Pescara

L'inchiesta su appalti comunali e droga, ai domiciliari i 4 indagati

Misure cautelari attenuate per Trisi, De Leonibus, Marcaurelio e Ciarelli. Il sindaco Carlo Masci annuncia: "Ci costituiremo parte civile"

L'inchiesta su appalti comunali e droga, ai domiciliari i 4 indagati
TGR Abruzzo
Inchiesta su tangenti negli appalti e droga a Pescara

L'inchiesta su droga e appalti nel comune di Pescara. Il Tribunale di Pescara ha notificato stamattina i provvedimenti di attenuazione della misura cautelare. Vanno ai domiciliari i 4 indagati che si trovavano in carcere. Tornano così a casa il dirigente Fabrizio Trisi, che si è dimesso ed è stato già sostituito e dunque non costituisce un pericolo per l'inquinamento delle prove; l'imprenditore Vincenzo De Leonibus, anche lui dimissionario dall'incarico di amministratore delegato della sua società edile; Pino Mauro Marcaurelio e Vincenzo Ciarelli, accusati di aver rifornito cocaina ai due. 

"Il Comune è stato danneggiato da questa vicenda, a tutti i livelli, ma ha dimostrato di avere un'articolazione e una struttura politico-amministrativa sana. Quanto alle conseguenze, è scontata la costituzione di parte civile non appena sarà concessa dalla legge": questo quanto dichiarato dal sindaco Carlo Masci. 

Il PD, per bocca del senatore Michele Fina, torna a chiedere le dimissioni del primo cittadino: “L'incapacità di gestione amministrativa emersa nell'ambito dell'inchiesta, sommata alla negligenza e all'assenza di controllo, è aggravata dalle sue recenti dichiarazioni pubbliche. Oltre che imbarazzanti, sono offensive” - attacca Fina.