È emergenza umanitaria

Sisma: quasi 39mila i morti in Turchia e Siria. L'Oms: "Il bilancio delle vittime aumenterà ancora"

Nella disperazione si continua a scavare: ancora bimbi, donne e uomini estratti vivi. L'Unicef: "Decine di scuole e ospedali distrutti". Migliaia gli orfani
Sisma: quasi 39mila i morti in Turchia e Siria. L'Oms: "Il bilancio delle vittime aumenterà ancora"
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I soccorsi tra le macerie in Turchia

Addio a Proteo, cane-eroe morto di fatica in Turchia

Proteo non ce l'ha fatta: il cane da soccorso è morto, esausto, dopo due giorni di lavoro ininterrotto fra le macerie del terremoto in Turchia. Il pastore tedesco era in forza ai soccorritori del Messico. L'annuncio è stato dato su Twitter da Aminollah Faisal, coordinatore Onu per Unitar (ricerca scientifica). "Secondo le testimonianze ha aiutato a salvare almeno due persone". Il tweet è accompagnato dalla foto del cane-eroe a terra: "Un'immagine del suo ultimo riposo prima di andare in pace. Un pensiero a tutti gli eroi di tutto il mondo". 

Una squadra salvadoregna di soccoritori salva un bimbo di 6 anni e una donna

Una squadra di soccorso composta da specialisti del Salvador e della Turchia è riuscita a salvare una donna e un bambino sepolti da sei giorni dopo il terremoto che ha colpito la Siria e la Turchia, ha dichiarato il presidente salvadoregno Nayib Bukele. "La squadra di soccorritori salvadoregni, con il supporto dei soccorritori turchi, è appena riuscita a salvare due sopravvissuti, una donna e un bambino, dopo più di 150 ore sotto terra", ha scritto Bukele sul suo account Twitter. Entrambi sono stati portati in ospedale. 

L'Organizzazione mondiale della sanità sta negoziando l'accesso alle zone controllate dai ribelli in Siria

"Stiamo lavorando molto, molto duramente per negoziare l'accesso" alle aree della Siria nord-occidentale, quella non sotto il governo di Assad. Lo afferma Rick Brennan, direttore regionale dell'emergenza dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Secondo Brennan, come riporta la Cnn, l'Oms ha l'approvazione del governo siriano a Damasco ma attende "l'approvazione... da entità dall'altra parte". L'Oms spera che il suo direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus possa presto recarsi nelle aree controllate dai ribelli colpite dal devastante terremoto di lunedì, ha detto domenica l'organizzazione.

Salva dopo 159 ore sotto le macerie una 17enne a Gaziantep. Salvato dopo 158 ore un bambino di tre anni nel sud del Paese

Altri due eccezionali salvataggi sono stati riportati dall'agenzia Anadolu: si tratta di una ragazza di 17 anni estratta viva dalle macerie dopo 159 ore dal terremoto di lunedì a Gaziantep. Il secondo salvataggio riguarda un bambino di tre anni salvato dalle macerie 158 ore dopo le scosse.

Turchia: miracolo della sera, donna salva dopo 159 ore. Batteva con una pietra su un muro. Strette le mani ai soccorritori

I soccorritori hanno estratto dalle macerie una donna di 55 anni rimasta sotto cumuli di macerie di un edificio a Hatay dopo 159 ore dalla prima scossa di terremoto di lunedì scorso: lei ha salutato tutti e ha voluto stringere la mano a chi l'ha salvata. Lo riporta Anadolu. Le squadre di emergenza sono riuscite a sentire la donna che batteva con una pietra contro un muro utilizzando uno strumento un dispositivo tecnico. Le immagini pubblicate da Anadolu mostrano i soccorritori che si passano la barella sopra i detriti da cui hanno tirato fuori la donna questa sera, quando già era sceso il buio, alla luce delle torce.

 

Farnesina: consegnati ai terremotati in Siria gli aiuti dall'Italia attraverso la Mezzaluna Rossa

"Sotto il coordinamento della Farnesina, gli aiuti dell'Italia alle popolazioni terremotate in Siria sono stati consegnati oggi alla Mezzaluna Rossa. Tra questi, ambulanze, farmaci e materiali sanitari offerti dal Gruppo San Donato". Lo scrive su Twitter il ministero degli Esteri.

