazzo Madama il testo delle sue dichiarazioni programmatiche. Intorno alle 16,30 Meloni interverrà per la replica. Seguiranno le dichiarazioni di voto sulla fiducia al Governo e la votazione nominale con appello. La diretta dei lavori sarà disponibile in streaming anche su rainews.it.
Crosetto: di fronte orizzonte di 10 anni, uniti su armi a Kiev
"Per la prima volta abbiamo un presidente del Consiglio che disegna un orizzonte di 10 anni con un discorso serio, di alto livello. Ha fatto un atto di coraggio, serietà e lungimiranza, senza pensare se sarà rieletta, ma pensando a fare le cose giuste per il Paese anche se all'inizio forse non tutte saranno comprese". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in merito al discorso programmatico del presidente del consiglio Giorgia Meloni, in un'intervista al Corriere della Sera. Crosetto si sofferma sulle dotazioni militari da fornire all'Ucraina: "Meloni parlerà con gli altri presidenti della Ue e insieme si deciderà la linea dei prossimi mesi, come è stato quando a Palazzo Chigi c'era Draghi". Il leader dei Cinque Stelle, Giuseppe Conte, ha dichiarato che voterà contro l'invio di armi a Kiev. "Sarà un problema, nel senso che su temi così importanti sarebbe meglio avere il Parlamento unito. Conte dovrà spiegare perché ha deciso di assumere una posizione diversa, visto che il M5s l'invio di armi l'ha votato".
Biden-Meloni pronti a lavoro insieme in alleanza atlantica
Nella notte telefonata di congratulazioni di Joe Biden alla neo premier Giorgia Meloni. Tra i vari temi trattati i due "hanno ribadito l'impegno a continuare a fornire assistenza all'Ucraina, chiedere conto alla Russia delle sue responsabilità per l'aggressione, affrontare le sfide poste dalla Cina e assicurare fonti di energia sostenibili e abbordabili".
M5s, Finito l'incontro tra Grillo e Conte. Il nodo opposizioni
Incontro di due ore e mezza ieri sera a Roma tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo. Al termine nessuno dei due ha voluto fare dichiarazioni. Allo stato una delle questioni più dibattute è quello dei rapporti con il Pd e del coordinamento delle opposizioni. Oggi alle 10 il movimento riunisce i deputati e senatori per una assemblea congiunta: Grillo sarebbe infatti venuto a Roma proprio per incontrare i nuovi parlamentari, la gran parte dei quali alla prima legislatura.
La Camera ha approvato la fiducia al governo Meloni con 235 sì
La Camera dei deputati ha approvato la mozione di fiducia al governo presieduto da Giorgia Meloni con 235 voti favorevoli, 154 voti contrari e 5 astenuti. Hanno votato 389 deputati su 400.
I deputati stanno votando la fiducia al governo Meloni
È in corso a Montecitorio la chiama nominale per il voto di fiducia al governo Meloni.
Tommaso Foti: "Questa alleanza è di destra-centro come hanno deciso gli elettori" (Video)
Foti (Fdi): Questa alleanza è di destra-centro come hanno deciso gli elettori
Oggi è un giorno storico perché viene dimostrato che anche una ragazza della Garbatella può arrivare a Palazzo Chigi, con la destra; ed è un giorno storico perché questa alleanza è di destra-centro come hanno deciso gli elettori". Lo ha detto Tommaso Foti, vicecapogruppo di Fdi, nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia.
"La nostra coalizione - ha aggiunto - non è una cartello elettorale, dal 1994 ha sempre avuto un obiettivo comune: noi non abbiamo mai fatto cartelli elettorali e nemmeno liste civetta per vincere le elezioni. "Siamo certi che il suo percorso non sarà facile - ha detto ancora Foti - ma la convinzione e l'orgoglio di chi capisce che quella che abbiamo davanti è una sfida epocale. Attenzione non ci sono scorciatoie o furbizie: ci sediamo su quei banchi nel momento peggiore, ma onoreremo quei banchi, facendo le misure necessari a far ripartire il paese". "Il suo governo non sarà una avventura la destra è coraggio o non è, è per la patria o non è, noi siamo pronti a servire la patria", ha concluso Foti.
Enrico Letta: "Il 28 ottobre saremo sul monumento a Matteotti" (Video)
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Letta (Pd): "Il 28 ottobre saremo sul monumento a Matteotti"
"Il fatto che un mese dopo il voto ci sia il governo è il segno più evidente di chi ha vinto le elezioni e di chi ha diritto di governare, noi facciamo gli auguri al nuovo governo". Lo ha detto il segretario Pd, Enrico Letta, nelle dichiarazioni di voto alla Camera sulla fiducia al governo. "Ma lei non ci ha convinto e voteremo no alla fiducia. Saremo contrari al suo disegno presidenzialista". Sul tema dell'energia, ha affermato: "Non abbiamo capito cosa succederà alle bollette degli italiani, sul tema del disaccoppiamento e sul tetto del gas non abbiamo capito cosa succederà. Non abbiamo capito nulla di cosa sarà la legge di bilancio". Invece, "sul fisco abbiamo capito solo una parola: condoni, condoni e condoni. Non ci troverà". Ha poi chiesto che "il salario minimo faccia parte del cuore delle proposte per combattere la disuguaglianza, un'altra parola che non abbiano sentito nel suo discorso".
Nel corso del suo intervento, ha anche annunciato che “il 28 ottobre, l'anniversario della marcia su Roma andremo sul monumento che ricorda Giacomo Matteotti. Voglio ricordare quanto accadde nel luglio del 1921 a Sarzana, dove si cercò di fare una anticipazione della marcia su Roma. Il capitano dei carabinieri e un sindaco fecero il proprio dovere ed evitarono quella marcia. In loro memoria e seguendo il loro esempio fate il vostro dovere come governo e noi faremo il nostro come opposizione".
Riccardo Molinari: "Accanto a Meloni siede Salvini, è impegno ad attuare il programma" (Video)
Molinari (Lega): "Accanto a Meloni siede Salvini, è impegno ad attuare il programma"
"Presidente Meloni ci rallegriamo con lei perché è la prima donna a Palazzo Chigi, ma la Lega si è rallegrata per un'altra questione; lei ha vinto come leader di una coalizione che si è presentata agli elettori con un programma comune e che ora vuole attuarlo e questo è dimostrato dal fatto che accanto a lei siede il leader della Lega Matteo Salvini. Per la Lega questo è il principale impegno che alle parole delle campagna elettorale seguiranno i fatti". Lo ha detto il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia.
Giuseppe Conte: "Meloni non ha mai accennato alla pace" (Video)
Conte (M5s): "Meloni non ha mai accennato alla pace"
"Meloni ha detto che questo governo ha un mandato popolare, è vero. Ma l'intera coalizione di centrodestra è stata votata da un elettore su 4: non avete la maggioranza dei cittadini. Consiglierei a Meloni prudenza". Così Giuseppe Conte, presidente M5S, nelle dichiarazioni di voto in aula a Montecitorio. “L'unica certezza del suo discorso, presidente Meloni - ha proseguito - ci ha restituito la continuità con il governo Draghi. La guida del ministero dell'Economia è stata data a chi per primo ha teorizzato il metodo Draghi e che auspicò una torsione costituzionale con Draghi al Quirinale incaricato di guidare il convoglio governativo da lì. Ma non è che l'agenda Draghi la vuole scrivere lei, presidente Meloni? Non è da escludere che troverà appoggi anche da qualche banco dell'opposizione". Ha poi affermato: "In un'ora e mezzo di discorso, la Meloni non ha mai accennato, in riferimento alla guerra, la nostra unica via d'uscita: la pace”. Ha infine reclamato: "Presidente Meloni, ci ha rassicurato che non ci saranno arretramenti sul diritto all'aborto, l'importante è dirlo a Roccella e Gasparri".
