Dove osano i disabili. In montagna con la jolette

Abbiamo seguito il raduno provinciale di queste carrozzine da escursione organizzato quest'anno dalla Sat di Pergine in Val dei Mocheni

"Ehi Toni sul trono, avanti!"

Il trono per Toni e gli altri è il sedile di un risciò con una sola ruota che permette di andare in montagna anche a chi non può farlo sui propri passi. 
"Mi sono divertito tantissimo. Erano 11 anni che non andavo. Finalmente sono riuscito a rivederla".

Alessandro è un veterano di queste escursioni. Nel 2008 i volontari della Sat di Arco lo caricarono su una portantina in legno e lo condussero fino ai 2000 metri dello Stivo.
Nel frattempo la tecnologia si è evoluta, l'entusiasmo è lo stesso.


"Si parla, si ride, si scherza per tutto il giorno e poi si vedono questi luoghi in cui magari non eri mai stato".
Li abbiamo seguiti dal Redebus a Malga Cambroncoi in val dei Mocheni. Il Trentino è la realtà dove le carrozzine da escursione sono più diffuse in Italia. Grazie all'impegno e alla sensibilità di tanti volontari. Ne servono almeno tre per ogni jolette.

"Noi riceviamo molto di più di quello che stiamo dando perché le emozioni, le sensazioni che loro provano ci danno un arricchimento notevole".
Ivo Tamburini iniziò nel 2006 ad abbattere il muro tra disabilità e montagna. Accompagnò un gruppo di non vedenti sulla ferrata dei Colodri. E da allora non si è più fermato.  
"L'unica cosa che chiediamo è più persone che possano collaborare, giovani soprattutto, che abbiano voglia di collaborare".

Qui su questo sentiero si incontrano storie che ti spiazzano. Come quella di Marco Calzà.
"Sono riuscito a riprendere la mia passione per la montagna e ora faccio cose che non facevo da vedente".