Von der Leyen sente Erdogan: l'Europa è al vostro fianco, a marzo conferenza dei donatori

"Ho parlato con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan al telefono per trasmettere le mie più sentite condoglianze alla popolazione turca per la catastrofica perdita di vite umane e la distruzione causata dal devastante terremoto e per discutere di un ulteriore sostegno. L'Europa è al vostro fianco", ha scritto su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen dopo la converazione con il capo di stato turco. Secondo un documento pubblicato dalla Commissione, la presidente von der Leyen ha informato il presidente Erdogan che la Commissione mobiliterà ulteriore sostegno e risponderà all'ultima richiesta della Turchia per avere più tende, coperte, stufe. La Commissione sta inoltre mobilitando il settore privato per aumentare la capacità di fornire aiuti e sostegno. Von der Leyen ospiterà una conferenza dei donatori, insieme al primo ministro svedese Ulf Kristersson, per mobilitare i fondi della comunità internazionale a sostegno della popolazione turca e siriana. La conferenza sarà organizzata in coordinamento con le autorità turche e si svolgerà a Bruxelles a marzo.

Msf: in Siria ricevuto pochissimo sostegno internazionale. Non c'è tempo da perdere per raggiungere la popolazione

"Finora abbiamo ricevuto pochissimo sostegno internazionale. Il lavoro di Medici Senza Frontiere, attiva in Siria nord-occidentale anche prima del sisma, è fondamentale, ma è anche una goccia nel mare: i bisogni sono immensi". Lo dichiara in una nota Ahmed Rahmo, capo progetto di Medici Senza Frontiere per l'intervento a Idlib, in Siria. "Distribuiamo cibo e acqua. La maggior parte degli ospedali siriani stava già affrontando molte difficoltà. Il trasferimento di forniture mediche dalla Turchia alla Siria era già una sfida, in quanto Bab al-Hawa era l'unico valico per il passaggio dei convogli umanitari verso la Siria nord-occidentale ed era soggetto a tensioni politiche prima del terremoto. Dopo il sisma il valico è rimasto chiuso per tre giorni ed è stato riaperto due giorni fa, con un traffico finora molto ridotto", ha spiegato Rahmo. "Le organizzazioni umanitarie che operano nel nord-ovest della Siria hanno attinto alle scorte di emergenza presenti in loco. Non c'è tempo da perdere per raggiungere la popolazione: 2 milioni di persone vivono in campi per sfollati, spesso in tende esposte al vento. Solo una settimana prima del terremoto, una tempesta di neve aveva colpito la zona. Le condizioni di vita sono notevolmente peggiorate" e "oggi un numero crescente di persone è costretto a vivere in questi campi e sono stati aperti centri di accoglienza per ospitare un maggior numero di sfollati. Per ora ce ne sono 15 nella regione di Idlib e in cinque di questi abbiamo attivato cliniche mobili per offrire cure mediche". Le équipe di Medici senza frontiere sono intervenute anche per supportare 10 ospedali a Idlib", ha sottolineato il capo Msf. "Ogni giorno le nostre équipe ascoltano storie tragiche. Alcuni dei sopravvissuti, quando non sono ricoverati, hanno perso tutto: le loro case, i loro vestiti, l'accesso al cibo, a volte parte della loro famiglia, i loro soldi, tutto, e ora vivono in tende. Hanno bisogno di vestiti e prodotti per l'igiene, hanno bisogno di acqua e cibo, hanno bisogno di tutto". Inoltre, "le organizzazioni umanitarie devono anche proteggere la popolazione dal colera, che si è diffuso nella regione a partire dallo scorso settembre e che prolifera in condizioni così precarie e senza accesso all'acqua potabile", ha concluso.

Sisma: quasi 39mila i morti in Turchia e Siria. L'Oms: "Il bilancio delle vittime aumenterà ancora"

Sale a 38.905 morti, dopo le ultime stime annunciate, il bilancio del sisma di magnitudo 7.8 che ha devastato lunedì scorso la Turchia e la Siria. In Turchia le vittime accertate sono 29.605, mentre in Siria quasi 9.300. Qui, in particolare, il numero delle vittime "continuerà a crescere man mano che avremo accesso" alle aree colpite, ha detto il responsabile regionale emergenze dell'Oms, Rick Brennan, citato da SkyNews, nel corso di una conferenza stampa a Damasco.