Cattaneo (FI): "Non accettiamo lezioni da nessuno"
"In quest' aula la democrazia festeggia perché diamo seguito alla volontà popolare, nasce un governo scelto dai cittadini, un governo di centrodestra che ha trovato ancora una volta consenso e legittimità dai cittadini, quel centrodestra fondato nel 1994 da Silvio Berlusconi. Oggi come allora il governo si trova con una coalizione unita, coesa, leale, in cui dentro noi di FI staremo convintamente e con un sostegno leale". Lo ha detto Alessandro Cattaneo, capogruppo di Fi alla Camera, nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia. "Basta il tempo dell'odio sociale - ha detto ancora - dobbiamo tornare a far coltivare la speranza nei giovani. Questo vogliamo fare come forza liberale e contemporaneamente non lasciare nessuno indietro Un ringraziamento lo facciamo a Draghi, con lui abbiamo raggiunto risultati importanti. DI quella esperienza rimane il dialogo davanti ai problemi. Mi rivolgo anche alle opposizioni: manteniamo un dialogo positivo, franco. Questi non sono i tempi dell'ideologia ma della responsabilità. Non accettiamo lezioni da nessuno: il nostro europeismo e atlantismo durano da anni e il presidente Berlusconi è il più coerente sostenitore di questi valori". Lo ha detto il capogruppo di Fi alla Camera, Alessandro Cattaneo, nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia.
Richetti a Meloni: "Il suo progetto di sopprimere dalla Costituzione il rispetto delle regole europee vale più di mille dichiarazioni"
"In democrazia chi vince le elezioni governa e voi avete vinto le elezioni e avete l'onere di governare. Noi abbiamo il dovere di fare una opposizione netta. Credo che lei debba fare i conti con una campagna elettorale in cui gli slogan si devono scontrare, quando si è al governo, con il senso della realtà". Lo dice il capogruppo e presidente di Azione, Matteo Richetti, in Aula durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia al governo Meloni. "Molti spunti del suo discorso sono interessanti - ha proseguito - ma in altre parti ci sono delle amnesie. Come sulla tassa piatta. Non faccio polemica con lei, con la sua maggioranza, sugli audio di Berlusconi. Però, siccome ha richiamato la necessità di confronti franchi: 'vogliamo stare dentro l'Europa, non per frenare o sabotare', ha detto. Queste sono parole condivisibili. Ma cinque anni fa ha cominciato la legislatura con la proposta di sopprimere dalla Costituzione italiana" il rispetto delle regole europee. "Qui c'è un progetto di legge che vale più di mille dichiarazioni", aggiunge Richetti. "Collocazione internazionale, europeismo, atlantismo, sostegno al popolo ucraino sono le premesse per un dialogo. Se queste parole passeranno ai fatti, le nostre proposte non mancheranno".
No alla fiducia da Verdi-Sinistra: "Le sue dichiarazioni destano preoccupazione"
"Noi dell'Alleanza Verdi Sinistra voteremo contro la fiducia. Le sue dichiarazioni programmatiche e l'idea di paese che delineano, destano preoccupazione così come la replica. Determinato sarà il nostro comportamento dentro e fuori dal Parlamento. Lotteremo per difendere le acquisizioni dei diritti. La sfera dei diritti non va ristretta ma ampliata". Lo ha detto Luana Zanella (Alleanza Verdi-Sinistra) nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia.
Lupi (Noi Moderati): "Voteremo convintamente la fiducia"
"Voteremo convintamente la fiducia del governo, perché siamo parte della coalizione che ha vinto le elezioni. Gli italiani hanno premiato questa capacità programmatica". Lo ha detto Maurizio Lupi (Noi Moderati) nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia al governo, in corso alla Camera.
Della Vedova (+Europa): "Opposizione seria, rigorosa, liberale europeista e libertaria"
"Io penso che lei vuole il cambiamento ma non è il mio cambiamento. Noi faremo opposizione seria, rigorosa, liberale europeista e libertaria". Così Benedetto Della Vedova per il gruppo Misto annuncia il voto contrario della componente di Più Europa alla fiducia al governo Meloni. "Quale è la posizione dell'Italia in Europa? Quella di Orban e del governo polacco o un asse più dignitoso con Francia Germania e Spagna magari per cambiare il Patto di stabilità? Sull'Ucraina ci troverà al suo fianco più dei suoi alleati anche quando la lasceranno. Sui diritti: spero che anche nelle Marche governate da Fdi le donne possano accedere all'interruzione di gravidanza. Infine Della Vedova ha ricordato il discorso fatto in Spagna dalla leader di Fdi: "non esiste una lobby gay e un'ideologia transgender, esistono persone che cercano la libertà, questo è un messaggio pericoloso". L'ultima domanda Della Vedova la pone sull'economia: "Libertà economica o corporativismo, Ita la privatizziamo o no? La concorrenza: taxi e balneari restano a godersi le rendite? Le pensioni proseguiamo con i prepensionamenti che favoriscono i maschi del nord ben retributi? Altrimenti è inutile parlare dei giovani".
Renate Gebhard (minoranze linguistiche) annuncia astensione
"Abbiamo apprezzato lo spirito costruttivo verso una Europa unita e indispensabile, ci asterremo dalla fiducia, che va inteso come apertura a creare un rapporto costruttivo". Lo ha detto Renate Gebhard del gruppo misto minoranze linghuistiche nelle dichiarazioni di voto alla fiducia del Governo.
Giorgia Meloni: "In Europa non sarò cheerleader di nessuno" (Video)
Meloni: "In Europa non sarò cheerleader di nessuno"
"Materie prime, energia, catene del valore. Noi non controlliamo più niente. È un tema che va portato in Ue. Ce ne accorgiamo oggi con l'energia, ma in pandemia" quando la "Cina ha deciso di dare priorità al mercato interno, da noi intere catene del valore non funzionavano più. È un tema. A me pare che Ue abbia perso dei treni" e non per i "sovranisti" che non comandano in Ue. Io non devo fare nessuna scelta" in Europa "la mia scelta è sempre e solo difendere l'interesse italiano, non farò mai la cheerleader di nessuno". È un altro passaggio della replica della presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Camera dei deputati
Meloni sulla scuola: "L'uguaglianza va garantita alla partenza, poi conta il merito"
"Si è detto che il merito, nell'istruzione, è nemico dell'uguaglianza. Non sono d'accordo, è esattamente su questo che cerchiamo di invertire la rotta.
L'impronta progressista che si è voluto dare alla scuola italiana aveva come obiettivo il voler livellare il punto di arrivo per avere la certezza dell'uguaglianza. Ma quella non è uguaglianza, uguaglianza e merito non sono avversari ma fratelli l'uno dell'altro". Così Giorgia Meloni, in replica in aula a Montecitorio, in occasione del voto di fiducia della Camera. "L'uguaglianza va garantita al punto di partenza, indipendentemente da famiglia e provenienza, ma non sulla stessa linea di arrivo. Quella dipenda da te, altrimenti non esisterà alcuna uguaglianza. Non voglio una nazione in cui il destino delle persone si decide in base alle amicizie ma in base al lavoro e al valore", aggiunge.
