L'ultima provocazione degli Schützen: rimuovere i nomi in tedesco

"Il tedesco non è più ufficiale da 97 anni" si leggeva sugli adesivi che hanno coperto i nomi in tedesco sui cartelli stradali. Il gesto, nell'anniversario della nascita di Ettore Tolomei. Tante le reazioni

L'azione è iniziata alle 6.30 del mattino. Gli Schützen hanno avvertito gli organi di stampa con un comunicato in tedesco e con un video postato su Youtube: 600 i cartelli modificati.
Ma questa volta sono stati presi di mira non i nomi in italiano bensì quelli in tedesco, coperti dalla scritta  "DNA seit 97J" - "Deutsch nicht amtlich seit 97 Jahren" ("il tedesco non è più ufficiale da 97 anni").

Il 16 agosto 1865 nacque a Rovereto Ettore Tolomei, l'esponente dell'irredentismo italiano che nel 1906 iniziò la stesura del "Prontuario dei nomi locali dell'Alto Adige", pubblicato poi a Roma dalla Reale Società Geografica Italiana nel 1916, che modificò 8mila nomi di località del territorio altoatesino.

Ed è la data di nascita di Tolomei quella scelta dagli Schützen per mettere a segno la nuova provocazione.

Un cambio di strategia, dettato dall'esigenza di attirare l'attenzione. Ma forse anche dalla volontà di non incorrere in sanzioni percorrendo la strada tradizionale della cancellazione dei nomi italiani.
L'azione è iniziata significativamente da Salorno, il comune più a sud dell'Alto Adige. 
Secondo quanto riferito dal comandante  Jürgen Wirth Anderlan, in varie località sono intervenuti i carabinieri ma senza impedire la copertura dei cartelli, che comunque entro oggi verranno ripristinati dagli stessi Schützen.

Nel servizio, le interviste a Jürgen Wirth Anderlan, comandante degli Schützen altoatesini e a Roland Lazzeri, sindaco di Salorno.

Le reazioni 

Mentre la Procura di Bolzano annuncia l'apertura di un fascicolo su atti non costituenti reato, non si fanno attendere in proposito le reazioni del mondo politico.

Il consigliere provinciale Alessandro Urzì, di Fratelli d'Italia Alto Adige nel cuore, ha presentato denuncia formale per sabotaggio, affinché si accertino «la responsabilità nella grave manomissione e il grado di pericolosità di un'organizzazione con struttura paramilitare».

Marco Galateo, sempre di Fratelli d'Italia, propone invece di togliere i fondi pubblici all'associazione «per destinarli agli altoatesini che ne abbiano davvero bisogno».

«Una forzatura politica per soffiare sul fuoco della contrapposizione etnica e tirare fuori la toponomastica in maniera fuori luogo», è invece il commento del consigliere provinciale Sandro Repetto, del Pd. «La plastica degli adesivi - ha aggiunto - poteva essere risparmiata, per rispetto dell'ambiente, dei cittadini altoatesini e dello statuto, che tutela il bilinguismo molto bene». 

Nella notte tra sabato e domenica i militanti di Casapound hanno affisso a Bolzano alcuni striscioni con una scritta in latino per ricordare i 2034 anni dalla fondazione dell'antica località Ponte di Druso, ovvero le origini romane della città di Bolzano. 

L'onorevole Micaela Biancofiore chiede l'intervento del ministro Salvini contro gli Schützen, che - dice - compiuto una specie di golpe.
Le fa eco il consigliere comunale di Forza Italia Alberto Sigismondi che parla di anacronistica ed esplosiva propaganda sulla toponomastica.  

Completamente a favore degli Schützen si schiera invece la fondatrice di Südtiroler Freiheit, Eva Klotz