Gianclaudio Bressa rappresentante del Gruppo per le Autonomie e membro della commissione si dice preoccupato perché, scrive in un comunicato, “con il ddl sulla riduzione del numero dei parlamentari, la maggioranza, il governo e il relatore Calderoli calpestano le prerogative delle province autonome e delle minoranze linguistiche, andando a costruire un sistema di ripartizione del numero dei senatori che non garantirà una rappresentanza equilibrata di tutte le comunità linguistiche della Regione.”
Ridotto il numero dei seggi
Secondo quanto stabilito dal disegno di legge il numero dei seggi passerebbe da sei a quattro e verrebbe meno, secondo Bressa, quanto sancito con la legge 422/1991 in attuazione del Pacchetto per l’Autonomia: sei collegi per il Senato, tre per ogni provincia, per garantire una corretta rappresentanza delle comunità linguistiche. La norma costituiva inoltre un passaggio essenziale per chiudere la controversia con l’Austria, come fu sottolineato nel dibattito parlamentare di allora.
“Purtroppo il Governo e la maggioranza non hanno voluto ascoltare le nostre motivazioni, scegliendo una strada che calpesta le prerogative e le ragioni storiche che hanno portato all’individuazione di quel numero di Senatori. Una decisione ingiusta e sbagliata, che andrà a penalizzare la rappresentanza dei cittadini del Trentino-Alto Adige.”
Secondo Bressa la riduzione del numero dei senatori penalizza anche il gruppo linguistico italiano, perché verrebbe meno il collegio Bolzano Bassa Atesina che garantiva la possibilità di eleggere un senatore del gruppo linguistico italiano.