XXXVIII Spedizione

Antartide, i ricercatori nel campo remoto di Cape Hallett

Nell'ambito dei due progetti "Lasagne" e "Magic" gli scienziati italiani studiano l'ecosistema marino e le rocce vulcaniche

Una decina di giorni ad alcune centinaia di chilometri dalla Stazione Mario Zucchelli. Un gruppo di scienziati impegnati nella XXXVIII Spedizione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, coordinato dal CNR per la parte scientifica e dall'ENEA per quella logistica, ha affrontato il gelo nell'area di Cape Hallet, sul Mare di Ross, per portare avanti due progetti di ricerca.

LASAGNE, che coinvolge l'Istituto di Scienze Polari del Cnr di Bologna, l'Università di Pisa, l'Università Politecnica delle Marche, l'Università Parthenope di Napoli, l'OGS di Trieste e il Conisma, studia i parametri geochimici dell'acqua e l'ecosistema marino, in particolare alghe e microorganismi che crescono sotto la banchisa. I dati raccolti forniranno informazioni sull'impatto dei cambiamenti climatici.

MAGIC, che coinvolge Università di Pisa, l'IGG-CNR, l'Università di Perugia e l'INGV, studia invece le rocce vulcaniche presenti nell'area. Il tipo di roccia presente può indicare se è stata creata da un'eruzione avvenuta in un periodo caldo o in un periodo freddo. In questo modo si può ricostruire l'evoluzione del clima andando più a ritroso nel tempo rispetto all'analisi delle carote di ghiaccio, anche se con un minore livello di dettaglio.