I nodi della politica

Acque agitate nella Lega: a Merano si dimettono la segretaria di sezione Mattei e il direttivo

L'ex presidente del consiglio provinciale: "Un affronto la scelta di imporre Bianchi come capolista, ora ci ritroviamo con un esterno come unico eletto". Trattative, centrodestra in difficoltà dopo il gelo di Kompatscher sul secondo assessore

Acque agitate nella Lega: a Merano si dimettono la segretaria di sezione Mattei e il direttivo
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Rita Mattei a un recente comizio della Lega

Acque agitate nel centrodestra altoatesino, in particolare all'interno della Lega.
La segretaria della sezione meranese, Rita Mattei, si è dimessa dall'incarico, e con lei l'intero direttivo della città del Passirio.
“Un affronto - sostiene  Mattei - la scelta di candidare il sindaco di Laives Christian Bianchi come capolista. Il risultato - afferma - è che i voti del Carroccio sono serviti a eleggere in Provincia un esterno come nostro unico rappresentante. Nulla contro la persona, ma si è trattato di un grave errore”. Per lo stesso motivo l'eurodeputato Matteo Gazzini aveva rinunciato alla candidatura alle Provinciali. Critiche alla scelta di Bianchi capolista, voluta dal commissario Maurizio Bosatra con l'assenso del vicepresidente di giunta Giuliano Vettorato, erano arrivate all'indomani del voto anche dal brissinese Massimo Bessone. Mattei - almeno per ora - resta comunque nella Lega. ”Ho lavorato 15 anni per questo partito sempre con spirito di servizio, rimango come militante".


Passando alle trattative di giunta c'è poi la grana del secondo assessore italiano, chiesto con forza dal centrodestra unito. 
Sul tema verrà chiesto un parere tecnico, ma ieri Arno Kompatscher è sbottato: “Possiamo chiedere a un luminare giuridico, perfino al Papa, ma dubito che il responso sarà diverso rispetto a quello che già era stato detto dieci anni fa”.
"Il Santo Padre  saprà dare al presidente ottimi consigli" replica con ironia Marco Galateo di Fratelli d'Italia.
Duro Bianchi: “Non serve scomodare il Papa - scrive -, semplicemente è inaccettabile che la Svp ritenga equo dare un assessorato a testa a italiani e ladini, quando i primi rappresentano il 26% della popolazione e i secondi solo il 4%”.