 

Turchia, salvo dopo 150 ore: "Presto, ho la claustrofobia"

"Fammi uscire di qui in fretta, ho la claustrofobia": Mustafa, 35 anni, è stato portato in salvo da una squadra di soccorso romena dopo essere rimasto seppellito per oltre 149 ore sotto un edificio crollato per il terremoto nella provincia sud-orientale turca di Hatay. Lo riferisce la Cnn Turchia. "Nonostante tutto la sua salute è buona, parla", ha raccontato uno dei soccorritori spiegando che l'uomo durante le operazioni di salvataggio chiedeva di uscire all'aria aperta il più presto possibile dopo sei giorni sotto le macerie.

Oms: in Siria sono 8.500 i morti per il terremoto, nuovo bilancio dell'Organizzazione

Secondo l'Organizzazione mondiale della salute il bilancio dei morti per il terremoto in Siria è pari a 8.500 persone. "È previsto un volo per raggiungere Damasco stanotte con forniture sanitarie di emergenza specializzate, che sono vitali per i lavoratori in prima linea nella gestione delle vittime", ha detto il direttore generale dell'Oms Tedros aggiungendo che l'Organizzazione "sta lavorando in tutte le aree colpite e si sta espandendo ulteriormente in tutto il Paese, anche nel nord-ovest" dove conta di aumentare la presenza al più presto. Tedros ha incontrato il presidente siriano Bashar Assad con cui ha discusso dell'apertura di altri valichi tra Turchia e Siria per l'arrivo di aiuti umanitari, ha detto in conferenza stampa. "Oggi abbiamo lanciato un appello per 43 milioni di dollari per sostenere la risposta dell'Oms" in Turchia e Siria. Le vittime sono circa 4.000 nel territorio sotto il controllo del governo siriano e altre 4.500 nel nord-ovest del Paese, ha riferito l'Oms. "È difficile dare i numeri esatti, crescono ogni giorno. Ma da quello che sappiamo oggi, nei territori controllati dal governo siriano, circa 4.000 persone sono state uccise e 2.500 ferite, e nella Siria nordoccidentale, circa 4.500 sono state uccise e 7.500 sono rimaste ferite", ha dichiarato Richard Brennan, direttore per le emergenze dell'OMS per la regione del Mediterraneo orientale.

Il premier pachistano: un anonimo ha donato 30 milioni di dollari nell'ambasciata turca negli Usa come aiuti per il sisma

Negli Stati Uniti un cittadino pachistano, la cui identità non è al momento nota, ha donato 30 milioni di dollari per le vittime del terremoto in Turchia e Siria. Lo ha scritto su Twitter il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif, riporta la Cnn. "Sono profondamente commosso dall'esempio di un anonimo pachistano che è entrato nell'ambasciata turca negli Stati Uniti e ha donato 30 milioni di dollari per le vittime del terremoto in Turchia e Siria", ha twittato il primo ministro. "Questi sono atti di filantropia che consentono all'umanità di trionfare", ha aggiunto Sharif. L'agenzia turca Anadolu ha confermato la notizia. La Cnn ha contattato l'ambasciata per un commento.

Turchia, 134 indagati per costruzione edifici crollati

Il ministro della Giustizia turco Bekir Bozdag ha dichiarato domenica che 134 persone sono state indagate per la loro presunta responsabilità nella costruzione di edifici che non hanno resistito alle scosse. Lo riporta l'agenzia Anadolu. Tre persone sono state fermate in attesa di giudizio, sette sono state arrestate e ad altre sette è stato impedito di lasciare il Paese. Bozdag ha promesso di punire i responsabili e i procuratori hanno iniziato a raccogliere campioni di edifici per trovare prove sui materiali utilizzati nelle costruzioni. Le scosse sono state potenti, ma le vittime, gli esperti e i cittadini di tutta la Turchia accusano la cattiva costruzione di aver moltiplicato la devastazione. Il ministro della Giustizia turco aveva annunciato l'apertura di un indagine per "crimini legati ai terremoti". Gli uffici avranno il compito di identificare gli appaltatori e gli altri responsabili dei lavori di costruzione, raccogliere prove, incaricare esperti, tra cui architetti, geologi e ingegneri, e controllare le licenze edilizie e i permessi di occupazione.

