La scheda

Nord Stream 2, il gasdotto al centro della crisi tra Russia e Ucraina

Il nodo geopolitico dell'approvvigionamento energetico

"La nostra posizione è molto chiara: se la Russia invade l'Ucraina, in un modo o nell'altro il Nord Stream 2 non deve andare avanti". La presa di posizione dell'amministrazione Usa, storicamente ostile al progetto, e ribadita durante il colloquio tra il presidente americano Biden ed il cancelliere tedesco Scholz, a Washington, ha messo il gasdotto al centro della crisi Russia-Ucraina in corso ed è stato uno dei nodi affrontati oggi nei colloqui tra Putin e il cancelliere tedesco Olaf Scholz il quale, rispondendo alla domanda se la Germania avrebbe bloccato il Nord Stream 2, ha dichiarato: se ci sarà un'azione militare russa in Ucraina "le conseguenze saranno chiare". Sullo sfondo i problemi di approvvigionamento energetico che l’Europa sta vivendo in quest’inverno.

Cos'è Nord Stream 2

Di proprietà della compagnia energetica russa Gazprom, Nord Stream 2 è un gasdotto da 11 miliardi di dollari che si estende sul fondo del Mar Baltico per oltre 1.200 km, dall’ovest della Siberia alla Germania. Il progetto Nord Stream è nato nel 1997 per portare il gas naturale russo in Germania senza attraversare i Paesi baltici, quelli del gruppo di Visegrad - Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Ungheria - la Bielorussia e appunto Ucraina. Questi Paesi perdono in questo modo il ricavato dei diritti di transito e non possono intervenire sul percorso per far leva sulla fornitura di gas all’Europa mettendo così pressione negoziale alla Russia. Completato nel settembre del 2021, il gasdotto non è ancora operativo, in attesa del via libera da parte degli enti regolatori tedeschi e della Commissione Ue. Il nuovo gasdotto raddoppia la capacità di Nord Stream 1 portandola a 110 miliardi di metri cubi di gas all’anno.

La storia

La posa della prima conduttura Nord Stream è stata completata il 4 maggio 2011 e il 6 settembre dello stesso anno è entrato in funzione, inaugurato dall’allora presidente russo Dmitry Medvedev, dall'allora primo ministro francese Francois Fillon e dalla Cancelliera Angela Merkel l’8 novembre 2011. Viene costruita poi una seconda linea del gasdotto Nord Stream che entra in funzione nell’ottobre 2012. E poco dopo si comincia a passare a un ulteriore ampliamento della cubatura di gas da portare in Europa. Nasce così il progetto di Nord Stream 2 che ha incontrato fin da subito la forte opposizione degli Stati Uniti, proseguita anche durante l'amministrazione Trump. Contrari l'Ucraina e alcuni Stati europei membri della Nato come la Polonia. Per i critici il gasdotto consegna a Mosca un'arma di controllo geopolitico sull'Europa e in particolare sulla Germania attraverso il dominio del mercato energetico. Sul fronte tedesco, Olaf Scholz aveva appoggiato il progetto quando era ministro delle Finanze di Angela Merkel. Nell'incontro con Biden il cancelliere ha evitato il nodo Nord Stream 2, ma ha comunque avvertito che in caso di aggressione la Russia affronterà “conseguenze gravi” e si è detto favorevole in quel caso a sanzioni.

Le curiosità

Ogni linea del gasdotto Nord Stream 2 comprende circa 100.000 singoli tubi, ciascuno di 12 m di lunghezza. Le sezioni di tubo da 12 metri sono state saldate insieme e quindi posate nel Mar Baltico utilizzando una nave posatubi. Le pareti dei tubi hanno uno spessore fino a 41 mm con un diametro interno costante di 1.153 mm. I tubi sono rivestiti internamente per ridurre l'attrito, ed esternamente per ridurre la corrosione, aumentare la protezione e aggiungere peso, rendendo la condotta più stabile sul fondale.