Dopo l'accusa di molestie sessuali, Harry attendeva il rimpatrio

Suicida il giovane nigeriano che era stato accusato di aggressione sessuale

Aveva gravi problemi psichici riconosciuti già a Bressanone, prima del gesto nella caserma Schenoni che gli costò l'accusa. Nel centro per il rimpatrio di Brindisi, nonostante le richieste, non è mai stato visitato da un medico

Suicida il giovane nigeriano che era stato accusato di aggressione sessuale
rai tgr
Harry, nigeriano,era arrivato in Italia poco più che diciottenne nel 2017 dopo la traversata del deserto e l'incarcerazione in Libia. Era stato inviato nel grande centro di raccolta dell'ex caserma Schenoni di Bressanone.
Molto presto è stato preso in carica dal servizio psichiatrico dell'ospedale, perché aveva disturbi evidenti e sembrava regredito all'infanzia. I medici avevano ordinato una terapia farmacologica rispedendolo al centro di raccolta. Qui nel novembre dello scorso anno, dopo un diverbio con un'operatrice, è stato denunciato per aggressione sessuale. Secondo la testimonianza della donna l'avrebbe presa per un braccio e le avrebbe toccato il seno.
Il fatto diede l'occasione a Matteo Salvini per gridare allo stupro sui social.
Harry alla fine è finito nel centro per il rimpatrio di Restinco in provincia di Brindisi. Benchè avesse chiesto più volte di parlare con un medico non è stato ascoltato. Così, appena si è trovato solo nello stanzone, la notte fra l'1 e il 2 giugno si è impiccato.
Del suo caso si occuperà ora il garante per i detenuti, ma non è il primo caso di suicidio o di autolesionismo all'interno di quetsa struttura