La riforma contestata

La Francia in piazza contro la riforma delle pensioni: manifestazioni e scontri in tutto il Paese

La Francia si ferma ancora nella nona giornata di mobilitazione contro la riforma, già varata dal governo, che alza l'età pensionabile da 62 a 64 anni. Scontri tra manifestanti e forze dell'ordine si stanno verificando in numerose città

Verso l'annullamento del 33% dei voli domenica e 20% lunedì da Parigi Orly

La direzione generale dell'aviazione civile ha chiesto alle compagnie aeree di rinunciare al 33% dei loro voli domenica all'aeroporto di Parigi Orly e al 20% lunedì, per lo sciopero dei controllori aerei contro la riforma delle pensioni.   Gli annullamenti preventivi riguardano anche il 20% dei voli di domenica nell'aeroporto di Lione Saint-Exupéry e del 20 % domenica e lunedì a Marsiglia Provence. 

Il bilancio delle proteste: 441 agenti feriti e 457 persone fermate

Nelle proteste di ieri in tutta la  Francia contro la riforma delle pensioni sono rimasti feriti 441  poliziotti e gendarmi e sono state fermate 457 persone. Lo ha  dichiarato il ministro dell'Interno, Gerald Darmanin, parlando a  CNews.  

Spopola sui social francesi il video dell'orologio di Macron che "scompare" durante l'intervista in TV

Polemiche e illazioni in Francia dove spopola un video del presidente Emmanuel Macron durante l'intervista di ieri in diretta tv dall'Eliseo. Nelle immagini, si vede Macron che risponde animatamente a una domanda e sbatte con il polso sul tavolo facendo rumore con il suo orologio al braccio sinistro. Subito dopo il presidente armeggia con le mani sotto il tavolo, poi le braccia ricompaiono ma l'orologio non c'è più. “Al momento di parlare dei salari minimi", ha commentato su Twitter la deputata de La France Insoumise, Clémence Guetté , ”ecco che il presidente si toglie il suo bell'orologio di lusso, sotto il tavolo". Il tweet è stato rilanciato diverse migliaia di volte. E commentato da oppositori del presidente i quali affermano che al polso di Macron c'era un orologio da 80.000euro

Contrariamente a quanto affermato sui social network”, hanno precisato fonti vicine a Macron alla radio France Info, "il presidente non ha tolto l'orologio per nasconderlo, ma perché l'aveva appena battuto con forza contro il tavolo". Quanto al modello indossato dal capo dello stato francese, si tratta di un BRV192 di Bell & Ross personalizzato con le insegne della Presidenza della Repubblica, precisa il suo entourage. E' un modello venduto in commercio a circa 2.200 euro: "lo indossa tutti i giorni da oltre un anno e mezzo", precisa la fonte. 

Ministro dell'Interno francese: 123 agenti feriti, 80 manifestanti fermati

Sono 123 i poliziotti ed i gendarmi rimasti feriti durante le proteste oggi in Francia contro la riforma delle pensioni. Lo ha reso noto il ministro dell'Interno Gerald Darmanin che ha detto che sono almeno 80 le persone fermate.

Risuona l'inno dei manifestanti contro Macron: "ispirato" dalle note di 'Che sarà', la hit dei Ricchi e Poveri, nei cortei ha preso il posto della Marsigliese, dell'Internazionale e di Bella Ciao

E' un canto che risuona da due mesi, da quando è cominciata nelle piazze di Francia la protesta contro la riforma delle pensioni di Macron: "On est là....on est là, même si Macron ne le veut pas, nous on est là! Pour l'honneur des travailleurs et pour un monde meilleur, même si Macron ne le veut pas, nous on est là!" (siamo qui, siamo qui, anche se Macron non vuole siamo qui. Per l'onore dei lavoratori e per un mondo migliore).

Il canto risuona ovunque, e anche chi torna dalla "manif" continua a fischiettarlo o a cantarlo. Per questo, "On est là" ha già spinto molti a rintracciare le radici di questo canto, che nei cortei ha preso il posto della Marsigliese, dell'Internazionale e di Bella Ciao.

