Lutto nel mondo della musica

Addio a Bobby Rydell, 'teen idol' italo-americano negli anni '60, cantò "Volare"

Insieme a James Darren, Fabian e Frankie Avalon, fu uno dei protagonisti dell’ondata di idoli adolescenziali emersi sulla scia di Elvis Presley, prima dell'ascesa dei Beatles e della ‘British Invasion'

Il cantante statunitense Bobby Rydell, emblema dei "teen idol" degli anni '60, arrivato al grande successo grazie a "Wild One" e interprete che fece conoscere al pubblico americano "Nel blu dipinto di blu" di Domenico Modugno, è morto martedì 5 aprile al Thomas Jefferson University Hospital di Philadelphia per le complicazioni di una polmonite. Avrebbe compiuto 80 anni il prossimo 26 aprile. L'annuncio della scomparsa è stato dato dalla sua agente Maria Novey.

Insieme a James Darren, Fabian e Frankie Avalon, Rydell fu uno dei protagonisti dell’ondata di idoli adolescenziali emersi sulla scia di Elvis Presley e prima dell'ascesa dei Beatles e dello sbarco negli Usa della ‘British Invasion'. Tra il 1959 e il 1964, a partire da “Wild One”, mise a segno una lunga serie di singoli di successo nella Top 40 tra cui la sua cover di “Volare” che raggiunse la quarta posizione. L’ultimo successo  arrivò nel 1964 con "Forget Him", una canzone che ispirerà il classico dei Beatles "She Loves You".

Sempre nel 1964 Rydell partecipò al Festival di Sanremo con i brani "Un bacio piccolissimo" (cantata con Robertino) e "L'inverno cosa fai?" (con Piero Focaccia), quest'ultimo non ammesso alla serata finale della manifestazione. "Non ho mai pensato a me stesso come a una celebrità", raccontò al Philadelphia Inquirer nel 2003. "Ero solo un ragazzo che si esibiva e lavorava". Ma la fama raggiunta da Rydell in quegli anni fu tale che il cantante nel musical "High School Music" di Broadway e nel film "Grease" viene citato con il suo nome.

Ebbe alcuni ruoli ricorrenti nel "The Red Skelton Show" e in altri programmi televisivi ma il suo unico film di successo fu "Ciao ciao Birdie" del 1963. Rydell non volle infatti trasferirsi a Hollywood e allontanarsi dalle sue radici di Philadelphia dove ha continuato a vivere per la maggior parte della vita. Robert Ridarelli, questo il suo vero nome, era nato nel 1942 in un quartiere sud di Philadelphia, figlio di genitori italiani emigrati. Ragazzo prodigio – debuttò sul palco a 7 anni – fu molto incoraggiato dal padre Adrio che dopo averlo portato a vedere un’esibizione di Gene Krupa gli regalò la sua prima batteria. A quindici anni era già batterista e voce del complesso Rocco and The Saints, in cui Frankie Avalon suonava la tromba.

L’anno dopo incise il suo primo 45 giri, "Fatty Fatty/Dream Age" che passò tuttavia inosservato. Durante un'esibizione con il complesso venne notato dal talent scout Frankie Day, che diventò il suo manager e gli fece ottenere un contratto discografico con la Venise, con cui incide il suo secondo 45 giri nel 1959. Passò quindi alla Cameo Records di Bernie Lowe, ed ottenne subito successo con la canzone "Kissin' Time".

Il cambiamento dei gusti musicali causato dalla British Invasion fu un duro colpo per la carriera di Rydell e delle altre pop star del momento. Continuò tuttavia ad esibirsi e a registrare musica con un limitato successo fino alla fine degli anni '60 e anche negli anni ‘70. Nel 1985, tornò insieme ai vecchi amici  Avalon e Fabian per quello che pensavano sarebbero state poche apparizioni. Ma gli spettacoli dei “Golden Boys of Bandstand", ebbero un tale successo che il trio si imbarcò per 3 anni in una tournée di 300 spettacoli in tutti gli Stati Uniti. "Non volevamo dimostrare niente. Ci siamo solo detti: 'Ecco tre ragazzi italiani di Philadelphia, nati e cresciuti a due isolati l'uno dall'altro. Andiamo là fuori e divertiamoci", raccontò Rydell all'Atlantic City Weekly nel 2006.

Bobby Rydell  lascia la sua seconda moglie, Linda Hoffman, che ha sposato nel 2009, il figlio Robert Ridarelli, la figlia Jennifer Dulin e cinque nipoti.