Con un'ordinanza collegiale il Tar di Bolzano, interpellato da operatori del settore, ha ritenuto di non pronunciarsi e di attendere la sentenza del Consiglio di Stato su ricorsi simili, rinviando le udienze di merito al settembre 2019. Il Consiglio dovrà esprimersi sul cosiddetto distanziometro con cui la provincia di Bolzano limita l'offerta di sale da gioco entro 300 metri da luoghi ritenuti sensibili (ad esempio scuole o servizi pubblici per le dipendenze).
I giudici dovranno accertare se questi limiti producono un effetto espulviso dell'attività di impresa, e cioè l'impossibilità totale di installare sale da gioco non solo all'interno dei comuni, ma anche su tutto il territorio della provincia di Bolzano.
La sentenza potrebbe avere ripercussioni anche a livello nazionale. La Provincia di Bolzano è stata infatti la prima a disciplinare l'apertura delle sale da gioco con questi criteri ed è stata imitata anche da altre regioni d'Italia.
I giudici dovranno accertare se questi limiti producono un effetto espulviso dell'attività di impresa, e cioè l'impossibilità totale di installare sale da gioco non solo all'interno dei comuni, ma anche su tutto il territorio della provincia di Bolzano.
La sentenza potrebbe avere ripercussioni anche a livello nazionale. La Provincia di Bolzano è stata infatti la prima a disciplinare l'apertura delle sale da gioco con questi criteri ed è stata imitata anche da altre regioni d'Italia.