La crisi dei bus turistici

La domanda è scomparsa, ma il leader del settore in Alto Adige, Silbernagl, riesce a salvare un terzo del fatturato grazie ai servizio pubblico locale

I passeggeri sono scomparsi ma i bus turistici devono girare ugualmente, altrimenti gli pneumatici si ovalizzano e bisogna sostituirli. Anche per Silbernagl, leader del settore in Alto Adige, l'emergenza sanitaria peserà come un macigno sui conti di quest'anno. 
Senza gite scolastiche, senza la filiera turistico-congressuale, e senza richieste - almeno finora - dal cicloturismo, più della metà del parco autobus di Silbernagl resta fermo ai box di via Zuegg. Un patrimonio che non sta fruttando, a partire dall'ammiraglia aziendale, il lussuoso Setra bipiano da 80 posti, pagato un anno fa più di 600 mila euro.
Anche in questo settore - insomma - bisognerà tener duro fino al 2021. Nel frattempo l'azienda per sua fortuna potrà difendere almeno il 35% del fatturato, grazie ai servizi di linea complementari del trasporto pubblico locale. 
Si attende anche la riapertura delle linee internazionali di Flixbus, per riprendere il collegamento Merano-Monaco, di cui Silbernagl è concessionaria. In via Buozzi, a Bolzano, sono quasi terminati i lavori per la nuova stazione intermodale. 

Nel servizio, l'intervista al proprietario della società di trasporto, Markus Silbernagl.