Meloni: "Il diritto di asilo non è in discussione"
Non in discussione il diritto d'asilo" ma "serva una missione europea per aprire hotspot" per distribuire i profughi, "l'immigrazione va controllata". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella sua replica alla Camera. "Penso - ha proseguito - che la verità del rapporto tra immigrazione e lavoro, perché signori non ho cambiato idea su niente purtroppo, non fosse che gli immigrati facevano lavori che gli italiani non volevano fare ma a condizioni che gli italiani non sono disposti ad accettare: spesso l'immigrazione illegale di massa è stata strumento nelle mani delle grandi concentrazioni economiche per rivedere al ribasso i diritti dei lavoratori. Sul piano Africa forse non è lo stesso che ho in mente. Da anni parlo con diverse associazioni di patrioti africani e mi hanno detto una cosa che nessuno ha mai citato: anche loro non se ne vogliono andare da casa loro. Quel diritto di lottare contro la fuga dei cervelli italiani vale per gli italiani ma credo debba valere anche per gli africani e per tutti coloro che non vogliono lasciare la propria terra e chiedono aiuto per sviluppare e crescere nella loro comunità. Come ho detto stamattina che sono una vergogna i suicidi in carcere, lo è anche anche lo sfruttamento in nero dei migranti in agricoltura. Ci sentiamo impegnati a dare risposte su questo, il tema dell'immigrazione è questo. Per anni ci è stato detto che l'immigrazione illegale di massa non controllata da adeguati flussi serviva perché immigrati avrebbero fatto lavori che gli italiani non volevano fare. Io penso che se accogli qualcuno in comunità non è per essere un lavoratore di serie b ma per dargli la stessa vita che vuoi dare ai cittadini italiani. È la ragione per cui i flussi vanno governati, fermo restando il tema dell'asilo. Ribadisco che non c'è alcuna volontà di mettere in discussione il diritto di asilo per me sacro, assolutamente. Parliamo dell'immigrazione non gestita in questi anni, qualcuno ha considerato solidarietà fare entrare in Italia centinaia di migliaia di persone e poi non farsi il problema che molti finivano a spacciare nelle strade o nelle mani della prostituzione. Questo accade quando non si gestiscono i flussi".
Meloni: "Il reddito di cittadinanza non è la risposta per il sud"
"Ho sentito dire che consideriamo colpevoli i percettori del Reddito di cittadinanza. Non ho mai considerato il problema i percettori del Reddito, ho considerato a volte un problema una classe politica che si accontentava di tenere le persone in difficoltà in quella difficoltà pur di farci cassa elettorale. Occorre ragionare su un sistema che ha avuto dei problemi e non funziona. È notizia di ieri, un navigator fa in media non più di un colloquio di lavoro al giorno. Sono le risposte inadeguate il problema". Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in sede di replica alla Camera. "Quando abbiamo detto al Mezzogiorno che la soluzione è il Reddito di cittadinanza - ha proseguito - il messaggio è che non possono migliorare la loro condizione. Una persona che nasce in condizioni di povertà non deve solo sopravvivere, ma con uno Stato che aiuta deve poter diventare benestante, e questo si fa con il lavoro, le persone devono poter dimostrare quello che valgono".
"Ci sono molte cose da fare - aggiunge Meloni - la criminalità mafiosa si combatte colpendo i proventi, prendendo le risorse dei clan e fare in modo che la villa dei boss sia una stazione dei carabinieri o una scuola materna. Spero di lavorare insieme, anche per impedire che venga meno un istituto efficace che è il carcere ostativo. La questione della lotta alla mafia si affronta con provvedimenti concreti".
Meloni: "Le donne italiane non hanno nulla da temere da questo governo"
"Le donne italiane non hanno nulla da temere da questo governo". Lo dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella sua replica alla Camera. "Ho sentito dire che io vorrei le donne un passo dietro agli uomini: mi guardi onorevole Serracchiani le sembra che io stia un passo dietro agli uomini?", ha inoltre affermato in un altro passaggio del discorso.
Meloni: "I soldi del Pnrr non cadono dal cielo, sono a debito. Vanno spesi bene"
"Le risorse del Pnrr sono state distribuite su dati macroeconomici, non sono soldi che vengono dal cielo, sono a debito. Per questo devono essere spese in modo efficace. Sbagliato dire che niente deve essere toccato, altrimenti le gare vanno deserte". Lo afferma la premier Giorgia Meloni intervenendo alla Camera in sede di replica.
Meloni: "Utili le critiche delle opposizioni"
"Alle opposizioni voglio dire che reputo utile le loro critiche. Sono d'accordo con Plutarco che diceva che gli avversari hanno una grande utilità" perché' "mettono a fuoco i tuoi punti deboli". Lo dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella sua replica alla Camera. "Io non avrò mai il timore delle parole franche e dirette, delle critiche molto decise. Non è mai mancato da parte mia rispetto nei confronti degli avversari politici, ma l'unica cosa che chiedo è essere giudicata per quello dico, penso e ho fatto", ha aggiunto. "Penso che ci sia stata" in alcuni casi "una lettura distorta o forse mi sono spiegata male", dice. "Mai votato contro sul Pnrr", ma "ci siamo astenuti perche'" il piano “e' arrivato ad un'ora dalla discussione. Non accadrà con questo governo che vi troviate a votare cose che non avete letto. Il Parlamento deve avere il suo ruolo”, ha poi puntualizzato
Berlusconi: "Meloni ha tracciato una rotta chiara"
"Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo assai pregevole intervento programmatico ha individuato le priorità del paese, ha tracciato una rotta chiara, nel solco del lavoro fatto fino ad oggi dal centrodestra. Il presidente Meloni ha detto parole definitive e totalmente condivisibili sui diritti, sulle libertà, sulla necessità di abbassare le tasse e di promuovere una pace fiscale, con l'impegno ad affrontare oggi le grandi emergenze a partire dalla necessità di abbassare i costi dell'energia per famiglie e imprese, riprendendo una politica energetica non più condizionata dal 'partito dei no' e dall'ambientalismo ideologico". Lo afferma Silvio Berlusconi in una nota, commentando il discorso programmatico di Giorgia Meloni svolto alla Camera per la prima fiducia al suo governo.
Provenzano (Pd): "L'antifascismo è la matrice della nostra democrazia"
"Signora presidente per lei è finito il tempo della propaganda, delle urla, del vittimismo, degli alibi. Non ne cerchi altri col presidenzialismo. Il potere ce l'ha, si occupi dei problemi dei cittadini". Lo ha detto il vice-segretario Pd Peppe Provenzano parlando in aula alla Camera. Ha aggiunto Provenzano: "Il discorso di oggi un pregio ce l'ha, la chiarezza. Molto ci divide. Non ha simpatia per il fascismo, bene. Ha una smaccata antipatia per l'antifascismo però, che non è stato i colpi di chiave inglese. E' la matrice della nostra democrazia". “Ha chiesto di essere giudicata sui fatti - ha proseguito Provenzano - oggi abbiamo ascoltato parole. È un fatto invece che avete rimesso in piedi mezzo governo Berlusconi, solo un po' più grigio e nero”.