L'aeroporto turco di Hatay riprende le operazioni dopo il sisma

L'aeroporto turco di Hatay, che si trova in una delle province più colpite dal catastrofico terremoto del 6 febbraio, ha ripreso le operazioni. Lo ha annunciato il ministero dei Trasporti turco, secondo quanto riportato dalla Cnn. "Abbiamo rapidamente riparato i danni sulla pista dell'aeroporto di Hatay, ha iniziato a funzionare oggi", ha scritto il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture della Turchia nella sua pagina Twitter ufficiale, condividendo le immagini della pista dell'aeroporto prima e dopo le riparazioni dei danni causati dal sisma. Secondo l'operatore dell'aeroporto di Istanbul Iga, i lavori di riparazione sono iniziati l'8 febbraio e sono durati 96 ore. Il vice direttore generale dei servizi tecnici dell'aeroporto di Istanbul FÕrat Emsen ha dichiarato che i tecnici hanno lavorato senza sosta per 4 giorni, secondo l'agenzia di stampa statale turca Anadolu.  Si ritiene che l'aeroporto possa svolgere un ruolo fondamentale nella distribuzione rapida ed efficace degli aiuti logistici inviati nell'area del disastro, assicurando che le forniture vengano distribuite alle vittime del terremoto a Hataye nelle province circostanti. Lo scalo si trova tra Antakya e Iskenderun, due città gravemente colpite dal terremoto.

Dall'Algeria nuovo carico di aiuti umanitari in Siria

L'Algeria ha inviato un nuovo carico di aiuti umanitari in Siria attraverso tre aerei militari, su istruzioni del presidente Abdelmadjid Tebboune. Lo riferisce oggi la televisione di Stato, precisando che la spedizione comprende 70 tonnellate di medicinali, vestiti, materassi e generi alimentari.   L'operazione è stata supervisionata dalla Mezzaluna Rossa algerina, aggiunge la stessa fonte. Giovedì scorso, le autorità algerine hanno deciso di fornire aiuti finanziari alla Turchia e alla Siria, rispettivamente per 30 e 15 milioni di dollari, a seguito del violento terremoto che le ha colpite lunedì scorso.   Pochi giorni fa l'Algeria aveva inviato 175 soccorritori in Turchia e Siria per partecipare alle operazioni di ricerca e soccorso, mentre diversi aerei carichi di aiuti umanitari sono partiti dalla base militare di Boufarik, a sud di Algeri, alla volta di Gaziantep e Aleppo.

Rientrerà domattina il primo team dei vigili del fuoco che ha prestato aiuto alle popolazioni colpite dal terremoto

Partirà stasera dall'aeroporto di Adana il contingente di 60 vigili del fuoco italiani impegnato in Turchia per portare soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto. Da oggi operativo il nuovo contingente che li sostituisce nelle operazioni. Arrivati in Turchia martedì scorso, i vigili del fuoco del team Usar, coordinati dal comandante di Pisa Nicola Ciannelli, hanno operato su indicazione dell'autorità locale nella città di Antiochia, devastata dal sisma. Nei sei giorni di permanenza, sono riusciti a salvare dalle macerie due ragazzi, di 23 e 26 anni, entrambi nella giornata di mercoledì. Sedici i corpi recuperati, senza vita, tra loro 7 bambini tra i 4 e i 9 anni. Turni con rotazione ogni otto ore, hanno garantito il soccorso 24 ore su 24, malgrado le temperature di notte ampiamente sotto lo zero. L'arrivo in Italia, a bordo di due ATR42 della Guardia di Finanza, è previsto domattina nell'aeroporto di Pisa per il team Usar della Toscana e nell'aeroporto di Pratica di Mare per il team Usar del Lazio.

Il bilancio delle vittime sale a oltre 33mila

E' salito a 33mila il bilancio delle vittime del terremoto in Turchia e Siria. I funzionari e i medici hanno dichiarato che 29.605 persone sono morte in Turchia e 3.574 in Siria a causa della scossa di magnitudo 7,8 di lunedì, portando il totale confermato a 33.179. 

Superate le 30mila vittime

Secondo fonti ufficiali il bilancio delle vittime del terremoto di lunedì scorso supera i 30.000 morti tra Turchia e Siria.

