Val Venosta: pesticidi rilevati anche in alta quota

Secondo uno studio i prodotti chimici utilizzati in agricoltura sono presenti anche sulle vette e nei parchi nazionali. Tra gli indicatori, l'assenza delle farfalle

Val Venosta: pesticidi rilevati anche in alta quota
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I pesticidi hanno lo scopo di proteggere i meli dai parassiti, ma secondo lo studio viaggiano lontano e hanno un grande impatto, anche in piccole quantità.

I pesticidi utilizzati in agricoltura "non rimangono nell'area di coltivazione, ma si trovano in tutta la valle e fino alle alte quote". È quanto ha
rilevato uno studio dell'Università Kaiserslautern-Landau e dell'Università di Risorse Naturali e Scienze della Vita di Vienna, che ha analizzato la situazione in Val Venosta, "la più grande area di coltivazione di mele d'Europa". 

Numero dei lepidotteri in calo

Il tema dell'uso dei pesticidi in Val Venosta, sottoposto anche a referendum nel Comune di Malles dieci anni fa, ha suscitato aspri contrasti con strascichi anche legali. Ora arriva il nuovo studio che prende spunto, come riferisce una nota dei due centri di ricerca, dall'osservazione di un calo
delle farfalle in Val Venosta, sui prati di montagna. "Gli esperti - spiega la nota riportata dall'agenzia Ansa - hanno sospettato un collegamento con l'uso di pesticidi nella valle".

Tracce di sostanze chimiche anche lontano dai meleti

 I ricercatori hanno esaminato undici cosiddetti transetti altitudinali lungo l'intero asse della valle, tratti che si estendono dal fondovalle a 500 metri sul livello del mare fino alle cime delle montagne a 2.300 metri. Il team ha prelevato campioni ogni 300 metri e, sebbene i pesticidi diminuiscano complessivamente ad altitudini più elevate e con la distanza dai meleti, l'analisi ha rilevato diverse sostanze in miscele nel
suolo e nella vegetazione, anche nell'alta Val Venosta, dove non c'è quasi nessuna coltivazione di mele.

Pesticidi nei parchi nazionali

"Abbiamo trovato le sostanze in valli montane remote, sulle cime e nei parchi nazionali", sottolineano i ricercatori, secondo i quali  "anche alle basse concentrazioni misurate, i pesticidi possono avere effetti cosiddetti subletali, cioè non direttamente letali, su organismi che non sono l'obiettivo del controllo. Per le farfalle, ad esempio, ciò potrebbe significare una riduzione della deposizione delle uova, con conseguente
riduzione della popolazione. In un solo luogo i ricercatori non hanno trovato sostanze attive nelle piante: è interessante notare che in quel luogo ci sono anche molte farfalle". I ricercatori hanno trovato un totale di 27 diversi pesticidi nell'ambiente.