Per la prima volta, il canto è risuonato 10 anni fa nella bollente curva dello stadio del Lens, il mitico "Bollaert", dove i tifosi dei colori "sangue e oro", irritati contro i loro beniamini per i risultati spesso deludenti. Su note non perfettamente ricalcate ma certamente ispirate dal celebre hit del Festival di Sanremo 1971, "Che sarà". Il canto avrebbe esordito - come inno di protesta - durante le manifestazioni degli "cheminots", i ferrovieri, a Lione nel 2018. Da allora, il vecchio coro dei tifosi del Lens si è fatto strada fino in Assemblée Nationale, dove l'hanno cantato a squarciagola i deputati della Nupes, l'alleanza della gauche, per contestare il ricorso alla fiducia da parte del governo per far passare la legge di riforma delle pensioni.

Per la Cgt, il principale sindacato francese, sono 800mila i manifestanti a Parigi

Sarebbero 800mila i manifestanti a Parigi contro la riforma delle pensioni. E' il dato fornito dalla Cgt, il principale sindacato francese. Lo riportano i media locali. Le autorità non hanno ancora fornito dati ufficiali.

Parigi, scontri tra polizia e manifestanti ap photo
Parigi, scontri tra polizia e manifestanti

Prefettura parigina: anche un migliaio di Black Bloc in corteo

Alla manifestazione parigina contro la riforma delle pensioni partecipa "un migliaio" di black bloc. Lo ha reso noto la prefettura della capitale francese, secondo quanto riporta Le Figaro. 

Parigi, scontri tra polizia e manifestanti ap photo
Parigi, scontri tra polizia e manifestanti

Gb, per ora la visita di Carlo III a Parigi è confermata

Per il momento è confermata la visita ufficiale di re Carlo III a Parigi, prevista a partire da domenica, nonostante il grande movimento di protesta generale in Francia in seguito all'approvazione della riforma delle pensioni senza il voto del Parlamento. Lo ha detto ai giornalisti il portavoce del premier britannico, Rishi Sunak. "Non sono a conoscenza di variazioni al programma", ha affermato. La visita prevede che Carlo III sia accolto dal presidente Emmanuel Macron al castello di Versailles. 

Sarà la premier francese Elisabeth Borne ad accogliere il re d'Inghilterra Carlo III al suo arrivo all'aeroporto di Orly domenica sera. Il sovrano britannico sarà in visita di Stato fino a mercoledì. A renderlo noto è Bfmtv che cita fonti del governo.

Parigi, scontri tra polizia e manifestanti ap photo
Parigi, scontri tra polizia e manifestanti

Tensioni e scontri a Parigi, la carica della polizia e l'assalto a un McDonald's

Tensioni e scontri a Parigi per la mobilitazione nazionale chiamata dai sindacati contro la riforma delle pensioni voluta dal governo macronista. La manifestazione ha preso il via alle 14 da place de la Bastille e da Place de la République.

In seguito gli agenti delle forze dell'ordine, riferisce Le Figaro, sono stati bersagliati con il lancio di oggetti e hanno risposto con gas lacrimogeni. L'emittente Bfmtv parla di 2mila controlli effettuati dalla polizia prima del corteo e che ci sono stati 5 fermi. Nelle immagini un McDonald's viene distrutto.

I sindacati stimano che circa 800.000 persone si sono riversate per le strade della Capitale nel nono giorno di proteste contro la riforma che ha innalzato l'età pensionabile dei lavoratori da 62 a 64 anni. Si tratta della cifra più alta presentata dal sindacato dall'inizio del movimento; il precedente record nella capitale risaliva al 7 marzo, con 700.000 manifestanti, secondo la CGT (81.000, secondo la prefettura). 

Place de la Bastille stracolma di manifestanti contro la riforma pensionistica

L'atmosfera è quella delle giornate cruciali, la mobilitazione di oggi è considerata un bivio dopo le dichiarazioni in tv - ieri - di Emmanuel Macron, che ha ribadito di voler andare fino in fondo con la riforma escludendo il "ritiro" della legge che deve essere ancora promulgata. 

I numeri della protesta. Autorità francesi: alle 15 si sono contati 413mila manifestanti

Alle 15 i manifetanti in tutta la Francia erano 413mila, secondo le autorità. Alla stessa ora erano 184mila il 15 marzo e 506mila il 7 marzo.  

Secondo un conteggio de Le Figaro alle 14 erano 350.000, rispetto ai 154.000 del 15 marzo alla stessa ora e ai 428.000 del 7 marzo. Diverse città hanno battuto il record di manifestanti. È il caso di Rouen, Tarbes, Pau, Arles e Tolone. Il corteo parigino ha preso il via da place de la Bastille.