Assad ringrazia Emirati Arabi per l'enorme aiuto

Il presidente siriano Bashar al-Assad ha ringraziato oggi gli Emirati Arabi Uniti per gli "enormi aiuti umanitari" forniti al suo Paese ricevendo il capo della diplomazia emiratino, lo sceicco Abdullah bin Zayed Al-Nahyane."Gli Emirati Arabi Uniti sono stati tra i primi Paesi a sostenere la Siria e a inviare enormi aiuti umanitari", ha affermato Assad, elogiando la loro "rapida risposta, che riflette la profondità delle relazioni bilaterali".

Francia dona un ospedale da campo

La Francia ha inviato oggi un ospedale da campo alla Turchia colpita, come la Siria, da un terremoto quasi una settimana fa con migliaia di vittime. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri di Parigi. Il Centro di Crisi e sostegno (Cdcs) del ministero per l'Europa e per gli Affari Esteri ha confermato oggi sul proprio account Twitter "la partenza questa mattina dell'ospedale da campo della Sicurezza Civile trasportato con un aereo cargo".  La Francia ha annunciato il 7 febbraio scorso che avrebbe dispiegato il suo ospedale da campo con sede al momento nel dipartimento del Gard. Si tratta di  una struttura di quasi 2.000 metri quadrati con una sala parto, due sale operatorie, un laboratorio, una farmacia, una sala di sterilizzazione e un'unità di rianimazione, oltre a stanze per ricevere e monitorare i feriti.

Griffiths (Onu), nord della Siria si sente abbandonato, correggere questo errore

La comunità internazionale non è  riuscita a portare finora aiuti alle popolazioni del nordovest della Siria sotto controllo dell'opposizione. A lamentarlo è stato Martin Griffiths, responsabile Onu per gli affari umanitari. "Abbiamo finora  deluso le persone nel nordovest della Siria. Si sentono giustamente abbandonate. Cercano un aiuto internazionale che non è arrivato. Il mio dovere e il nostro obbligo è correggere questo errore il più  velocemente possibile. Questo è il mio obiettivo ora", ha scritto su  Twitter.

Le morti sono quasi 30mila

Si aggrava ancora il bilancio delle  vittime del sisma in Turchia e Siria. In Siria ammonta a 5.273 morti, secondo l'ultimo bilancio pubblicato dall'Osservatorio siriano per i  diritti umani. La Turchia ha confermato 24.617 morti, portando il  numero totale delle vittime a 29.890. I dati relativi alla Siria sono suddivisi per aree: 2.063 nelle regioni controllate dal governo del presidente Bashar al Assad e 3.210 nelle areee sotto controllo dell'opposizione. L'Osservatorio, organismo indipendente con sede a Londra e fonti  interne alla Siria, stima che il numero totale dei morti raggiungerà i 7.000 nel paese e avverte anche che centinaia di persone risultano ancora disperse.

Bambina di 10 anni e uomo di 35 tratti in salvo nella provincia turca di Hatay

Una bambina di dieci anni è stata estratta dalle macerie di un edificio crollato in Turchia, nella  provincia di Hatay, 147 ore dopo il devastante terremoto che ha  colpito la regione. Lo rende noto la municipalità di Istanbul che ha  diffuso le immagini del salvataggio della bambina. Un altro superstite, un uomo di 35 anni, è stato estratto oggi dalle macerie di un edificio di sei piani che è crollato nella stessa provincia.

L'emiro del Qatar in volo per *Istanbul, vedrà Erdogan

L'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad è in  volo per Istanbul per incontrare il presidente turco Recep Tayyip  Erdogan. Lo rivela la Cnn citando fonti vicine alla visita. "I due  leader esploreranno gli strumenti attraverso i quali il Qatar potrà  sostenere il paese all'indomani del terremoto".

Dal Qatar aiuti ai caschi bianchi: "Non possiamo affrontare disastro senza assistenza"

Il Qatar ha fornito aiuti ai  volontari dei Caschi Bianchi, la Difesa civile siriana che opera in questi giorni in soccorso delle vittime del terremoto. Ad annunciarlo  è stato il Qatar Fund for Development, sottolineando che gli aiuti  includono opere di riparazioni delle ambulanze e carburante per i  mezzi pesanti impiegati. "La strada da percorrere è lunga, ma non possiamo affrontare questo  disastro senza il vostro aiuto", hanno scritto oggi su Twitter i  Caschi Bianchi, ringraziando il Qatar. Il sostegno ricevuto - hanno fatto presente inoltre - aiuterà a completare le operazioni di ricerca e soccorso, a migliorare le capacità di rimuovere i detriti e ad  aiutare le comunità colpite nel recupero. Il terremoto ha ucciso almeno 3.575 persone in Siria, 2.167 delle  quali nelle aree controllate dai ribelli. Il bilancio complessivo di  vittime accertate nei due paesi supera i 28.00

