E' stato domato il rogo di origine dolosa che ha devastato i boschi della Panarotta. Ad appiccare il fuoco sarebbero stati uno o più piromani che hanno utilizzato cataste di legna costruite con scarti di lavorazione degli alberi abbattuti da Vaia. In Valsugana è caccia ai piromani.
Che sia doloso questo incendio lo dimostrano le tante evidenze: è stato appiccato in più punti e a quote diverse e dei sospetti già ci sono. La forestale sta conducendo delle indagini di polizia giudiziaria: sarebbero due i profili sui quali si stanno concentrando. Di qui l'appello per aumentare la collaborazione tra cittadini e forze dell'ordine: "A tutti viene chiesta attenzione non solo nei comportamenti ma anche nel prendere nota e segnalare eventuali anomalie".
Ora si procede alla bonifica. Un incendio che ha assunto presto proporzioni spaventose: più di 70 ettari di bosco interessati dalle fiamme che hanno raggiunto la zona di malga Montagna Granda nel territorio del comune di Pergine.
Sul posto sono presenti oltre 90 Vigili del fuoco volontari dell’Unione distrettuale di Pergine Valsugana con i corpi di Frassilongo, Fierozzo, Sant’Orsola Terme, Pergine, Caldonazzo, Tenna e Vignola Falesina, il Corpo forestale del Trentino, 2 velivoli del Nucleo elicotteri del Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento, 2 canadair del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco che attingono l’acqua dal lago di Caldonazzo (una cui porzione è dunque interdetta alla balneazione) e l’elicottero di un privato.
Difficile anche reperire l'acqua per contenere le fiamme, al momento i vasconi posizionati in tre diversi punti sono alimentati con le motopompe che pescano dal Rio Rigolor. Le operazioni di contenimento sono coordinate dall’ispettore distrettuale Mauro Oberosler con il comandante di Frassilongo Vincenzo Laner e dal tenente colonnello Giorgio Zattoni della forestale. Presente anche il dirigente del Servizio foreste della Provincia autonoma di Trento, Giovanni Giovannini.
Nel video, il servizio di Cinzia Toller.
Che sia doloso questo incendio lo dimostrano le tante evidenze: è stato appiccato in più punti e a quote diverse e dei sospetti già ci sono. La forestale sta conducendo delle indagini di polizia giudiziaria: sarebbero due i profili sui quali si stanno concentrando. Di qui l'appello per aumentare la collaborazione tra cittadini e forze dell'ordine: "A tutti viene chiesta attenzione non solo nei comportamenti ma anche nel prendere nota e segnalare eventuali anomalie".
Ora si procede alla bonifica. Un incendio che ha assunto presto proporzioni spaventose: più di 70 ettari di bosco interessati dalle fiamme che hanno raggiunto la zona di malga Montagna Granda nel territorio del comune di Pergine.
Sul posto sono presenti oltre 90 Vigili del fuoco volontari dell’Unione distrettuale di Pergine Valsugana con i corpi di Frassilongo, Fierozzo, Sant’Orsola Terme, Pergine, Caldonazzo, Tenna e Vignola Falesina, il Corpo forestale del Trentino, 2 velivoli del Nucleo elicotteri del Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento, 2 canadair del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco che attingono l’acqua dal lago di Caldonazzo (una cui porzione è dunque interdetta alla balneazione) e l’elicottero di un privato.
Difficile anche reperire l'acqua per contenere le fiamme, al momento i vasconi posizionati in tre diversi punti sono alimentati con le motopompe che pescano dal Rio Rigolor. Le operazioni di contenimento sono coordinate dall’ispettore distrettuale Mauro Oberosler con il comandante di Frassilongo Vincenzo Laner e dal tenente colonnello Giorgio Zattoni della forestale. Presente anche il dirigente del Servizio foreste della Provincia autonoma di Trento, Giovanni Giovannini.
Nel video, il servizio di Cinzia Toller.