Magi (+Europa): "La Cannabis è già libera, regolamentarla significa garantire maggiore sicurezza"
"Se lei, presidente Meloni, sarà coerente con la sua identità di politica intransigente nazionalista e sovranista illiberale, a partire dalla folle proposta di riformare la nostra Costituzione per stabilire il primato del diritto nazionale su quello europeo e internazionale, sarà un disastro per il Paese". Lo ha detto Riccardo Magi, Presidente e deputato di +Europa, intervenendo alla Camera sulla fiducia al Governo Meloni. “Al contrario, saremmo compiaciuti se all'improvviso si accorgesse che l'interesse nazionale coincide con il rilancio dell'integrazione politica europea, e che l'avanzamento dei diritti e delle libertà individuali ed economiche consente alle persone di vivere con maggiore dignità, felicità e benessere la propria esistenza”. Ha poi aggiunto: "Sulla proposta di legalizzazione della Cannabis, che lei ha contestato nel suo discorso, le faccio presente che la Cannabis è già libera, soprattutto nei quartieri più periferici, dove io e lei siamo cresciuti, e legalizzare, al contrario, significa regolamentare un settore economico e garantire maggiore sicurezza soprattutto ai più giovani, come sta accadendo negli Stati Uniti. Nessun Ministro dell'Interno, fin qui, è mai riuscito a contrastare davvero il traffico illegale perseguendo politiche proibizioniste".
Candiani (Lega): "Il conflitto nelle piazze non deve essere permesso"
"Dobbiamo avere la consapevolezza che troveremo ostacoli; ostacoli ovviamente per la situazione economica, ma ostacoli perché c'è una sinistra rancorosa, intrisa nel pregiudizio, tanto da mancare nell'applauso prima delle dichiarazioni. Questa sinistra cercherà di infiammare la piazza, portare fuori dalle aule il conflitto. Questo non deve essere permesso, i problemi si risolvono nelle Aula". Lo ha detto Stefano Candiani (Lega) intervenendo alla Camera durante il dibattito sulla fiducia.
Mulé (Forza Italia): "Daremo la svolta solo se insegneremo a far conoscere la nostra velocità"
"Noi dovremo iniziare a realizzare oggi la macchina che dovrà far ripartire domani l'Italia, con quelle riforme che daranno lavoro, pane e benessere agli italiani, togliendo l'aceto di uno Stato bulimico e asfissiante". Lo afferma il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulé, nel corso del suo intervento durante il dibattito sulla fiducia al governo Meloni. "Non inseguiremo - prosegue - il 'riformismo delle necessità', ma quello che proietta il domani: lo faremo mentre diamo quelle risposte urgenti, necessarie, obbligatorie sulla crisi energetica che rischia di mandare sul lastrico famiglie, lavoratori, imprese". Ma, ha avvertito, "guai se pensassimo solo all'oggi. E allora sia detto con il linguaggio che impone la lealtà: daremo la svolta solo se insegneremo a far conoscere la nostra velocità".
Il discorso integrale di Giorgia Meloni a Montecitorio (Video)
In occasione della seduta della Camera sulla fiducia al nuovo governo
Il testo del discorso integrale di Giorgia Meloni a Montecitorio
Meloni: “Non sono arrivata fin qui per amicizie influenti. Sono una Underdog, la sfavorita” (Video)
Ein ultimo, è il momento in cui traspare tutta l'emozione e anche la commozione della neo premier, scoppia l'applauso quando Meloni parla di se stessa e della sua storia: “Sono la prima donna incaricata come presidente del Consiglio dei ministri nella storia d'Italia, provengo da un'area culturale che è stata spesso confinata ai margini della Repubblica, e non sono certo arrivata fin qui fra le braccia di un contesto familiare e di amicizie influenti. Rappresento ciò che gli inglesi chiamerebbero l'underdog. Lo sfavorito, per semplificare, che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici. Intendo farlo ancora, stravolgere i pronostici”, assicura concludendo il discorso di poco più di un'ora. E dai banchi del centrodestra scatta il coro “Giorgia Giorgia” che risuona nell'emiciclo.
Costa (Azione-Iv): non faremo un'opposizione pregiudiziale
"Troverete una interlocuzione costruttiva e obiettiva: non avremo imbarazzo a sostenere e votare i provvedimenti che riterremo opportuni. Non faremo una opposizione pregiudiziale, a prescindere". Lo ha detto Andrea Costa, di Azione-Iv, nel dibattito alla Camera sulla fiducia al governo. "Ma chiediamo a voi la stessa onestà intellettuale,abbandonate proposte costituzionali e guardiamo insieme le emergenze del Paese"
Manfredi: auspico grande impegno per il Sud
''Ho sentito vari ministri ed ho sempre auspicato un grande impegno per il Mezzogiorno e per Napoli. Sono fiducioso che ci sarà attenzione perché il Sud è una parte troppo importante per il Paese per poter immaginare che la più grande città del Sud non abbia attenzione''. Lo ha affermato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, a margine della seduta del Consiglio comunale.
Cesa a Meloni: noi moderati la sosterremo con convinzione
'Noi moderati, presidente Meloni, le saremo vicino con convinzione, dando il nostro contributo anche in termini di valori e idee, che ci contraddistinguono e che li ha dimostrato di apprezzare''. Lo ha detto il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, parlando alla Camera.
Boldrini: Meloni? Discorso vago, solo propaganda
Del discorso da premier alla Camera di Giorgia Meloni, "non mi è piaciuto nulla". A dirlo, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, è la deputata Pd Laura Boldrini. "E' stato polemico, vago e sull'immigrazione senza linea politica", spiega. "Non mi è piaciuto, non ho trovato motivi di ispirazione. Prosegue con la propaganda, non si è addentrata minimamente nelle questioni cruciali", aggiunge Boldrini.
Ronzulli: Forza Italia pronta a lavorare per tradurre in fatti il programma
"L'intervento alla Camera della presidente Consiglio, Giorgia Meloni, ha reso ancora più evidente la determinazione con cui il centrodestra intende affrontare questa responsabilità di governo, a partire dalle risposte necessarie ad affrontare le emergenze che investono le famiglie, le imprese e l'intero paese. Forza Italia, che rappresenta un tassello fondamentale di questa compagine di governo, è pronta a lavorare con gli alleati del centrodestra per tradurre in fatti il programma con il quale la coalizione si è presentata agli elettori". Così, in una nota, la presidentedel gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli.
Della Vedova: Meloni pronta, ma per cosa?
"Giorgia Meloni ha scelto una chiave identitaria e autocelebrativa. Avrei volentieri ascoltato da parte della Presidente del Consiglio, invece, un discorso programmatico: cosa fare, come e quando. Pronti, ma non si sa per cosa". Lo scrive su Twitter il segretario di Più Europa Benedetto Della Vedova.
Orfini: Meloni va sfidata sulla politica, urge congresso Pd
"Quello di Giorgia Meloni è stato un discorso di destra. E un discorso molto politico. Scandalizzarsi per questo significa non aver capito cosa è successo". Così Matteo Orfini, deputato del Partito Democratico. "Per la prima volta da tanti anni nasce un governo politico figlio di una chiara vittoria elettorale. E quindi è del tutto naturale che chi lo guida faccia così. Su quei temi e su quell'impianto hanno vinto le elezioni. E prima di vincerle hanno costruito un senso comune diffuso nella società.""Oggi - continua Orfini - possiamo alzare il ditino e dire'ohibò non è così che parla un presidente del consiglio' e criticarla per essere stata troppo politica. Oppure ricominciare anche noi a fare politica. Non avendo paura di essere radicalmente alternativi. E di sfidarla su questo, sapendo chesarà lunga e difficile." Infine, sul Partito Democratico: "Nel ricominciare a fare politica rientra anche una considerazione tecnica: di fronte a questo governo che parte, immaginare che metterci cinque mesi a fare un congresso serva a rendere quel congresso più efficace significa non avere molto chiara la gravità della situazione", conclude
Zingaretti: da Meloni una rassegna di problemi senza soluzioni
"Giorgia Meloni ha proposto un'Italia più ingiusta: condono ai furbi, occhiolino agli evasori, meno tasse ai ricchi. Non è un caso che, tra tante parole, manchi drammaticamente un riferimento al tema più urgente di questo nostro Paese: il livello insostenibile delle diseguaglianze. Sui giovani paternalismo. Abbiamo ascoltato, come in campagna elettorale, una rassegna e denuncia dei problemi, senza soluzioni. Un comizio di un capo della destra. Dai, tocca a noi, c'è molto da fare, uniti e proponendo un'altra Italia". Così su Facebook Nicola Zingaretti commenta il discorso programmatica della presidente del Consiglio.