Direttore Oms ad Aleppo, 'servono più aiuti

Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus che da ieri è in missione ad Aleppo in Siria, nelle zone colpite dal terremoto che ha investito la Turchia, ha chiesto più aiuti.   "Ho incontrato Abdou e sua nonna, che hanno perso la casa nel terremoto. Ora vivono in una moschea ad Aleppo, come molti altri che hanno perso la casa - ha scritto su Twitter Ghebreyesus - Sono lieto di vedere che una clinica mobile è già operativa per fornire cure essenziali in questo momento traumatico. Sono necessari più aiuti".

Parte di famiglia siro-italiana viveva nel Varesotto

Una parte della famiglia Hasan, italiana di origine siriana, vittima del terremoto che ha sconvolto Turchia e Siria, risiedeva a Busto Arsizio, nel Varesotto. La madre e una delle figlie, secondo la ricostruzione de 'La Prealpina' e 'Il Giorno', erano partite per Antiochia, in Turchia, per la nascita di una nipotina. Con la madre, Shuoa Ibrahim Hasan, è quindi morta la figlia diciassettenne che l'accompagnava, la figlia maggiore che erano andate a trovare ad Antiochia, il marito di quest'ultima, la neonata e un altrofiglio

Almeno 98 arresti per saccheggi e rapine

Almeno 98 persone sono state arrestate nelle scorse ore dalle forze di sicurezza turche per presunti saccheggi di edifici danneggiati dal violento terremoto che ha scosso il Paese e la Siria a inizio settimana. Tra le altre accuse anche quelle per rapina e frode. Lo riportano laCnn e Anadolu.  Secondo fonti della sicurezza, che hanno richiesto l'anonimato, sono state condotte indagini su almeno 42 sospetti nella provincia meridionale di Hatay per le accuse di saccheggio. Almeno 40 persone sono state arrestate e le squadre di sicurezza hanno sequestrato sei pistole, tre fucili, gioielli, carte bancarie, 11.000 dollari e 70.000 lire turche(circa 3.480 euro) in contanti. Anche altre due persone sono state arrestate dopo essersi spacciate per operatori umanitari e per aver tentato di saccheggiare sei camion carichi di cibo destinati ai sopravvissuti del terremoto nella provincia di Hatay, ha precisato l'agenzia turca.   Almeno sei persone sono state arrestate anche a Istanbul per presunte frodi. Altrove nel Paese, decine di altri sospetti sono stati arrestati per presunti saccheggi e rapine.

Il bilancio delle vittime supera quota 29.000

Il bilancio dei terremoti in Turchia e in Siria è aumentato ad almeno 29.117 morti: lo riporta Al Jazeera. Il numero delle vittime in Turchia è salito ad almeno24.617, mentre più di 4.500 persone sono decedute in Siria. Ieri un funzionario dell'Onu ha detto che questi numeri potrebbero raddoppiare. "Penso che sia davvero difficile da stimare in modo molto preciso perché dobbiamo ancora scavare sotto le macerie, ma io sono sicuro che (il bilancio dei morti) raddoppierà o andrà oltre", ha detto ai microfoni di Sky News il responsabile dei soccorsi delle Nazioni Unite, Martin Griffiths.

Dall'Onu l'incarico ai vigili del fuoco italiani il coordinamento Usar

Cina, Gran Bretagna, Serbia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Oman, Hong Kong, Sud Africa, Slovacchia, Grecia, Argentina e Bahrain. Sono questi i team Usar (Urban search and rescue) che su incarico dell'Onu sono coordinati dai vigili del fuoco italiani per i soccorsi ad Antiochia.  La struttura di coordinamento italiana, supportata nell'incarico da Cina, Gran Bretagna e Oman, provvederà a inviare sui siti di intervento i team in base alle priorità scaturite dalla lettura di dati e informazioni raccolte. Un sistema che consente di rendere più efficiente ed efficace l'azione di soccorso, con l'obiettivo di salvare più vite umane possibile. Il centro di coordinamento di settore SCC è insediato all'interno del campo base dei vigili del fuoco italiani a Hatay.

