Dolomiti patrimonio dell'umanità. Critici gli ambientalisti

Il riconoscimento - dicono i protezionisti - è diventato uno strumento di marketing per aumentare il turismo

Dolomiti patrimonio dell'umanità. Critici gli ambientalisti
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Mancano solo due giorni a uno degli anniversari più importanti per le Alpi: i 10 anni dalla firma a Siviglia del documento che ha riconosciuto le Dolomiti patrimonio dell'umanità UNESCO.
Alle centinaia di appuntamenti in programma per tutta l'estate per celebrare l'evento rispondono gli ambientalisti con toni tutt'altro che celebrativi.
Un riconoscimento alla bellezza estetica della natura incontaminata è diventato invece negli anni il principale strumento di marketing per aumentare le presenze turistiche in montagna.
C'è poco trionfalismo e molta preoccupazione nei ragionamenti degli ambientalisti, riuniti a Bolzano in conferenza stampa in risposta, dicono, al modo di celebrare i 10 anni delle Dolomiti UNESCO. Non può essere solo una festa - ribadiscono - quando sono tanti e gravi i problemi che minacciano uno degli ambienti montani più belli al mondo.
I tentativi di costruire edifici-scempio, come la temuta Torre del Catinaccio di 20 metri, il pesante e rumoroso traffico motociclistico sui passi, che impedisce di godersi la quiete dei monti anche ad alte quote, aree adiacenti alle zone protette trasformate in parchi giochi per turisti, con tanto di mega parcheggio, come accaduto al Lago di Braies.
Non mancano citazioni per i progetti di ampliamento dei comprensori sciistici, vero spauracchio per Mountain Wilderness e Dachverband e le malghe, troppo numerose, sorte a ridosso delle zone protette, come in val Gardena.
Nel servizio di Roberto Morelli, montato da Massimiliano Emili, l'intervista con il presidente di Mountain Wilderness Franco Tessadri.