Meloni lascia il Senato dopo breve colloquio con La Russa
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha lasciato il Senato dove ha consegnato il testo del discorso svolto nell'aula della Camera. Prima di lasciare palazzo Madama, Meloni si è intrattenuta alla buvette con il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
Meloni consegna il discorso al Senato per il voto di fiducia, domani la seduta alle 13
"Come da ordine del giorno consegno il testo delle dichiarazioni rese questa mattina alla Camera dei Deputati". Con queste parole la premier Giorgia Meloni ha consegnato in Aula al Senato le dichiarazioni programmatiche su cui domani palazzo Madama voterà la fiducia. "Un intervento impegnativo", ha scherzato in Aula il presidente Ignazio LaRussa che ha poi dato gli orari della giornata di domani.
La seduta inizierà alle 13, la discussione generale durerà circa 3 ore e 33 minuti, la replica della presidente del Consiglio è prevista alle 16.30, le successive dichiarazioni di voto saranno trasmesse in diretta televisiva, la chiama per il voto di fiducia inizierà intorno alle 19.
Discussione generale nell'Aula della Camera sulla fiducia al governo Meloni
E' ripresa la seduta nell'aula della Camera con la discussione generale sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Attesa per le 17 la replica della premier.
Calderone: incontreremo presto le parti sociali
Vorrei convocare al più presto,probabilmente già la prossima settimana le parti sociali" e trai temi che verranno affrontati come priorità c'è quello della"sicurezza sul lavoro che resta tra i più scottanti". Il ministro del Lavoro, Marina Calderone, commenta così con i cronisti l'intervento nell'Aula della Camera della premier Giorgia Meloni.
Secondo il ministro l'altro nodo è quello delle pensioni e del potere d'acquisto delle retribuzioni, questioni di cui ha parlato la presidente del Consiglio nel suo programma di legislatura. Sono tutti temi, assicura Calderone, che"affronteremo" presto, anche se magari non nell'ordine in cui ne ha parlato Giorgia Meloni, e grazie al "dialogo, all'ascolto,alla competenza e alla condivisione"
Meloni, i cronisti le chiedono: emozionata? Più per il picchetto d'onore a Chigi
"Non c'è niente che emozioni di più del picchetto d'onore". Così, arrivando al Senato, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni risponde ai cronisti che gli chiedono se sia più emozionata oggi o all'arrivo a palazzo Chigi per l'insediamento.
Piantedosi: bene Meloni sull'immigrazione, serve umanità e rigore
Sull'immigrazione il discorso di Giorgia Meloni ha mostrato "la centratura giusta". Ne è convinto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. "Spesso nella discussione si tende a contrapporre gli aspetti umanitari con il governo dei flussi, il rispetto delle regole: in realtà, le due cose si fondono", spiega il titolare del Viminale, intercettato in Transatlantico al termine del discorso della presidente del Consiglio. "Controllare i flussi significa prevenire le morti in mare, prevenire le partenze e lavorare per lo sviluppo dei Pesi di provenienza. Serve umanità e rigore", aggiunge.
Meloni parla per poco più un'ora, decine di applausi
E' durato poco più di un'ora il discorso programmatico della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell'Aula della Camera, sul quale il governo chiede la fiducia del Parlamento. Più volte interrotta da oltre 70 applausi della maggioranza (alcuni anche bipartisan) e dalle standing ovation, che hanno coinvolto anche i ministri del suo governo, Meloni ha scherzato per ben due volte sul 'rischio' di sforare i tempi previsti: "Cosi' finiamo alle 15...", ha prima detto all'orecchio del vicepremier Matteo Salvini, seduto alla sua destra.
Concetto poi ribadito, ma anticipandolo di un'ora', direttamente al microfono e rivolgendosi all'Aula: "Finimo alle due cosi'...", ha detto col sorriso sulle labbra. Un lungo applauso della maggioranza ha sottolineato la fine dell'intervento, infine dai banchi del centrodestra si sono levati i cori "Giorgia, Giorgia".
In Aula dai banchi il centrdestra grida 'Giorgia, Giorgia'
Un lungo applauso del centrodestra,con grida "Giorgia, Giorgia, Giorgia" si è levato al termine dell'intervento del presidente del consiglio Giorgia Meloni, alla Camera.
Lupi: da Meloni discorso che unisce e guarda al futuro
"Giorgia Meloni ha pronunciato un discorso che unisce il Paese e che guarda al futuro, capace di affrontare con coraggio le sfide difficili del presente con realismo, responsabilità e competenza, che raccoglie le proposte dell'intera coalizione. Ci riconosciamo nel discorso della presidente del Consiglio, su libertà, coesione sociale, lavoro, imprese, scuola, energia, in particolare sui giacimenti di gas nei nostri mari, sulle infrastrutture, sulla politica estera e famiglia Ora è il momento di rimboccarsi le maniche, sostenere il governo con le proposte e l'azione parlamentare". Lo afferma in una nota il capo politico di Noi Moderati, Maurizio Lupi.
Meloni cita Giovanni Paolo II: 'sono libera farò ciò che devo'
"Nel giorno in cui il nostro Governo ha giurato nelle mani del Capo dello Stato, ricorreva la memoria liturgica di Giovanni Paolo II. Un Pontefice, uno statista, un santo, che ho avuto il privilegio di conoscere personalmente. Mi ha insegnato una cosa fondamentale, della quale ho sempre fatto tesoro. “La libertà” diceva "non consiste nel fare ciò che ci piace, ma nell'avere il diritto di fare ciò che si deve". Io sono sempre stata una persona libera, per questo intendo fare ciò che devo". Lo dice la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, chiudendo il suo intervento alla Camera per la fiducia al governo.
La premier e il motto del governo
Meloni: io 'underdog', stravolgerò i pronostici
Quel pregiudizio politico nei confronti del governo "credo che in parte sia persino giustificato. Sicuramente per la parte che mi riguarda. Sono la prima donna incaricata come presidente del Consiglio dei ministri nella storia d'Italia, provengo da un'area culturale che è stata spesso confinata ai margini della Repubblica, e non sono certo arrivata fin qui fra le braccia di un contesto familiare e di amicizie influenti. Rappresento ciò che gli inglesi chiamerebbero l'underdog. Lo sfavorito, per semplificare, che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici". Lo ha detto Giorgia Meloni nel suo intervento alla Camera."Intendo farlo ancora, stravolgere i pronostici, con l'aiuto di una valida squadra di ministri e sottosegretari, con la fiducia e il lavoro dei parlamentari che voteranno favorevolmente, e con gli spunti che arriveranno dalle critiche di coloro che voteranno contro", ha osservato.