Altri tre salvataggi dopo oltre 140 ore

Un uomo di 35 anni, una ragazzina e un bambino sono stati salvati dai soccorritori dopo oltre 140 ore dal terribile terremoto che ha sconvolto la zona al confine tra Turchia e Siria. In particolare, l'uomo è stato soccorso tra le macerie dell'edificio distrutto nel distretto di Antakya di Hatay dopo ben 149 ore. Le squadre di soccorso hanno avvertito segni di vita tra le rovine di un palazzo di 6 piani crollato e hanno intensificato il lavoro dopo che è stato stabilito il contatto sonoro. Dopo 5 ore di febbrili operazioni, il 35enne è stato estratto dalle macerie. Nel distretto di Fathi Sultan invece una bambina è stata raggiunta dopo circa 9 ore di lavoro ed estratta viva dalle macerie dopo 146 ore dal terremoto. Sembra che la  bambina fosse andata a casa di sua zia la notte del terremoto per andare in vacanza sulla neve. Infine, un bambino di sette mesi è stato tratto in salvo nel distretto di Antakya, nella provincia meridionale turca di Hatay, dopo essere rimasto intrappolato tra le macerie per 140 ore.

Salvato bambino di 7 mesi, estratto da macerie in sud est Turchia

Un bambino di 7 mesi è stato estratto  dalle macerie nel sud-est della Turchia, secondo quanto riferito  domenica dall'emittente statale Trt. I soccorritori sono riusciti a  salvare il bambino da un edificio crollato nella provincia di Hatay  dopo 140 ore. Si erano accorti del bambino quando lo avevano sentito  piangere. Un uomo di 35 anni è stato salvato nella stessa provincia dopo essere rimasto intrappolato sotto le macerie per 149 ore, secondo l'emittente.

Ankara istituisce unità investigative su crimini legati al sisma

Le autorità turche hanno arrestato ieri più di 100 costruttori edili nelle 10 province colpite dal terremoto di lunedì scorso: si tratta di persone legate adalcuni degli edifici crollati, sospettati di avere violato le normative edilizie del Paese. Lo riporta l'agenzia di stampa Anadolu.   Il ministero della Giustizia, infatti, ha autorizzato quasi150 procure locali a istituire "unità investigative sui crimini legati al terremoto": i procuratori potranno avviare cause penali contro tutti i "costruttori e i responsabili" del crollo degli edifici che non rispettavano i codici esistenti, introdotti dopo un disastro simile nel 1999.

Uno di questi imprenditori è Mehmet Yasar Coskun, responsabile della costruzione di un condominio di lusso di 12 piani con 250 appartamenti nella provincia di Hatayche è stato raso al suolo dal terremoto. L'uomo è stato arrestato venerdì scorso all'aeroporto di Istanbul mentre cercava di lasciare il Paese per andare in Montenegro, ha riferito Anadolu. I procuratori di Istanbul ne hanno ordinato l'arresto dopo aver scoperto i suoi piani di volo.

Onu, le vittime potrebbero raddoppiare

Le vittime del terremoto in Turchia e in Siria, secondo le Nazioni Unite, potrebbe raddoppiare rispetto al numero di 28.000 morti registrati finora. Appena arrivato sabato a Kahramanmaras, vicino all'epicentro del sisma in Turchia, il capo umanitario delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, ha detto a Sky News che il bilancio delle vittime potrebbe aumentare ancora considerevolmente. "E' davvero difficile stimare in modo molto accurato, perché devi andare sotto le macerie, ma sono sicuro che raddoppierà o più", ha detto Griffiths. "E' terrificante", ha aggiunto. Ad oggi il bilancio delle vittime del terremoto è di 28.191 morti (24.617 in Turchia e 3.574 in Siria). In uno scenario devastante e al freddo gelido, decine di migliaia di soccorritori locali e stranieri lavorano tra le rovine alla ricerca di segni di vita.    Le Nazioni Unite hanno stimato che nella sola Siria fino a 5,3 milioni di persone sono rimaste senza casa e che almeno 870.000 persone hanno un disperato bisogno di cibo in entrambi i Paesi. L'Organizzazione mondiale della sanita' (OMS) ha stimato che 26 milioni di persone sono state colpite dal terremoto e ha lanciato un appello urgente per raccogliere 42,8 milioni di dollari per finanziare i bisogni sanitari immediati. Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha esortato il Consiglio di sicurezza ad autorizzare l'apertura di piu' posti di frontiera per inviare aiuti dalla Turchia alle aree controllate dai ribelli della Siria.

