Stadio Druso. La storia della sua ristrutturazione

30 anni fa l'impianto di viale Trieste era dato per spacciato. Adesso, invece, sarà completamente rinnovato

La data è quella dell'11 gennaio 1990. 
Il titolo dell'Alto Adige è quasi una sentenza.
Addio vecchio Druso. Lo stadio sarà abbattuto entro l'anno. 
Una notizia preceduta da mesi di polemiche con la certezza che la struttura di viale Trieste, per ragioni più etniche che pratiche, avrebbe fatto la fine degli altri edifici di epoca razionalista, come ad esempio l'ex cinema Corso, abbattuto solo un paio di anni prima. 
Così però non fu. 
Lo stadio, con la sua facciata marcatamente razionalista, inaugurato alla fine degli anni '30, è ancora lì. 
La storia della sua ristrutturazione è stata comunque una strada lunga e tortuosa. 
Nel 1990 l'impianto non fu abbattuto, ma le tribune rimasero inagibili per diversi anni. 
Questo non impedì comunque di ospitare, proprio quell'anno, un concerto della star internazionale Tina Turner. 
Anche perchè il Druso, oltre che per calcio ed atletica, è stato spesso il palcoscenico di spettacoli musicali, con altri ospiti illustri come Pino Daniele, Edoardo Bennato, Vasco Rossi e Laura Pausini.
Per lungo tempo, però, lo stadio rimase fuori gioco. Fino a quando nel 2000 l'Alto Adige  calcio di mister Sannino, vincendo a Mezzocorona 1 a 0, conquisto la storica promozione nell'allora C2. 
La società scelse di trasferire la sede legale da Bressanone a Bolzano.
Si rese necessario, quindi, un primo intervento di ristrutturazione che consentì di riaprire tutte le tribune e portare la capienza a 3mila posti a sedere.
Numero insufficiente, però, per il calcio professionistico.
Per anni si ovviò con deroghe ai regolamenti, fino a quando, però, nel 2012 la Federazione gioco calcio dichiarò di non essere più disposta a concedere proroghe. 
Messi con le spalle al muro, Comune e Provincia decisero di accelerare i tempi per un progetto di completa ristrutturazione, che avrebbe dovuto, in poco tempo, cambiare il volto dell'impianto. 
Le cose non sono andate proprio come voluto. 
Il bando per la progettazione dei lavori fu approvato nel febbraio del 2013, ma solo nel 2016 venne selezionato il progetto dello studio di architettura Ralf Dejaco e Partners di Bressanone. 
Il resto è storia recente..
I lavori sono iniziati nell'aprile dello scorso anno e sono tutt'ora in corso.
Costeranno 15 milioni di euro, per due terzi pagati dalla Provincia, il resto dal Comune. 
Saranno completamente rinnovati il terreno di gioco, l'illuminazione, gli spogliatoi e le tribune Canazza e Zanvettor. 
Sparirà l'anello di atletica per portare la capienza a 5389 posti tutti coperti.  
L'impianto razionalista della facciata verrà preservato, in quanto tutelato dalla Sovrintendenza per i beni culturali.