La strage nel Mar Ionio

Cutro: recuperati altri tre corpi, uno è di una bimba. Concluso il corteo "per verità e giustizia"

L'ultimo corpo ritrovato, un adulto, era incastrato tra gli scogli. Il bilancio delle vittime sale a 76. A Cutro 5mila i partecipanti al corteo "Fermare la strage subito", in testa una croce fatta con i resti della barca naufragata
Cutro: recuperati altri tre corpi, uno è di una bimba. Concluso il corteo "per verità e giustizia"
local team
Naufragio, fiori sulla spiaggia, si conclude così il corteo

Don Rosario Morrone, parroco di San Michele Arcangelo di Botricello: "Doveroso aiutare"

La frase "Dammi da bere!" scritta sull'immagine di tre croci situate sulla spiaggia di Steccato di Cutro, luogo della tragedia dei migranti del 26 febbraio scorso. Così don Rosario Morrone accoglie i suoi fedeli nella Parrocchia di San Michele Arcangelo di Botricello, centro a ridosso di Steccato e tra i più attivi nella fase delle ricerche. Don Rosario è il sacerdote che ha benedetto le salme dei migranti dopo il naufragio e, sin da subito, ha tenuto posizioni molto chiare sulla necessità di accogliere i migranti e intervenire prima che possano avvenire tragedie come quelle di Steccato. Da qui la decisione di accogliere i propri fedeli con il grande cartello posto sull'altare con il quale richiama il passo del Vangelo e un'immagine struggente della tragedia.

La sorella di un disperso: "Lo Stato non sospenda ricerche"

"Per favore, non sospendete le ricerche in mare dei nostri cari. Noi pensiamo che sotto la barca ci siano ancora molti corpi". A dirlo è Zahra Barati, una donna afghana che nel naufragio del 26 febbraio ha perso il fratello partito dalla Turchia per raggiungere la sorella in Finlandia. "Chiediamo che lo Stato ci aiuti - dice- Per favore continuate la ricerca nel mare finché si trovi l’ultima persona dispersa. Noi vogliamo un aiuto". Poi, la donna che ha anche partecipato al corteo di oggi s Steccato di Cutro, chiede che venga preso il Dna di tutti i familiari di vittime i cui corpi non si trovano. Ringrazio questo popolo che ci ha dato voce", ha detto.

L'assessora alle Politiche Sociali e alla Salute Barbara del Comune di Roma: "Dobbiamo restare umani"

"E' stato per me un onore rappresentare Roma oggi alla manifestazione a Steccato di Cutro per esprimere solidarietà alle vittime e chiedere verità e giustizia sul naufragio. E' fondamentale ribadire in tanti che vogliamo e dobbiamo restare umani. Ad esprimere vicinanza e a stringersi nel dolore, oggi tanti amministratori, associazioni ma anche molta gente comune che ha sentito il bisogno di unirsi al corteo per chiedere un forte impegno affinché simili tragedie non si ripetano più. Mi stringo forte ai familiari delle vittime, con una preghiera tra i fiori, le corone e i peluche in riva al mare". È il commento dell'assessora alle Politiche Sociali e alla Salute Barbara Funari presente oggi alla manifestazione, anche in delega del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

CGIL,: "Le persone in mare vanno sempre soccorse, senza se e senza ma"

"Un corteo silenzioso, partecipatissimo,  quello di oggi sulla spiaggia di Cutro. Una manifestazione in cui i  sindacati, insieme a centinaia di associazioni, hanno ricordato le  vittime del naufragio e hanno espresso vicinanza ai familiari e alla  popolazione locale che, subito dopo la tragedia, ha risposto con  grande solidarietà". Ad affermarlo la segretaria confederale, Tania Scacchetti, presente questo pomeriggio alla marcia 'Fermare la strage  subito'.        

"Un'iniziativa nazionale non solo per esprimere vicinanza, ma anche - sottolinea Scacchetti - per chiedere un radicale cambiamento delle  politiche migratorie italiane ed europee, e quindi per rafforzare  l'accoglienza, aprire i corridoi umanitari: le persone in mare vanno  sempre soccorse, senza se e senza ma. Pensare che si possano fermare i migranti, che fuggono da guerre e persecuzioni, nei Paesi di partenza  è una grande falsità".        

Inoltre, ha aggiunto la segretaria confederale "l'enorme spirito di  solidarietà espresso quest'oggi si contrappone ad un Governo che non  ha voluto incontrare i parenti delle vittime, né tanto meno  avvicinarsi al luogo della tragedia. Il nostro Paese e l'Europa -  conclude Scacchetti - devono definire nuove politiche migratorie che  mettano al centro umanità e accoglienza".