Edifici fuori norma in Turchia, arrestati costruttori

Nel mezzo delle polemiche sui soccorsi post sisma, il governo turco stringe la rete sui costruttori: per il New York Times, sono oltre 100 le persone arrestate nelle province colpite dal terremoto di lunedì, col ministero della Giustizia che ha ordinato ai funzionari locali di istituire 'Unita' investigative sui crimini di terremoto'. Secondo quanto riferito ufficialmente dalla polizia turca, solo ieri sono state arrestate 12 persone, tra cui anche degli appaltatori, in merito al crollo di intere palazzine nelle province sud-orientali di Gaziantep e Sanliurfa.  Il dicastero della Giustizia ha anche ordinato di nominare pubblici ministeri per formulare accuse penali contro tutti i "costruttori e responsabili" di edifici che, a quanto è emerso, non rispettavano gli standard di legge, varati dopo un simile disastro avvenuto nel 1999. In tutta la zona del terremoto, i residenti hanno espresso indignazione per quelli che hanno definito costruttori corrotti, responsabili agli occhi della popolazione del peggior disastro della Turchia in quasi un secolo. Secondo le informazioni ufficiali da Ankara, 12.141 edifici sono stati distrutti o gravemente danneggiati dal sisma di magnitudo 7,8.

Il salvataggio di due sorelle nel sud della Turchia

Due sorelle estratte vive da macerie a Kahramanmaras

Una squadra di soccorso dell'Azerbaigian ha estratto due sorelle vive dalle macerie di un edificio crollato nella città di Kahramanmaras, nel sud della Turchia, epicentro di un devastante terremoto che ha provocato migliaia di vittime. Lo ha indicato l'agenzia di stampa Anadolu, che sul suo profilo Twitter ha pubblicato un video del salvataggio.

Şengül, tirato fuori dalle macerie dopo 132 ore a Gaziantep İslahiye: "Vorrei una coca cola"

Unicef: ci sono decine di scuole e ospedali distrutti

"Anche se non abbiamo ancora dati verificati, sappiamo che decine di scuole, ospedali e altre strutture mediche ed educative sono state danneggiate o distrutte dalle scosse, con un forte impatto sui bambini". Lo ha dichiarato in una nota il portavoce di Unicef James Elder. "Questo è il terremoto più potente che ha colpito la regione in circa 100 anni ed è avvenuto nel momento peggiore possibile per i bambini e le famiglie vulnerabili nelle aree colpite. Migliaia di case sono state distrutte, le famiglie sono sfollate e sono esposte alle intemperie in un periodo dell'anno in cui le temperature regolarmente si abbassano sotto le zero e sono frequenti neve e pioggia gelata", ha spiegato.

"Le famiglie sfollate in Siria nordoccidentale e le famiglie siriane rifugiate che vivono in accampamenti informali in Turchia sono fra le più vulnerabili mentre le temperature notturne continuano a scendere sotto lo 0. Nel nord-ovest della Siria c'era già una situazione emergenziale. Le comunità lottano con l'epidemia di colera in corso e forti piogge e nevicate. In questo contesto, caratterizzato da oltre un decennio di conflitto, questo terremoto è assolutamente insopportabile".    

In termini di risposta dell'Unicef, in Siria l'attenzione immediata è rivolta a garantire ai bambini e alle famiglie colpite l'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienici, alla protezione dell'infanzia, all'istruzione e alle forniture mediche. "La popolazione sfollata in Siria ha bisogno di cibo e di servizi nutrizionali essenziali. Garantire il soddisfacimento dei bisogni nutrizionali dei bambini sotto i 2 anni e delle donne in gravidanza è fondamentale", ha sottolineato Elder. "In Turchia, gli sforzi sono attualmente concentrati sulla ricerca e il salvataggio e l'Unicef si sta coordinando con il governo e la presidenza per la gestione dei disastri e delle emergenze sulle necessità che emergono legate alla più ampia risposta umanitaria".