Centrodestra fiducioso per il ballottaggio: "La partita è ancora aperta"
Giornata di incontri di coalizione. "Caramaschi ha preso i voti dei 5 Stelle" commenta il capolista della Civica per Zanin, Gabriele Giovannetti. "La Svp potrebbe appoggiare il centrodestra come già in Provincia" aggiunge il leghista Filippo Maturi
Prima un caffè informale, poi l'incontro tra tutti i rappresentanti della coalizione, per analizzare il voto e provare già a delineare la strategia per conquistare il governo di Bolzano. Il centrodestra non perde tempo. Il 4 ottobre sarà ballottaggio tra il sindaco uscente Renzo Caramaschi e lo sfidante Roberto Zanin, 34 a 33,1%.
Il distacco tra i due candidati è minimo, e la delusione per il leggero vantaggio del centrosinistra viene archiviata come un incentivo per la campagna elettorale delle prossime due settimane. Soprattutto dalla lista civica Oltre con Zanin, forte di un abbondante 10% raccolto nelle urne.
La partita, insomma, è ancora tutta da giocare. E se Fratelli d'Italia non ha sfondato, ha comunque sfiorato l'8%. Così anche la Lega, che è passata dal 9 al 13%, se il confronto resta solo sulle elezioni comunali e si dimentica il 27% delle provinciali 2018.
La vera sfida del ballottaggio, però resta quella di convincere la Stella Alpina ad appoggiare Zanin, o perlomeno, a non esprimersi fino al termine della seconda tornata elettorale.
Il distacco tra i due candidati è minimo, e la delusione per il leggero vantaggio del centrosinistra viene archiviata come un incentivo per la campagna elettorale delle prossime due settimane. Soprattutto dalla lista civica Oltre con Zanin, forte di un abbondante 10% raccolto nelle urne.
La partita, insomma, è ancora tutta da giocare. E se Fratelli d'Italia non ha sfondato, ha comunque sfiorato l'8%. Così anche la Lega, che è passata dal 9 al 13%, se il confronto resta solo sulle elezioni comunali e si dimentica il 27% delle provinciali 2018.
La vera sfida del ballottaggio, però resta quella di convincere la Stella Alpina ad appoggiare Zanin, o perlomeno, a non esprimersi fino al termine della seconda tornata elettorale.