Giorgia Meloni e Matteo Salvini in Aula a Montecitorio

Meloni: no ritardi sul Pnrr concorderemo aggiustamenti con l'Ue
"Spenderemo al meglio i 68,9 miliardi a fondo perduto e i 122,6 miliardi concessi a prestito all'Italia dal Next Generation Ee. Senza ritardi e senza sprechi, e concordando con la Commissione europea gli aggiustamenti necessari per ottimizzare la spesa, alla luce soprattutto del rincaro dei prezzi delle materie prime e della crisi energetica. Perché queste materie si affrontano con un approccio pragmatico, non ideologico". Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle dichiarazioni programmatiche nell'Aula della Camera.
Meloni: in prima linea contro il cancro mafioso
"La legalità sarà la stella polare dell'azione di governo. Ho iniziato a fare politica a 15 anni,il giorno dopo la strage di Via D'Amelio, nella quale la mafia uccise Paolo Borsellino, spinta dall'idea che non si potesse rimanere a guardare, che la rabbia e l'indignazione andassero tradotte in impegno civico. Il percorso che mi ha portato oggi a essere Presidente del Consiglio nasce dall'esempio di quell'eroe". Lo ha detto Giorgia Meloni. "Affronteremo il cancro mafioso a testa alta", in "prima linea", come ci hanno insegnato i tanti eroi che con il loro coraggio hanno dato l'esempio". I criminali avranno disprezzo e inflessibilità.
Meloni: leggi razziali vergogna della storia, mai simpatia per regimi compreso il fascismo
"Ho sempre reputato le leggi razziali del 1938 il punto più basso della storia italiana, una vergogna che segnerà il nostro popolo per sempre". Lo ha affermato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento alla Camera. E ha puntualizzato: "Libertà e democrazia sono gli elementi distintivi della civiltà europea contemporanea nei quali da sempre mi riconosco. E dunque, a dispetto di quello che strumentalmente si è sostenuto, non ho mai provato simpatia o vicinanza nei confronti dei regimi antidemocratici. Per nessun regime, fascismo compreso".
Meloni ha inoltre osservato: "Diceva Montesquieu che 'La libertà è quel bene che fa godere di ogni altro bene'. La libertà è il fondamento di una vera società delle opportunità; è la libertà che deve guidare il nostro agire; libertà di essere, di fare, di produrre. Un governo di centrodestra non limiterà mai le libertà esistenti di cittadini e imprese. Vedremo alla prova dei fatti, anche su diritti civili e aborto, chi mentiva e chi diceva la verità in campagna elettorale su quali fossero le nostre reali intenzioni".
Meloni cita Papa Francesco: la povertà non si combatte con l'assistenzialismo
Giorgia Meloni nel suo intervento ha citato anche il Pontefice. "C'è un tema di povertà dilagante che non possiamo ignorare. Sua Santità Papa Francesco, a cui rivolgo un affettuoso saluto, ha di recente ribadito un concetto importante: 'La povertà non si combatte con l'assistenzialismo, la porta della dignità di un uomo è il lavoro'. E' una verità profonda, che soltanto chi la povertà l'ha conosciuta da vicino può apprezzare appieno", ha detto.
Un lungo applauso bipartisan, con la gran parte dei deputati che si è alzata in piedi, ha accolto il passaggio e il riferimento a Papa Francesco.
Meloni: il Reddito di cittadinanza ha rappresentato una sconfitta
"Per come è stato pensato e realizzato, il Reddito di cittadinanza ha rappresentato una sconfitta per chi era in grado di fare la sua parte per l'Italia, oltre che per se stesso e per la sua famiglia". Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento alla Camera per le dichiarazioni programmatiche del nuovo Governo. "Per chi è in grado di lavorare - ha spiegato Meloni - la soluzione non può essere il reddito di cittadinanza, ma il lavoro, la formazione e l'accompagnamento al lavoro, anche sfruttando appieno le risorse e le possibilità messe a disposizione dal Fondo sociale europeo".
Meloni: l'istruzione al centro, puntiamo sul capitale umano
"Serve colmare il grande divario esistente tra formazione e competenze richieste dal mercato del lavoro, con percorsi formativi specifici, certamente, ma ancora prima grazie a una formazione scolastica e universitaria più attente alle dinamiche del mercato del lavoro". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel discorso per la fiducia alla Camera. "L'istruzione - aggiunge - è il più formidabile strumento per aumentare la ricchezza di una nazione, sotto tutti i punti di vista. Il capitale materiale non è nulla senza capitale umano.Per questo la scuola e l'università torneranno centrali nell'azione di governo, perché rappresentano una risorsa strategica fondamentale per l'Italia, per il suo futuro e i suoi giovani".
Meloni: l'Italia con le sue ammaccature è la nave più bella del mondo
"L'Italia, con tutte le sue ammaccature, rimane 'La nave più bella mondo', per riprendere la celebre espressione usata dalla portaerei americana Independence quando incrociò la nave scuola italiana Amerigo Vespucci. Una imbarcazione solida, alla quale nessuna meta è preclusa, se solo decide di riprendere il viaggio. Allora noi siamo qui per tentare di ricucire le vele strappate, fissare le assi dello scafo e superare le onde che si infrangono su di noi. Con la bussola delle nostre convinzioni a indicarci la rotta verso la meta prescelta, e con un equipaggio capace di svolgere al meglio i propri compiti". Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle dichiarazioni programmatiche nell'Aula della Camera.
Meloni: in Ue l'Italia farà sentire la sua voce non per sabotare ma indirizzare
"Permettetemi innanzitutto di ringraziare i vertici delle istituzioni comunitarie, il Presidente del Consiglio Charles Michel, la Presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, il Presidente di turno del Consiglio Petr Fiala, e con loro i tanti capi di stato e di governo che in queste ore mi hanno augurato buon lavoro. Ovviamente non mi sfuggono la curiosità e l'interesse per la postura che il governo terrà verso le istituzioni europee. O ancora meglio, vorrei dire dentro le istituzioni europee".
Così Giorgia Meloni nel suo intervento in Aula per il discorso di fiducia al governo. "Perché è quello - afferma - il luogo in cui l'Italia farà sentire forte la sua voce, come si conviene a una grande nazione fondatrice. Non per frenare o sabotare l'integrazione europea, come ho sentito dire in queste settimane, ma per contribuire ad indirizzarla verso una maggiore efficacia nella risposta alle crisi e alle minacce esterne e verso un approccio più vicino ai cittadini e alle imprese", osserva.
Meloni: non possiamo accettare la guerra di aggressione all'Ucraina
"Non possiamo accettare la guerra di aggressione e la violazione dell'integrità di una nazione sovrana, ma anche perché è il modo migliore di difendere il nostro interesse nazionale". Cosi' sull'Ucraina la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell'Aula della Camera nel corso delle dichiarazioni programmatiche per il voto di fiducia al nuovo Esecutivo.
Meloni: avanti su Autonomia differenziata
"Parallelamente alla riforma presidenziale, intendiamo dare seguito al processo virtuoso di autonomia differenziata già avviato da diverse Regioni italiane secondo il dettato costituzionale e in attuazione dei principi di sussidiarietà e solidarietà, in un quadro di coesione nazionale. Per la provincia di Bolzano tratteremo del ripristino degli standard di autonomia che nel '92 hanno portato al rilascio della quietanza liberatoria ONU". Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle dichiarazioni programmatiche nell'Aula della Camera.
Meloni: riforme condivise, ma se opposizioni pregiudiziali avanti da soli
Sulla riforma costituzionale in senso semi presidenziale "vogliamo confrontarci con tutte le forze politiche presenti in Parlamento, per giungere alla riforma migliore e più condivisa possibile. Ma sia chiaro che non rinunceremo a riformare l'Italia di fronte ad opposizioni pregiudiziali. In quel caso ci muoveremo secondo il mandato che ci e' stato conferito su questo tema dagli italiani: dare all'Italia un sistema istituzionale nel quale chi vince governa per cinque anni e alla fine viene giudicato dagli elettori per quello che e' riuscito a fare". Lo dice la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni alla Camera.
