Un reportage, quattro interviste inedite e una dettagliata cronostoria che documentano una delle più drammatiche vicende della storia della Repubblica italiana.
Dalla bomba, esplosa alle 16,37 del 12 dicembre 1969, alla morte del ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli, precipitato dalla finestra dell'ufficio del commissario Luigi Calabresi al quarto piano della questura di Milano; dai funerali delle 16 vittime nel Duomo di Milano all'interminabile susseguirsi di processi; dall'omicidio del commissario Calabresi alla nuova intricata vicenda giudiziaria che doveva chiarire le responsabilità della sua morte.
50 anni dopo la strage che ha cambiato la storia d'Italia Martino Seniga ricostruisce gli eventi che si sono susseguiti dopo la bomba di Piazza Fontana. Dalla morte dell'anarchico Pinelli ai funerali solenni delle vittime in Piazza del Duomo fino all'omicidio del commissario Calabresi.
Giornalista e scrittore è autore di La Bomba. Cinquanta Anni di Piazza Fontana. Edizioni Feltrinelli
Guarda l'intervistaAlle 16 e 37 esplode una bomba nella sala principale della Banca Nazionale dell'Agricoltura di piazza Fontana, a Milano, a quell'ora affollata di clienti. 14 persone muoiono negli attimi successivi, 3 feriti moriranno successivamente in ospedale i feriti sono 88.
Il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli, trattenuto illegalmente nella questura di Milano, precipita dalla stanza del vicecommissario Luigi Calabresi, situata al quarto piano dell'edificio.
Vengono arrestati gli anarchici Pietro Valpreda e Mario Merlino che poi si scoprirà essere un neofascista infiltrato nel gruppo anarchico "22 marzo" fondato da Valpreda.
L’incredibile vicenda giudiziaria della strage di Piazza Fontana durata 33 anni e caratterizzata da 11 differenti dibattimenti processuali.
Vengono arrestati i neofascisti Franco Freda, Giovanni Ventura. Le indagini evidenziano legami tra l'estrema destra eversiva e i servizi segreti italiani.
Il commissario Luigi Calabresi viene ucciso a Milano; Calabresi fu ucciso a pochi metri dalla sua abitazione con due colpi di pistola alle spalle.
Dopo l'omicidio di Calabresi il comune di Milano decide di non aprire l'esposizione, che doveva essere inaugurata il giorno stesso a Palazzo Reale, commissionata al pittore Enrico Baj intitolata "Funerali dell'anarchico Pinelli".
Valpreda viene scarcerato.
"Una improvvisa vertigine, un atto di difesa in direzione sbagliata, il corpo ruota sulla ringhiera e precipita nel vuoto. Tutti gli elementi raccolti depongono per questa ipotesi".
Questa la tesi, creativa e salomonica, al centro della sentenza con cui il magistrato Gerardo D'Ambrosio mette fine ai procedimenti giudiziari per la morte di Giuseppe Pinelli.
A Buenos Aires viene arrestato Giovanni Ventura; pochi giorni dopo Franco Freda viene arrestato in Costa Rica.
Una vicenda giudiziaria incredibile: 15 differenti procedimenti giudiziari inclusa la cosiddetta "sentenza suicida", cioè una sentenza di assoluzione scritta apposta per essere annullata dalla Cassazione.
Adriano Sofri, Ovidio Bompressi e Giorgio Pietrostefani si presentano in carcere dopo la condanna definitiva per l'omicidio Calabresi. Adriano Sofri e Giorgio Pietrostefani definendosi innocenti si rifiuteranno di chiedere la grazia. Ovidio Bompressi sarà invece graziato dal Presidente Giorgio Napolitano nel 2006.
Mandato di cattura per i neofascisti Delfo Zorzi e Carlo Maria Maggi.
A 69 anni muore Pietro Valpreda erroneamente indicato come il "mostro di Piazza Fontana".
Muore a Roma Guido Giannettini agente segreto e attivista di estrema destra condannato all'ergastolo per strage nel 1979 e successivamente assolto e liberato.
La Cassazione conferma la sentenza di assoluzione di Delfo Zorzi e Carlo Maria Maggi emessa dalla Corte di Appello di Milano nel 2004. I familiari delle vittime della strage dovranno pagare le spese processuali.
Giovanni Ventura muore a Buenos Aires dopo una lunga malattia.
Muore nella sua casa di Venezia Carlo Maria Maggi condannato in via definiva all'ergastolo con l'accusa di essere il mandante della strage di Piazza della Loggia a Brescia avvenuta nel 1974.
Nel libro “La Maledizione di Piazza Fontana” Il giudice presso il tribunale di Milano Guido Salvini afferma di avere individuato nel neofascista veneto Ivano Toniolo, morto in Angola nel 2015, “l'ultimo uomo” a conoscenza dei segreti della strage di Piazza Fontana. Nonostante le richieste presentate in varie occasioni dal Giudice Salvini, Toniolo non era mai stato interpellato dalla giustizia italiana.