Intervistati pochi minuti prima dell'inizio della manifestazione parigina, i leader sindacali si sono mostrati fiduciosi. "Abbiamo riscontri del livello del 7 marzo", ha dichiarato il capo di Fo, Frederic Souillot, aggiungendo che il capo dello Stato "ha aiutato" i sindacati a mobilitarsi irritando gli oppositori nel suo discorso di ieri. Stessa storia con Laurent Berger della Cfdt secondo cui alle manifestazioni sono previste partecipazioni come il 31 gennaio o il 7 marzo.

Dopo la mobilitazione odierna, l'intersindacale si riunirà questa sera per riflettere sul seguito da dare al movimento sociale. "Il nocciolo della questione è il Consiglio costituzionale", ha osservato sempre Laurent Berger, ricordando che la legge non è ancora stata promulgata. Da parte sua, Philippe Martinez, leader della Cgt, ha temporeggiato. Ma tutti hanno sottolineato che la determinazione è rimasta fortissima tra gli avversari della riforma. I sindacati contano anche sul possibile referendum di iniziativa condivisa (Rip) per consultare i cittadini e far piegare l'esecutivo. Un'iniziativa lanciata dai parlamentari dell'opposizione ma che deve ancora essere validata dal Consiglio costituzionale, e che richiederà poi la raccolta di quasi cinque milioni di firme. Ma Macron è stato chiaro: “Non ci sarà nessun rimpasto e nessun referendum”.

La manifestazione di protesta degenera a Rennes

Momenti di tensione si sono avuti a Rennes, dove la polizia ha fatto uso degli idranti contro gruppi di manifestanti, alcuni dei quali sono vestiti di nero e hanno il volto coperto. Bidoni della spazzatura ed altri oggetti sono stati incendiati. Secondo la prefettura, più di 22mila persone si sono radunate per manifestare nel capoluogo bretone.

In centinaia contro la riforma a Marsiglia

La confederazione sindacale Cgt parla di 280mila manifestanti nelle strade di Marsiglia, il doppio rispetto al 15 marzo, quando 160mila persone sono scesi in piazza, secondo i sindacati, 7mila secondo la polizia. 

Corteo in marcia a Parigi, scontri a Lione e Rennes schierati 12.000 poliziotti, 5.000 soltanto nella capitale

È partito da piazza della Bastiglia, in direzione Rèpublique e poi place de l'Opèra, il corteo parigino per la 9/a giornata di mobilitazione sindacale contro la riforma delle pensioni. L'atmosfera è quella delle giornate cruciali, la mobilitazione di oggi è considerata un bivio dopo le dichiarazioni in tv - ieri - di Emmanuel Macron, che ha ribadito di voler andare fino in fondo con la riforma escludendo il "ritiro" della legge. Per la giornata di oggi, che si è già annunciata a rischio con i primi incidenti a Lione e a Rennes, il ministero dell'interno ha schierato un numero di poliziotti mai toccato in questi due mesi di contestazione, 12.000, di cui 5.000 soltanto nella capitale. A Parigi si temono scontri e si guardano con molta attenzione i gruppi di "casseur" che si nascondono nel corteo per poi commettere vandalismi e - come sta succedendo ormai da diversi giorni - dare alle fiamme i cassonetti stracolmi di immondizie.  

Parigi, studenti protestano contro la riforma delle pensioni ap photo
Parigi, studenti protestano contro la riforma delle pensioni

Da Parigi a Marsiglia, licei occupati in tutto paese

Da Parigi a Marsiglia, passando per Tolosa e Rouen, anche i licei sono stati occupati per protestare contro la riforma delle pensioni. Nella capitale francese, riporta Le Figaro, è stato occupato anche il prestigioso e storico liceo Louis-le-Grand. Ma sono stati occupati istituti anche in periferia. A Marsiglia è stato invece occupato il liceo Thiers, a Montplellier gli studenti-manifestanti vietano l'accesso alle scuole superiori Agropolis e Joffre. Al liceo Saint-Sernin di Tolosa, gli studenti hanno organizzato un blocco con i loro genitori e alcuni insegnanti. Nell'ovest del Paese sono bloccati i licei Zola a Rennes e Jean Perrin a Nantes. Il prestigioso liceo Parc di Lione si è mobilitato per la prima volta e sono state erette barricate davanti al liceo Les Bruyeres a Rouen.  

