Solland silicon: quasi concluso lo svuotamento

Una volta portata a compimento la fase più delicata, la fabbrica sarà smantellata e poi si procederà alla bonifica dell'area

Solland silicon: quasi concluso lo svuotamento
Ansa
Si avvia verso la conclusione il delicato e complesso processo per arrivare allo smantellamento e relativa bonifica della Solland Silicon di Sinigo. Lo ha annunciato, al termine della seduta di Giunta, il presidente della Provincia Arno Kompatscher, riferendo del contenuto di due delibere approvate dall’esecutivo. Attualmente si sta ultimando lo svuotamento delle sostanze pericolose stoccate, dopodiché possono iniziare i lavori di smantellamento e bonifica dell'impianto.

La procedura di svuotamento nel dettaglio 

Nel corso dell’estate si è chiarito che per arrivare al necessario svuotamento integrale degli impianti si dovevano eliminare anche le parti gassose e le piccole quantità di liquidi e sostanze pericolose. Per garantire la corretta esecuzione delle ordinanze del Presidente della Provincia, includendo anche l’attività di svuotamento integrale, la Giunta ha ora deliberato di impegnare in due diverse delibere la spesa di 8,1 milioni di euro che saranno impiegati dalle ditte incaricate dei lavori. “Devo ringraziare e complimentarmi con tutti coloro che hanno reso possibile questo passo importante per tutte le persone residenti nel Meranese”, ha detto il presidente. In questo contesto, il Landeshauptmann ha ricordato la "situazione giuridica estremamente complessa per impianti industriali di queste dimensioni".

Il consigliere provinciale di Fratelli d'Italia Alto Adige nel cuore Alessandro Urzì parla intanto di Affaire Solland

Si sta perfezionando - o sarebbe questione di ore - la cessione dell’intera area  e delle strutture di pertinenza della  ex Solland di Sinigo,  oggi di proprietà di Al Invest composta dalle aziende meranesi Ladurner ed Erdbau per un valore anche sei sette volte superiore a quello sborsato per l’acquisto attraverso la nota gara. Acquirente un gruppo che sarebbe interessato a mettere a reddito il comprensorio e smontare e rivendere le infrastrutture.
A dirlo in una nota il consigliere Alessandro Urzì.

La notizia circolerebbe, secondo Urzì, fra le maestranze della ex Solland e negli ambienti legati ad Eco-center che sta proseguendo le opere di dismissione dell’impianto e di svuotamento anche dei gas dalle condutture, secondo i protocolli previsti dalla normativa “Seveso”.
Fosse confermata questa indiscrezione si tratterebbe di un affare senza precedenti per Al Invest, l’azienda meranese che aveva avuto un tappetto rosso steso dal bando di gara che prevedeva solo la dismissione dell’attività industriale anziché le opere di bonifica.  Costi di cui si è fatta carico invece la Provincia ovvero i cittadini che hanno pagato di tasca loro gli interventi attuati in questi mesi lasciando agli imprenditori meranesi il ricco affare.