L'anniversario

Bloody Sunday, 50 anni fa la strage che incendiò il conflitto nordirlandese

30 gennaio 1972, i soldati britannici aprono il fuoco sui manifestanti che a Derry protestano per le detenzioni senza processo. Cosa portò alla "Domenica di sangue" e quali furono le conseguenze. La storia attraverso le immagini

Dai primi disordini del 1968 alla firma dell'Accordo di Pace del Venerdì Santo il 10 aprile 1998, l'Irlanda del Nord è stata lacerata da tre decenni di conflitto tra repubblicani, prevalentemente cattolici, che puntavano alla riunificazione con l'Irlanda e Unionisti protestanti, sostenitori del mantenimento del territorio sotto la corona britannica.

Tre decenni di "Troubles" in 35 immagini storiche

Il 5 ottobre 1968, una pacifica manifestazione cattolica per i diritti civili fu brutalmente repressa dalla polizia a Derry (ufficialmente Londonderry), l'unica città a maggioranza cattolica. nella provincia britannica. Può essere considerato, simbolicamente, l'inizio di trent'anni di sangue, eufemisticamente passati alla storia come "The Troubles". La guerra a bassa intensità che vide protagoniste le le milizie paramilitari repubblicane dell'Irish Republican Army (IRA) e quelle unioniste dell'Ulster Volunteer Force (UVF) e dell'Ulster Freedom Fighters (UFF). Sullo sfondo i governi irlandese e britannico.

In pochi mesi la situazione precipitò: i raduni e le manifestazioni dei cattolici divennero teatro di scontri con la polizia e i protestanti. Nell'agosto del 1969, a Derry e Belfast esplose la violenza con l'esercito britannico schierato nelle strade. Il 1970 vide l'emergere della "Provisional IRA" dalle ceneri dell'Irish Republican Army, la cui guerriglia aveva portato nel 1921 alla spartizione dell'isola in una repubblica indipendente nel sud e una provincia del Regno Unito nel nord. Mentre l'organizzazione clandestina metteva a segno le prime azioni sanguinose, si andavano formando milizie di estremisti tra gli unionisti.

Il 30 gennaio 1972, i parà britannici spararono su una manifestazione pacifica contro contro la discriminazione della minoranza cattolica in Irlanda del Nord a Derry. Quattordici le vittime, tra cui diversi minatori. Tredici rimasero sull'asfalto, uccisi dai proiettili dei soldati, in quella che passerà alla storia come la "Domenica di sangue". La quattordicesima vittima, John Johnston, un uomo di 59 anni che non partecipava alla marcia, morirà mesi dopo per le conseguenze delle ferite riportate alla gamba e alla spalla. Tre giorni dopo la Bloody Sunday, l'ambasciata britannica a Dublino venne data alle fiamme da una folla inferocita. Il 24 marzo, il governo britannico sospende le istituzioni dell'Ulster e impone l'amministrazione diretta.

Nel 1974, l'IRA allargò i suoi obiettivi attaccando direttamente in Gran Bretagna. Gli attentati nei pub di Guilford, Woolwich e Birmingham uccidono circa 30 persone. Il 27 agosto 1979, l'organizzazione colpì per la prima volta la famiglia reale: Lord Mountbatten, cugino della regina Elisabetta II e ultimo viceré dell'India, fu ucciso insieme ad altre tre persone da una bomba piazzata sulla sua barca nel nord-ovest dell'Irlanda. Lo stesso giorno, a Warrenpoint in Ulster, 18 soldati britannici vennero trucidati con due bombe.


I can't believe the news today

Oh, I can't close my eyes and make it go away

How long, how long must we sing this song?

How long? How long?

"Sunday Bloody Sunday", U2


Nel 1981, l'attivista repubblicano Bobby Sands, insieme a nove compagni reclusi nella prigione di Maze vicino a Belfast, iniziarono un digiuno a oltranza, reclamando lo status di prigioniero politico. Margaret Thatcher, allora primo ministro, fu irremovibile. La morte dei dieci militanti in sciopero della fame segnò un punto di svolta. La simpatia nei confronti dei nazionalisti irlandesi portò, nel 1982 il Sinn Fein, l'ala politica dell'IRA, a ottenere i suoi primi seggi nel Parlamento dell'Irlanda del Nord. L'anno seguente, Gerry Adams fu eletto leader del partito.

Nell'autunno del 1984, l'IRA prese di mira i vertici del governo britannico. Una bomba, diretta alla Thatcher alla vigilia del suo 59esimo compleanno, uccise cinque persone al Grand Hotel di Brighton dove si stava svolgendo il congresso dei Tories. L'anno successivo, a oltre un decennio dal primo tentativo di accordo nei colloqui di Sunningdale, Margaret Thatcher riprese il dialogo ma l'accordo il principio di un controllo di Dublino sugli affari interni dell'Ulster fu respinto da entrambe le parti. Nel 1992 e nel 1993, due attentati dell'IRA uccisero quattro persone nella City di Londra, causando centinaia di milioni di danni. Con il successore della Lady di Ferro, i negoziati ripresero vigore: John Major invitò tutti i partiti, compreso il Sinn Fein, al tavolo dei negoziati. L'IRA accettò un cessate il fuoco nel 1994, ma i colloqui si arenarono sulla questione del disarmo dei gruppi paramilitari.

Nel febbraio 1996, l'IRA riprese la lotta armata prima di giungere a una nuova tregua nel luglio 1997, poco dopo l'arrivo al 10 di Downing Street del laburista Tony Blair. Il 10 aprile 1998, dopo lunghi negoziati, Londra, Dublino e i leader nordirlandesi lealisti e separatisti hanno firmarono a Belfast un accordo di pace, accettato dall'IRA. L'Accordo del Venerdì Santo stabilì una condivisione del potere tra cattolici e protestanti eletti in istituzioni semi-autonome. Quattro mesi dopo, un'autobomba uccise 29 persone a Omagh in Irlanda del Nord. L'attacco da parte di una fazione scissionista dell'IRA fu uno dei più sanguinosi nella storia del conflitto nordirlandese. Ma la carneficina cementò l'accordo di pace.

Il bilancio dei "Troubles" è stato di oltre 3.500 morti in 30 anni.