Waltraud Deeg non farà parte della nuova giunta altoatesina. L'esponente dell'ala sociale della Volkspartei e assessora uscente annuncia in una lettera al presidente Kompatscher e alla direzione della SVP che rifiuta l'assessorato ridimensionato a lei assegnato dopo la direzione allargata SVP. Deeg ha confermato la notizia all'ANSA.
Nella sua lettera la consigliera della Val Pusteria evidenzia che l'assegnazione delle deleghe non la soddisfa.
Come mi sono resa conto ieri, sono l'unico membro del governo provinciale a dover rinunciare alle aree di responsabilità che ho gestito finora, la famiglia, gli affari sociali e l'edilizia abitativa, cosa che mi dispiace molto e che non è nell'interesse della competenza, della coerenza e della continuità, che sono necessarie in questioni complesse per avviare grandi sviluppi e farli decollare.
Deeg sottolinea di aver introdotto e portato avanti importanti progetti legislativi nei settori della famiglia, della terza età, degli affari sociali e dell'edilizia abitativa, come "la legge sulla prevenzione della violenza, la legge provinciale sull'invecchiamento attivo, il piano sociale provinciale, la legge sull'edilizia pubblica e sociale, la cui attuazione avrei naturalmente voluto continuare a sostenere con un chiaro mandato degli elettori come sesta più votata della lista SVP".
"Vi scrivo quindi per informarvi che in queste circostanze non sono disponibile a ricoprire l'incarico di membro del nuovo governo provinciale", conclude infine la ormai ex assessora.
Kompatscher deve ora ridisegnare la squadra di governo entro il 31 gennaio, quando si riunirà il Consiglio provinciale per eleggere il nuovo consiglio. La legge provinciale prevede che in una giunta a undici ci siano almeno tre donne. Ne restano solo due, Rosmarie Pamer (SVP) e Ulli Mair (Freiheitlichen). Ne andrà quindi nominata una terza, al posto di Deeg oppure ridisegnando tutta la squadra di governo.
Ai nostri microfoni, la consigliera SVP Magdalena Amhof ha dichiarato di trovarsi bene nel ruolo di capogruppo, ma che accetterebbe un incarico nella nuova giunta “se il partito me lo chiedesse”.
Di seguito il servizio di Francesco Clementi.