Cambiamenti climatici

Usa: Nei prossimi 30 anni il livello dei mari si alzerà tanto quanto in tutto il secolo scorso

È l'allarme lanciato nel nuovo rapporto del NOAA: maggiormente colpite le città orientali e quelle che si affacciano sul Golfo del Messico

Il livello del mare lungo le coste degli Stati Uniti nei prossimi 30 anni salirà tanto quanto ha fatto nel corso dell’intero ventesimo secolo. È l’allarme contenuto in un nuovo rapporto della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA). L’agenzia federale che si occupa di clima, meteo e oceani, avverte: le principali città orientali saranno colpite regolarmente da costose inondazioni anche nella bella stagione.

Entro il 2050, le acque che lambiscono le coste degli Stati Uniti saranno in media più alte di 25/30 centimetri, con zone della Louisiana e del Texas che vedranno il mare salire di circa mezzo metro. Nello studio di 111 pagine pubblicato martedì dal NOAA e preparato in collaborazione con altre sei agenzie federali, l'aumento previsto è particolarmente allarmante dato che già nel secolo scorso, i mari lungo la costa atlantica sono aumentati a un ritmo più veloce degli ultimi 2.000 anni. Un dato preoccupante anche in considerazione del fatto che il 40% della popolazione vive lungo la costa e gran parte dell'economia americana ne sarebbe minacciata.

Lo studio si basa sull'incrocio di vari dati, dalle misurazioni delle maree alle osservazioni satellitari e sulla scorta delle analisi contenute nell'ultimo rapporto del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC), per determinare le proiezioni sull'aumento del livello del mare negli Stati Uniti che gli esperti dicono essere causato principalmente dallo scioglimento delle calotte di ghiaccio e dei ghiacciai con l'aumento delle temperature globali. Questi nuovi dati dice Gina McCarthy, consigliere nazionale della Casa Bianca per il clima, sono l'ulteriore conferma che la crisi climatica ha raggiunto il "codice rosso".

Secondo William Sweet, oceanografo, prima firma del rapporto, tuttavia, il peggio non arriverà prima del 2100 con l'innalzamento del livello del mare a lungo termine che potrebbe verificarsi con lo scioglimento dei ghiacci dell'Antartide e della Groenlandia. C’è ancora tempo, spiega Sweet a Associated Press, per trovare soluzioni che ci consentano di convivere con l’aumento del livello del mare previsto: "Quello che non vogliamo è che la gente non si renda conto che il cambiamento è vicino".

Secondo il rapporto, gli Stati Uniti avranno un aumento del livello del mare leggermente maggiore rispetto alla media globale. E l'aumento maggiore negli Stati Uniti sarà nella zona del Golfo del Messico e lungo la costa orientale, mentre, secondo gli esperti, la costa occidentale e le Hawaii saranno colpite meno della media. Nello studio si fanno alcuni esempi di previsione: entro il 2060, a Galveston in Texas l’acqua potrebbe salire di 63 centimetri, poco meno di 60 a St. Petersburg in Florida mentre "solo" 23 centimetri a Seattle e 36 a Los Angeles.

E se è vero che mari più alti causeranno danni ancora più gravi durante le tempeste e gli uragani, diventeranno un problema “cronico” anche durante i giorni di sole. Città come Miami Beach, Annapolis nel Maryland e Norfolk in Virginia, che già subiscono piccole inondazioni durante l’anno in relazione alle alte maree, secondo gli scienziati, entro la metà del secolo dovranno confrontarsi con una serie di inondazioni "moderate" ma distruttive e costose per i danni che provocheranno agli edifici e alle proprietà.