Aula applaude e interrompe Meloni, 'così finiamo alle tre'
L'aula della Camera interrompe diverse volte la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante il suo discorso programmatico sul quale il Governo porrà la questione di fiducia e la premier - a microfono acceso durante un ennesimo batter di mani - si lascia scappare un commento a margine: "Così finiamo alle 3...".
Meloni e la citazione del pantheon femminile bipartisan
"Tra i tanti pesi che sento gravare sulle mie spalle oggi non può non esserci anche quello di essere la prima donna a capo del governo in questa nazione. Quando mi soffermo sulla portata di questo fatto, mi trovo inevitabilmente a pensare alla responsabilità che ho nei confronti di tutte quelle donne che in questo momento affrontano difficoltà per affermare il proprio talento o, più banalmente, il diritto a vedere apprezzati i loro sacrifici quotidiani. Ma penso anche con riverenza a coloro che hanno costruito con le assi del loro esempio la scala che oggi consente a me di salire e di rompere il pesante tetto di cristallo che sta sulle nostre teste".
Giorgia Meloni dedica questo passaggio alla sua esperienza di prima donna presidente del Consiglio. E allora, Meloni enuncia un pantheon bipartisan, al femminile, quello di "donne che hanno osato, per impeto, per ragione, o per amore", declinato in Aula con i soli nomi di battesimo ma qui accompagnati dai cognomi, per quanto alcuni siano facilmente intuibili: "Come Cristina Trivulzio di Belgioioso, elegante organizzatrice di salotti e barricate. O come Rosalie Montmasson, testarda al punto da partire con i Mille che fecero l'Italia. Come Alfonsina Strada, che pedalo' forte contro il vento del pregiudizio. Come Maria Montessori o Grazia Deledda che con il loro esempio spalancarono i cancelli dell'istruzione alle bambine di tutto il Paese. E poi Tina Anselmi, Nilde Jotti, Rita Levi Montalcini, Oriana Fallaci, Ilaria Alpi, Mariagrazia Cutuli, Fabiola Giannotti, Marta Cartabia, Elisabetta Casellati, Samantha Cristoforetti, Chiara Corbella Petrillo".
A loro Meloni dice "grazie per avere dimostrato il valore delle donne italiane, come spero di riuscire a fare anche io".
Meloni: investire sull'Italia può essere un affare
"Mi sento di dire che se questo Governo riuscirà a fare ciò che ha in mente, scommettere sull'Italia potrebbe essere non solo un investimento sicuro, ma forse perfino un affare. Perché l'orizzonte al quale vogliamo guardare non è il prossimo anno o la prossima scadenza elettorale, quello che ci interessa è come sarà l'Italia tra dieci anni". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo discorso per la fiducia alla Camera.
Il compagno di Giorgia Meloni segue la seduta dalla tribuna
Andrea Giambruno, compagno della presidente del consiglio Giorgia Meloni, sta seguendo dalle tribune di Montecitorio la seduta della Camera per il voto di fiducia al governo.
Meloni ringrazia le Forze Armate, applausi dell'Aula
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nell'aula della Camera, ringrazia le Forze Armate per il loro impegno negli scenari di crisi internazionale. ""L'Italia negli anni ha saputo dimostrare" affidabilità "a partire dalle tante missioni internazionali delle quali siamo stati protagonisti. E voglio per questo ringraziare le donne e gli uomini delle nostre Forze Armate per aver tenuto alto il prestigio dell'Italia nei contesti più difficili, anche a costo della propria vita: la Patria vi sarà sempre riconoscente". I deputati del centrodestra si alzano in piedi a battere le mani. Applausi anche dal centrosinistra, i cui parlamentari, però rimangono seduti ad eccezione dell'ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini che si alza ad applaudire.
Meloni: il contesto economico è il più difficile dal dopoguerra
Il governo "è già al lavoro sulla legge di bilancio". Lo dice Giorgia Meloni nell'Aula della Camera. Il contesto economico "è il più difficile dal dopoguerra ad oggi", afferma. "Il 2023 sarà un anno di recessione, non è una congiuntura isolata. I dati sono chiari", osserva il presidente del Consiglio. I precedenti governi che si sono succeduti "sono stati deboli" senza riuscire a dare un indirizzo alla crescita del Paese, rimarca Meloni.
Meloni: grazie a Mattarella per i preziosi consigli
"Rivolgo un ringraziamento sincero al presidente Mattarella che nel dare seguito all'indicazione chiaramente espressa dagli italiani non ha voluto farmi mancare preziosi consigli". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel discorso alla Camera per la fiducia.
Meloni: chi dall'estero dice di voler vigilare sull'Italia manca di rispetto al popolo italiano
“Negli ultimi giorni parecchi fuori dai confini nazionali hanno detto di voler vigilare sul governo, direi che possono spendere meglio il loro tempo. In quest'aula ci sono valide e battagliere forze di opposizione più che capaci di far sentire la propria voce senza soccorso esterno. Chi dall'estero dice di voler vigilare sull'Italia non manca di di rispetto a me o a questo governo ma al popolo italiano che non ha lezioni da prendere” afferma la premier Giorgia Meloni intervenendo alla Camera.
Giorgia Meloni durante il discorso a Montecitorio

Meloni: essere prima donna premier è una grande responsabilità
"Tra i tanti pesi che sento gravare sulle mie spalle oggi, non può non esserci anche quello di essere la prima donna a capo del governo di questa nazione", ha detto Giorgia Meloni, alla Camera, in occasione del discorso programmatico. "Mi trovo a pensare alla responsabilità che ho nei confronti di tutte quelle donne che trovano difficoltà nell'affrontare il proprio talento - ha aggiunto -, ma penso anche a coloro che hanno costruito la scala che oggi consente a me di salire e rompere il pesante tetto di cristallo, donne che hanno osato".
Poi una lunga citazione delle donne simbolo della storia del Paese. E l'applauso dell'aula di Montecitorio.
Meloni: oggi interrompiamo grande anomalia italiana, dando vita a un governo politico
"Il mio ringraziamento va al popolo italiano, con il rammarico per i tantissimi che hanno rinunciato al voto, cittadini che ritengono inutile il loro voto perchè tanto poi si decide nei palazzi o nei circoli esclusivi. Noi oggi interrompiamo questa grande anomalia italiana, dando vita a un governo politico pienamente rappresentativo della volontà popolare", dice la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Meloni: con Draghi passaggio di consegne come è nelle grandi democrazie
Giorgia Meloni ringrazia Mario Draghi per il suo operato "a livello nazionale e internazionale" e perchè "ha offerto tutta la sua disponibilità nel passaggio di consegne, veloce e sereno anche se per ironia della sorte a un governo guidato dall'unico partito di opposizione a quello da lui presieduto". "Si e' molto ricamato - dice il presidente del Consiglio nel suo discorso sulla fiducia - su questo aspetto ma non c'è nulla di strano. Così dovrebbe essere sempre, cosi è nelle grandi democrazie".
Giorgia Meloni in Aula a Montecitorio

Meloni: emozione in Aula a maggior ragione oggi per la fiducia
"Io sono intervenuta molte volte da deputata, da vicepresidente della Camera, da ministra. Eppure la solennità è tale da non essere mai riuscita a intervenire senza sentimenti di emozione e profondo rispetto. Vale a maggior ragione oggi che, come premier, sono qui per chiedervi di esprimervi sulla fiducia a un governo da me guidato. Sarà una grande responsabilità". Così la premier Giorgia Meloni nell'intervento per la fiducia alla Camera.
