Non i risultati, i punti in classifica - in linea col cammino di una squadra che punta a mantenere la categoria - non l'ultima sconfitta con il Como. Se mai le parole che l'ormai ex mister Pierpaolo Bisoli ha detto dopo quella sconfitta: "Non si può fare il campionato con otto giocatori, gli altri non recepiscono".
L'ultimo segnale, sembra, di una frattura che si stava aprendo da tempo. "Alchimia", equilibri di gruppo le parole che il direttore sportivo Paolo Bravo pronuncia più spesso nella conferenza stampa dopo l'esonero. Alchimia che è stata la forza del Südtirol nella scorsa stagione, che si è rotta, in queste settimane. O forse, con il gruppo di quest'anno, non si era proprio mai creata.
“Qui non abbiamo giocatori con esperienze decennali in serie B o in serie A, siamo tutti delle scommesse”, ha detto Bravo “se non si crea quest'alchimia, le mancanze di tutti diventano troppo importanti rispetto alle loro qualità”. Anche lo scorso anno, ripete più volte, non c'erano grandi nomi, al Südtirol non arrivano campioni: ma finché funziona il collettivo, si riescono a colmare meglio le lacune.
Un problema di ambiente, dinamiche probabilmente non recuperabili, insomma; le avvisaglie c'erano, ma l'esonero per ora non era in programma tanto che non si stavano vagliando nomi alternativi. L'incarico a Federico Valente, finora allenatore della primavera 2, in ogni caso non è ad interim, sostiene la società (seppure i piani B si preparano sempre: alcuni siti web riportano già la notizia di contatti tra l'ex mister Javorcic e il Venezia, per poter rescindere il contratto e favorire un suo ritorno in biancorosso; operazione in realtà non scontata, per problemi di ingaggio), così come Paolo Bravo - ribadisce il vicepresidente Carlo Costa - non è in discussione. Lo staff tecnico resta in servizio.
Fcs