Benessere dei cani, raccolte 30.000 per vietare di tenerli a catena

La pratica di tenere cani a catena è ancora diffusa in certe regioni del sud, tra cui la Basilicata. Così rischiano la vita in caso di incendi

Benessere dei cani, raccolte 30.000 per vietare di tenerli a catena
Migliaia di cani detenuti alla catena sono in pericolo a causa dell’elevato rischio incendi, alimentati dalla forte siccità e dal vento in molte zone del Sud Italia come Sardegna, Basilicata, Sicilia e Calabria. È a queste Regioni che si rivolgono Green Impact, Fondazione CAVE CANEM, Save the Dogs and Other Animals e Animal Law Italia per chiedere l’adozione urgente di un’Ordinanza Regionale Straordinaria introducendo un chiaro divieto di detenzione dei cani alla catena su tutto il territorio.
“In molte zone del Sud è ancora pratica comune tenere i cani legati in aree di campagna, lontano dalle abitazioni, dove gli animali non sono monitorati e non possono essere salvati in caso di pericolo. Abbiamo assistito tutti alla devastante tragedia causata dagli incendi in Sardegna lo scorso anno, dove sono morti centinaia di animali. Non possiamo aspettare di ritrovarci nella stessa situazione, serve un intervento immediato, quale è quello proposto”, dichiara la Vice Presidente di Fondazione CAVE CANEM Federica Faiella.
Tenere un cane ad una catena, magari per tutta la vita, oggi è ancora legale in diverse Regioni d’Italia, come evidenziato dal 2° Rapporto “Verso il divieto di tenere i cani legati alla catena”, realizzato dalle quattro organizzazioni, in prima linea dal 2021 nel chiedere l’introduzione del divieto in tutte quelle Regioni italiane con normative assenti o inefficaci. 
“Come emerge da questa seconda edizione del rapporto, che abbiamo elaborato sulla scia di quello dello scorso anno, sono ancora numerose le Regioni in cui è necessario intervenire. Abbiamo definito un piano di azione con le misure necessarie per ottenere entro il 2026 l’emanazione di normative regionali efficaci in tutta Italia, in linea con il benessere, la salute e i bisogni etologici degli animali.”, commenta Gaia Angelini, Presidente di Green Impact.
Nonostante ci sia ancora molto da fare, ci sono stati anche sviluppi positivi nell’ultimo anno. La Campania, ad esempio, ha integrato la sanzione mancante nella Legge Regionale (giugno 2021), mentre il Lazio ha modificato radicalmente la legge introducendo un chiaro divieto di detenzione dei cani a catena (agosto 2021). Inoltre, il divieto è in via di adozione nella Provincia di Trento e ancora in fase di discussione in Piemonte.
Grazie all’impegno costante delle quattro organizzazioni sono già state raccolte oltre 30.000 firme con la campagna “Liberi dalle catene” per chiedere il divieto di detenere i cani a catena.