Sindacati: Macron ha "gettato una tanica di benzina sul fuoco".

Emmanuel Macron ha "gettato una tanica di benzina sul fuoco". Lo ha detto il sindacalista francese Philippe Martinez, segretario generale della Cgt, a margine della manifestazione di Parigi nella nona giornata di mobilitazione contro la riforma delle pensioni. Il riferimento è all'intervista rilasciata ieri da Macron alle 13 a Tf1 e France 2, che è stata seguita da 10 milioni di persone. "Quando c'è un conflitto di questo tipo, il ruolo del presidente della Repubblica è quello di calmare il gioco. Ieri ha gettato una tanica di benzina sul fuoco", ha detto Martinez. L'intervista di ieri di Macron, che è durata circa 35 minuti, era la prima dopo l'adozione definitiva della contestata riforma delle pensioni, conseguenza del fatto che lunedì il governo è sopravvissuto alle votazioni su due mozioni di sfiducia per una manciata di voti. 

“Nel momento in cui vi parlo, pensate che mi faccia piacere fare questa riforma?”, ha proseguito, “la risposta è 'no'. Avrei potuto mettere la polvere sotto al tappeto, come tanti prima di me”, ma "dobbiamo andare avanti: è nell'interesse superiore della nazione", ha detto il presidente nell'intervista. Qui l'articolo completo

I manifestanti bloccano anche la strada per l'aeroporto Charles de Gaulle

A Parigi i manifestanti contro la riforma delle pensioni hanno occupato l'aeroporto Roissy-Charles-de-Gaulle e la Gare de Lyon, principale stazione ferroviaria della capitale francese. Oggi è la nona giornata di mobilitazione generale contro la riforma delle pensioni, approvata dal governo senza il voto del Parlamento. 

Decine di manifestanti hanno invaso i binari alla gare de Lyon da cui partono anche i treni per l'Italia. Tra loro ci sono anche i gilet gialli. Nella capitale francese, l'odierno corteo contro la riforma previdenziale partirà alle 14 da Place de la Bastille diretto a Opèra. E manifestazioni sono organizzate anche in altre città di Francia come Rennes. 

Per la nuova giornata di mobilitazione contro la riforma delle pensioni in Francia, restano chiusi oggi numerosi siti turistici a Parigi e dintorni, tra cui la Torre Eiffel, il castello di Versailles e l'Arco di Trionfo. Annullate le visite notturne al Museo d'Orsay, mentre il Louvre resterà aperto fino alle 18. 

La foto 'simbolo' apparsa su tutti i media francesi: a Nantes, un manifestante tiene un cartello con la scritta "La rabbia della gente" ap
La foto 'simbolo' apparsa su tutti i media francesi: a Nantes, un manifestante tiene un cartello con la scritta "La rabbia della gente"

Scioperi del trasporto pubblico, coinvolti anche i macchinisti, disagi alla circolazione

Gli scioperi del trasporto pubblico renderanno molto complicati gli spostamenti e aumenteranno certamente i disagi alla circolazione. I conducenti della metropolitana sono chiamati ad aderire in massa allo sciopero mentre per quanto riguarda la rete ferroviaria è prevista la circolazione solo della metà dei treni ad alta velocità e di un terzo di quelli regionali.

"Gilets jaunes", e i servizi di sicurezza in preallerta, si temono disordini

Il clou è atteso alle 14, quando avranno inizio le manifestazioni convocate in tutta la Francia nella nona giornata di mobilitazione contro la riforma delle pensioni già varata dal governo.

Già ieri sera centinaia di persone ha manifestato spontaneamente a Parigi, Lione e Lilla. La polizia prevede che oggi le manifestazioni vedranno la partecipazione di 600-800 mila persone in 320 diverse occasioni, di cui fra 40 e 70 mila a Parigi. E' attesa anche la partecipazione di alcune centinaia di manifestanti del movimento "Gilets jaunes", e i servizi di sicurezza sono in preallerta perché si temono disordini. Nella scuola, si prevede un'adesione fra il 40 e il 50% nelle primarie, e ci si aspettano molte astensioni dal lavoro nei settori dell'energia.

manifestanti alla stazione ferroviaria di Parigi (ApPhoto)
manifestanti alla stazione ferroviaria di Parigi