Il delegato del sindaco Bologna: "Basta lacrime di coccodrillo"

"Siamo qui perché non si può essere altrove. Oggi chi rappresenta le istituzioni degnamente deve essere qui. Altri hanno fatto altre scelte. L'abbiamo visto in queste ore. Però come comune di Bologna, che proprio ieri, insieme ai familiari, ha sepolto sette delle salme delle vittime, era giusto essere qui, per ricordare le vittime ma anche per prendere posizione netta contro questa strage e tutte le stragi che ci sono state nel Mediterraneo". A dirlo, Detjon Begaj, consigliere comunale di Bologna delegato da sindaco Matteo Lepore a partecipare alla manifestazione a Steccato di Cutro.    

“Mi sono molto emozionato vedendo questa spiaggia costellata di fiori - ha aggiunto - perché essendo nato in Albania, anche se ero piccolo, le storie dell'emigrazione le conosco e so cosa significa tentare la fortuna. Per me è stata una doppia emozione. Ho provato un senso di ingiustizia e, purtroppo, anche di impotenza che però dobbiamo vincere tutti assieme, perché è necessario che facciamo uno sforzo per cambiare la realtà a livello nazionale ed europeo. Non possiamo più piangere lacrime coccodrillo e ritrovarci ciclicamente a dire che è l'ultima volta”

Giornalisti con un pass che riproduce quello della collega afghana deceduta nel naufragio

Molti giornalisti che hanno seguito la manifestazione promossa nel pomeriggio di oggi a Steccato di Cutro, dopo il tragico naufragio dei migranti, hanno indossato un pass che riproduce quello della giornalista afghana Amarkhele Torpekai, morta nel naufragio.  Un messaggio simbolico promosso dai giornalisti locali e condiviso da tanti colleghi che sin da domenica 26 febbraio hanno seguito l'evolversi delle ricerche.

Il corteo si conclude con un minuto di silenzio sulla spiaggia

Un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime ha concluso la manifestazione "Fermare le stragi in mare subito" promossa dalla rete Asilo a Steccato di Cutro.    Il lunghissimo corteo con oltre 5000 persone provenienti da varie regioni, si è fermato sulla spiaggia di Steccato dove è stata lasciata una corona di fiori alla presenza di numerosi sindaci ed amministratori della Calabria e di altri comuni italiani. Dopo il minuto di silenzio la corona è stata poggiata sulla spiaggia. Poco distante, un altro gruppo ha iniziato un momento di preghiera in arabo.  Molte persone, soprattutto ragazzi, si sono fermati sulla spiaggia dopo aver lasciato fiori sulla riva.

Migranti: "Grazie italiani, ma il governo è assente"

 Un grazie ai calabresi e agli italiani per la solidarietà dimostrata, ma critiche alla condotta del governo. C'è stato questo nelle parole raccolte dai cronisti tra i migranti - tra i quali sopravvisti e parenti delle vittime del naufragio del 26 febbraio scorso - che sulla spiaggia di Steccato di Cutro, insieme con migliaia di persone provenienti da tutta la Calabria, hanno reso omaggio ai congiunti morti. Secondo alcuni dei profughi, provenienti soprattutto dall'Afghanistan, che hanno parlato con l'assistenza di mediatori culturali, il governo non avrebbe manifestato la dovuta attenzione alla tragedia. "Grazie alle tante persone, tra cui molti bambini venuti oggi qui, ma il primo ministro - ha detto uno di loro - non ha nemmeno avuto il coraggio di venire a portarci le condoglianze". Un altro si è spinto a dire: "Non ho trovato differenze fra i talebani e il governo attuale in Italia". parole dell'uomo sono state accompagnate da un lungo applauso. "Ringrazio tutta la società civile - ha detto l'oratore - tutto il popolo crotonese, tutto il popolo calabrese, tutto il popolo italiano che ci hanno sostenuti, sono stati con noi, hanno pianto con noi, sono stati con noi tutto il tempo. Vi ringraziamo tutti quanti". Uno dei sopravvissuti, che ha perso il fratellino di sei anni, ha affermato: "Rimarrò per tutta la vita sconvolto dal dolore di non aver potuto salvare il mio fratellino che mia mamma mi aveva affidato. Non dimenticatevi - ha poi detto in riferimento alle persone disperse - di loro che sono in mare. Che siano d'esempio per salvare altre vite". 

