In esposizione anche "inediti" per Treviso
Si guardano e si scrutano, come se non si fossero mai visti, i due calchi delle teste colossali dei Dioscuri, impronte in gesso della statua di piazza del Quirinale. Tra le opere in esposizione, anche la scultura preparatoria del cavallo morente, in mostra a Treviso per la prima volta, al quale il Canova si rifece per il famoso gruppo di Teseo in lotta con il centauro, statua di casa oggi a Vienna.
Una mostra nell'ala appena restaurata
Colpo d'occhio straordinario, la mostra allestita nell'ala fresca di restauro del Museo Bailo, che inaugura con l'occasione la galleria dell'Ottocento, e con la quale Treviso celebra Antonio Canova.
Un genio moderno, contemporaneo, che guardava all'antico per reinventarlo. Grande artista tra Settecento e Ottocento, autore tra l'altro di Amore e psiche. Un imprenditore di se stesso, partito da un paesino di campagna alla conquista del mondo. 150 le opere esposte, tra gessi, marmi, incisioni e pitture per comporre il mosaico di opere tra prestiti di musei, fondazioni e collezioni private.
Nel servizio video, montato da Marco Pacifico, le interviste a Giuseppe Pavanello, docente di Storia dell'arte; a Fabrizio Malachini, direttore dei Musei Civici di Treviso; e a Lavinia Colonna Preti, assessore alla cultura del Comune di Treviso
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