È morto Cesare Maestri, il "Ragno delle Dolomiti"

La leggenda dell'alpinismo aveva 91 anni. La notizia della scomparsa è stata data dal figlio Gianluigi

È morto Cesare Maestri, il "Ragno delle Dolomiti"
TgrTrento
E' morto all'ospedale di Tione Cesare Maestri, mitica figura dell'alpinismo.
Era nato il 2 ottobre del 1929. Da tempo con una salute malferma, ieri sera stato ricoverato in ospedale a Tione dove lo ha vegliato fino all'ultimo il figlio Gianluigi.
Annunciando la morte del padre scrive: "Questa volta Cesare ha firmato il libro di vetta della scalata sulla sua vita".

Figlio di attori, presto divenne un fenomeno. Scrisse pagine memorabili di alpinismo negli anni '50 e '60. "Il vuoto mi dava una sensazione di libertà.
Intervistato in occasione dei suoi 90 anni, alla domanda: non ha mai avuto paura di morire in montagna? Rispose: "No mai perché sapevo di esser bravo". 

Le sue principali imprese alpinistiche.
Nel 1951 a 22 anni percorse in solitaria la via Detassis-Giordani; l'anno dopo , nel 1952 (anno in cui divenne guida alpina) la via Comici al Sassolungo.
Nel 1953 la via delle guide al Crozzon di Brenta e la Detassis sulla Brenta alta.
Nel 1954 un'impresa epica, la traversata solitaria dalla Cima d’Ambièz alla Bocca del Tuckett, sedici cime in meno di 24 ore. 
E poi fra 1955/56 la via Oppio al Croz dell'Altissimo, la discesa in solitaria - vera specialità di Maestri - della via delle Guide; sempre nel '56 la via Micheluzzi al Piz Ciavazes e la prima solitaria invernale dello spigolo nord del Cimon della Pala.
Nel 1958 il primo approccio, senza salita, al Cerro Torre; nel 1959 Maestri tornò in Patagonia con Toni Egger e Cesarino Fava per l'impresa più contestata della sua lunga carriera. La salita al Cerro Torre, che costò la vita a Egger, non potè essere documentata e in seguito fu messa in dubbio dalla comunità alpinistica.
Nel 1960-61 si dedicò alla Parete Rossa sul Roda di Vael, in solitaria.
In Argentina, e sul Cerro Torre, tornò nel 1970.

Socio onorario del Cai, cavaliere della Repubblica, medaglia di bronzo al merito civile, insignito nel 2012 della laurea honoris causa in scienze motorie dall'Università di Verona, nel 2019 gli fu conferita la genziana d'oro alla carriera nell'ambito del Trento film festival.