Pesticidi. La Corte d'Appello dà ragione ai promotori del referendum

Nuovo capitolo dell'intricata vicenda giudiziaria scaturita dal referendum con cui Malles ha provato a vietare sul proprio territorio l'uso di pesticidi

Era l'agosto 2014: con un referendum, la maggioranza dei cittadini di Malles chiese di inserire nello statuto comunale il divieto dell'uso di pesticidi in agricoltura.
Da allora,  sia i promotori di quel referendum, come il farmacista del paese - Johannes Fragner Unterpertinger - sia chi lo fece svolgere, come il sindaco Ulrich Veith, hanno dovuto difendersi in sede processuale da numerose azioni legali promosse dai contadini del Bauernbund.
Addirittura 140 agricoltori di Malles, già nel 2014, si rivolsero al tribunale di Bolzano, con una causa civile, sostenendo che il comitato promotore e il Comune di Malles non avessero alcun diritto di promuovere e far svolgere quel referendum.
Il tribunale diede ragione ai contadini, ma in secondo grado la sentenza è stata ribaltata.
Secondo la Corte d'appello, mancavano addirittura i presupposti per fare causa, in quanto l'iniziativa dei promotori del referendum non andava a incidere su un interesse concreto e attuale dei contadini. 
Pur non entrando nel merito, i giudici scrivono che al comitato promotore non si poteva negare il diritto di proporre il referendum.
I 140 contadini dovranno pagare a Johannes Fragner Unter-pertinger tutte le spese processuali. 
Una piccola rivincita, dopo la sentenza del Tar che ha dichiarato illegittimo il regolamento comunale che vietava l'uso dei fitofarmaci, come richiesto dal referendum.
Il Comune ricorrerà al Consiglio di Stato.