Sui tamponi a scuola l'altolà del Ministero. Ma la Provincia tira diritto

Sul ritorno alle lezioni in presenza si profila un nuovo scontro istituzionale. Secondo una nota del Ministero dell'Istruzione, la partecipazione alle lezioni in presenza non può essere subordinata all'adesione a screening diagnostici

Sui tamponi a scuola l'altolà del Ministero. Ma la Provincia tira diritto
Rai Tgr
"L'attuale quadro legislativo nazionale non prevede la possibilità di subordinare la fruizione in presenza dei servizi scolastici all'effettuazione obbligatoria di screening diagnostici." 
E' quanto si legge in una nota del ministero dell'Istruzione inviata ieri, 6 aprile, ai vertici scolastici di tutte le regioni, compreso il Sovrintendente scolastico in lingua italiana di Bolzano e l'intendente per le scuole in lingua tedesca, per spiegare come applicare il decreto legge del 1 aprile. 
Un'interpretazione che appare in contrasto con quanto previsto dall'ordinanza del presidente della Provincia Arno Kompatscher, secondo la quale alunni e studenti che non aderiscono al programma di testing nelle scuole con i tamponi nasali in autosomministrazione non possono essere ammessi alle lezioni in presenza ma devono accontentarsi di seguire le lezioni da casa con la didattica digitale integrata. 
Da parte sua, il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher continua a ritenere la sua ordinanza "pienamente conforme alle normative statali". 
Probabilmente, ammette Kompatscher, l'ultima parola la dovranno dire i giudici amministrativi, visto che già si annunciano ricorsi contro l'ordinanza.  
Nessuna marcia indietro, anche la situazione sta creando incertezza sul come gestire concretamente i casi dei ragazzi che da domani si presenteranno ugualmente a scuola, senza aver consegnato il modulo di adesione allo screening. Nelle scuole di lingua italiana sono state date istruzioni ai dirigenti scolastici di far entrare ugualmente gli scolari all'interno dell'edificio scolastico. Ma anzichè andare nella loro classe, bambini e ragazzi saranno sistemati in un altro ambiente in attesa che i genitori tornino a riprenderli.   
Intanto, per i problemi organizzativi, alcuni istituti superiori hanno rinviato l'apertura alla prossima settimana. Pochissimi gli insegnanti disposti a sovrintendere all'esecuzione dei test sui ragazzi.  
Nel mondo della scuola altoatesina si contesta l'idea stessa che sta a monte dei test, cioè che le scuole siano luogo di contagio. L'Azienda sanitaria non ha mai fornito a insegnanti e dirigenti le cifre dei contagi. 
Nel video, il servizio di Roberto Vivarelli con le interviste al presidente della Giunta provinciale Arno Kompatscher e allo studente del liceo scientifico Torricelli di Bolzano Franco Lovato