Dal primo album del 1967 al postumo "Toy"

David Bowie, gli eredi vendono l'intero catalogo musicale alla Warner Chappell

L'accordo, stimato per una cifra oltre i 250 milioni di dollari, arriva alla vigilia di quello che sarebbe stato il 75esimo compleanno del grande artista britannico

Dopo mesi di negoziati, gli eredi di David Bowie hanno venduto l'intero catalogo musicale dell'artista britannico scomparso nel 2016 alla Warner Chappell Music (WCM) per una cifra stimata intorno ai 250 milioni di dollari. Lo riporta Variety specificando che del catalogo fanno parte i 26 album realizzati in vita da Bowie album e “Toy” l’album postumo uscito nel novembre scorso all'interno del cofanetto "Brilliant Adventure (1992-2001)". L'annuncio dell'accordo arriva alla vigilia di quello che sarebbe stato il 75° compleanno del ‘Duca Bianco’. Un appuntamento che sarà anticipato dall'uscita di una edizione deluxe di Toy che include fotografie inedite e mix alternativi. La filiale del gruppo americano Warner Music, una delle tre grandi "major" musicali superstiti insieme a Sony e Universal, non ha specificato l'importo che secondo Variety supererebbe i 250 milioni di dollari.

Nell’accordo sono incluse centinaia di canzoni composte nei sessant’anni di carriera di Bowie. Tra queste i grandi successi che hanno segnato la storia del rock da “Space Oddity” a “Rebel Rebel”, da “Changes” a “Let’s Dance”, da “Ziggy Stardust” a “Heroes” comprese la collaborazione del 1981 con i Queen per la hit “Under Pressure”, gli album dei Tin Machine, il progetto parallelo di Bowie a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, e i brani usciti negli anni in varie colonne sonore. 

"Tutti noi della Warner Chappell siamo immensamente orgogliosi che gli eredi di David Bowie ci abbiano scelto per essere i custodi di uno dei cataloghi più innovativi, influenti e duraturi nella storia della musica", ha detto il co-presidente e amministratore delegato della WCM Guy Moot. "Queste non sono solo canzoni straordinarie, ma pietre miliari che hanno cambiato per sempre il corso della musica moderna".

La vendita - scrive il Los Angeles Times - rafforza ulteriormente la musica di Bowie nell'ecosistema del Warner Music Group. Lo scorso settembre, il WMG ha acquistato i diritti sulla musica registrata di Bowie dal 2000 al 2016, dopo che la società possedeva già le sue registrazioni dal 1968 al 199". Con questo accordo, Warner incasserà i diritti per ogni trasmissione o utilizzo di un brano del musicista britannico sulle piattaforme di streaming, in un film o in una pubblicità. 

Si tratta dell'ultima di una serie di acquisizioni di cataloghi di giganti della musica diventati 'asset' attraenti non solo per l'industria discografica, alimentata ormai quasi totalmente dal mercato dello streaming e in piccola parte dalle nicchie risorgenti del vinile e delle musicassette, ma anche per i fondi di investimento. L'accordo siglato tra gli eredi di Bowie e Warner Music segue infatti la decisione di altri 'big' della musica rock: lo scorso dicembre Bruce Springsteen ha venduto alla Sony i diritti del suo repertorio per oltre 550 milioni di dollari. Pochi mesi prima, Tina Turner aveva fatto lo stesso con Bmg. Entro la fine del 2020, la Universal aveva acquisito l'intero catalogo di Bob Dylan, per una cifra stimata intorno ai 300 milioni di dollari.

In questo panorama ci sono personaggi come Taylor Swift, una delle cantanti più popolari d'America, vincitrice di 10 Grammy, che promette battaglia dopo che, a sua insaputa, erano stati venduti per 300 milioni di dollari i diritti sui suoi primi 6 album. Un altro esempio sono i Metallica, che hanno riacquistato dalle case discografiche i diritti sul loro intero catalogo per poter incamerare tutti i proventi dello streaming.