Sulla spiaggia la preghiera islamica per le vittime

Una croce in legno ricavata dal fasciame della nave carica di migranti affondata, fiori piantati sul bagnasciuga, ma anche una preghiera islamica per le vittime - 76 quelle accertate dopo il recupero di 3 salme avvenuto oggi - del naufragio del 26 febbraio scorso al largo di Steccato di Cutro. La funzione religiosa e' stata preceduta dagli interventi di alcuni migranti, scampati alla morte o parenti di vittime e disperti. Secondo i promotori, alla manifestazione hanno preso parte migliaia di persone giunte a bordo di almeno 30 autobus e con mezzi privati, in una cittadina blindata dalle forze dell'ordine. Tutto si sta svolgendo nella massima compostezza, senza problemi per l'ordine pubblico.

Il corteo a Cutro, manifestanti verso la spiaggia (Video)

Almeno 5000 partecipanti, anche Mimmo Lucano

Dietro la croce realizzata con i legni della barca che si è infranta su una secca, ci sono almeno 5.000 persone provenienti da tutto il centro sud ed anche da regioni del nord.   All'avvio del corteo c'è stato anche un battibecco con una signora che da un balcone inveiva contro i manifestanti, alcuni dei quali le hanno risposto cantando Bella ciao.   Tra i partecipanti anche l'ex sindaco di Riace Domenico "Mimmo" Lucano. Il corteo, partito dall'ingresso della frazione Steccato di Cutro finirà sul lungomare. Il corteo, contrariamente a quanto era stato previsto in un primo momento, non si concluderà sul lungomare di Steccato di Cutro, ma arriverà sino in spiaggia.  I manifestanti si recheranno in un tratto ad alcune centinaia di metri a nord del luogo dove è avvenuta la tragedia e deporranno una corona di fiori sulla spiaggia.

Il corteo raggiunge la spiaggia teatro della strage, sindaci depongono fiori

Il corteo è giunto sulla spiaggia di Steccato di Cutro ad alcune centinaia di metri dal luogo del naufragio. I sindaci di numerosi comuni, non solo del crotonese - c'è anche quello di Catanzaro Nicola Fiorita - hanno deposto una corona e fiori lungo il tratto di arenile. Indossano una fascia bianca al braccio in segno di lutto per i bambini morti nel naufragio, 30 con la bambina di 5-6 anni recuperata stamani e 21 nella fascia d'età tra 0 e 12 anni. 

Trovato un altro corpo senza vita, era incastrato tra gli scogli. 76 le vittime

Trovato un altro corpo senza vita, vittima del naufragio del 26 febbraio. Il cadavere era incastrato tra gli scogli di Praialonga  vicino a steccato di Cutro. Sul posto la guardia costiera e i vigili  del fuoco per recuperare il corpo. Il bilancio delle vittime sale a 76


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Il corteo aperto dalla croce fatta con i legni del relitto

È la croce realizzata con i resti della barca naufragata ad aprire il corteo della manifestazione "Fermare la strage subito" in partenza alle 14.30 a Steccato di Cutro dove si è verificata la tragedia che ha provocato 74 vittime accertate ed una trentina di dispersi. La croce verrà portata a turno dai manifestanti lungo tutto il percorso. 

Trenta pullman a Cutro per la manifestazione nazionale della "Rete 26 febbraio"

Sono una trentina gli autobus giunti sino ad ora a Steccato di Cutro provenienti da diverse regioni del centrosud per partecipare alla manifestazione nazionale "Fermare la strage subito" organizzata dalla "Rete 26 febbraio 2023" costituita dopo il naufragio. I manifestanti, si legge nel comunicato di convocazione, reclamano “verità e giustizia sulla strage di Cutro e su tutte le stragi di migranti”, si oppongono alle “passerelle del governo e di chi ha costruito il suo consenso criminalizzando i migranti e i salvataggi in mare, usando parole disumane e colpevolizzando le vittime”, vogliono “fermare la criminalizzazione delle ong e dei salvataggi in mare”, chiedono “canali di ingresso legali e sicuri” e “la fine di ogni politica discriminatoria verso i migranti”.

Recuperato il corpo della 74a vittima, è una bambina di 5-6 anni

I vigili del fuoco hanno individuato e recuperato il corpo di un'altra vittima del naufragio del 26 febbraio a Cutro, la 74esima. Era una bambina di 5-6 anni: con lei sale a 21 il triste conto dei morti tra gli 0 e i 12 anni. La permanenza in acqua di quasi 15 giorni ha reso il cadavere praticamente irriconoscibile