Il centrodestra applaude all'ingresso di Giorgia Meloni
Un lungo applauso dai banchi del centrodestra ha accolto l'ingresso in Aula alla Camera del presidente del consiglio Giorgia Meloni. I deputati si sono alzati in piedi. I colleghi di centrosinistra e del Terzo polo sono rimasti seduti.
Giorgia Meloni alla Camera per la fiducia
La premier, Giorgia Meloni a Montecitorio, al via la seduta dell'Aula della Camera sulla fiducia al governo da lei guidato. Al termine del suo discorso, Meloni consegnerà il testo al Senato.
Santanchè, il discorso del presidente Meloni più interessante delle mie deleghe
"Voglio sentire il discorso del presidente del consiglio che mi sembra più interessante". Così Daniela Santanchè, ministra del Turismo, incalzata dai cronisti all'entrata di Montecitorio sulla questione della delega sulle concessioni ai balneari. In attesa dell'inizio del dibattito sulla fiducia, alla Camera sono giunti anche Adolfo Urso,ministro per le Imprese e il Made in Italy, Anna Maria Bernini,ministra per l'Università e la Ricerca Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, tutti senza rilasciare dichiarazioni. Solo Fitto si è limitato a salutare i giornalisti dicendo "abbiate fiducia".
Il capo missione dell'ambasciata Usa alla Camera per il discorso della premier Meloni
L'incaricato d'Affari ad interim dell'ambasciata Usa, Shawn Crowly, secondo quanto si apprende, è arrivato alla Camera per assistere al discorso della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il capo missione dell'ambasciata Usa, confermano fonti diplomatiche, ascolterà dalla tribuna riservata agli ospiti le dichiarazioni programmatiche sulle quali il Governo porrà la questione di fiducia
Lollobrigida: positivo l'attivismo di Salvini. Dimostra voglia di fare del governo
"Il programma di Salvini? Una cosa normalissima, ci mancherebbe altro che un ministro non possa avanzare proposte, anzi. Io giudico positivo il fatto che ci sia da parte del ministro Salvini questo attivismo che dimostra la volontà di fare che è nelle corde dell'intero governo. Guardiamo con grande attenzione tutti alle proposte di ogni componente di questa maggioranza ma anche alle proposte positive che dovessero venire da un'opposizione che si voglia dimostrare all'altezza degli italiani e che voglia contribuire alla difesa degli interessi nazionali".Così all'ANSA il ministro della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida.
Ciriani: siamo una squadra che deve essere leale
Sono molti i senatori che aspirano a incarichi da viceministro e sottosegretario, "stiamo cercando un equilibrio. Non è facile. Tutti hanno l'ambizione, qualcuno h aanche il merito, ma non basta". Lo dice in un'intervista al Corriere della Sera Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento. Dal Senato "è più difficile distaccare persone al governo. È una questione di numeri. I candidati sono una quindicina. Ma la maggioranza ha 115 senatori, 106 dopo la nomina di 9 ministri, meno 15 ci avvicineremmo pericolosamente alla soglia critica di 90-91. L'opposizione ne ha 85 - spiega -.Non possiamo essere appesi ai senatori a vita".
Ciriani per questo ha lanciato un appello alla presenza: "Non ci hanno eletto per fare turismo - commenta -. Non è automatico che chi è nominato non voti. Ma è ovvio che serva un bilanciamento con i deputati". Rispetto a Salvini, che ha convocato i propri ministri, “non ci fasciamo la testa prima dirompercela - osserva -. Salvini ha elencato i punti dell'agenda di governo. Non si può fare tutto subito”.
Il ministro Sangiuliano arrivato alla Camera
Il neo ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è appena arrivato alla Camera, dove alle 11 il presidente del Consiglio Giorgia Meloni terrà il discorso per la fiducia. Il ministro, arrivato con buon anticipo, ha salutato i giornalisti ed è entrato dall'ingresso principale senza rilasciare dichiarazioni.
Salvini: Flat tax, stop Fornero e stop sbarchi sono nel programma del centrodestra
"Dallo stop alla Fornero (pagina 10 del programma elettorale del centrodestra) alla pace fiscale (pagina 5), dalla Flat tax (pagina 5) al Ponte sullo Stretto (pagina 3), dalla difesa dei confini (pagina 7) al contrasto al traffico di esseri umani (pagina 7): è tutto nel programma di governo premiato da milioni di italiani. La sinistra e i suoi giornali si rassegnino: con Giorgia e Silvio passeremo dalle parole ai fatti con buonsenso, fiducia e determinazione". Lo dice il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Matteo Salvini.
Lollobrigida: le proposte scritte nel programma comune sono priorità
Il governo precedente, al di là del prestigio di Draghi, "non avendo una visione comune non riusciva a portare avanti le cose. È questa la grande discontinuità rappresentata da Giorgia Meloni". Lo dice in un'intervista a La Stampa Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura e della sovranità alimentare, che commenta anche l'intenzione della Lega di portare avanti i punti del proprio programma, come flat tax e rottamazione delle cartelle: "È legittimo fare proposte e ragionare poi insieme sulla fattibilità e sui tempi. Certamente quelle scritte nel programma comune sono priorità". Lollobrigida spera che il governo riesca a raggiungere "tutti gli obiettivi del programma nei prossimi 5 anni. Compatibilmente con le tante emergenze che dobbiamo affrontare" e sottolinea che nella coalizione c'è "totale armonia".
Zangrillo: Salvini? Non penso ci sia fuga in avanti
"Salvini, oltre ad essere un ministro, è anche il capo di un partito che la sue battaglie, i suoi valori. Mi sembra quindi del tutto normale che parli con i suoi uomini per consolidare la linea politica che il suo partito vuole proporre al governo. Non penso ci siano fughe in avanti". Così il neo ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ospite di Rtl 102.5, risponde ad una domanda sulla riunione del vertice della Lega. "Dobbiamo, come ha ricordato la presidente Meloni,innanzitutto avere il senso di responsabilità, non avere paura a portare avanti le nostre idee e battaglie e poi arrivare ad una sintesi. Salvini credo stia facendo il suo mestiere. Lo conosco come una persona ragionevole, certamente quello che racconta nelle stanze del suo partito poi si tradurrà in discussioni che dovranno portare ad una sintesi al governo", aggiunge.
Giorgia Meloni è attesa dalle 11 a Montecitorio per il voto di fiducia al suo governo. Dopo il discorso in cui la presidente del Consiglio indicherà le linee programmatiche dell'esecutivo, la seduta verrà sospesa per consentirle di recarsi a depositare il testo in Senato, dove il dibattito e il voto ci saranno domani dalle 13 circa. Quindi, dalle 13 alle 17 la discussione generale, alle 17 la replica di Meloni, dalle 17.30 alle 19 le dichiarazioni di voto e infine la votazione con chiama nominale dalle 19 che si concluderà tra le 20 e le 20,30.
Con il suo discorso, hanno spiegato alla vigilia fonti di Palazzo Chigi, la premier vorrà "tracciare un manifesto programmatico che ambisce ad essere la base di lavoro di un'intera legislatura". "Domani esporrò le linee programmatiche del Governo alla Camera dei Deputati e successivamente consegnerò il testo del discorso al Senato. Un passaggio fondamentale nel quale chiederemo la fiducia al Parlamento", ha scritto ieri sera su Facebook la presidente del Consiglio.