L'inverno nevoso ha rallentato lo scioglimento dei ghiacciai

In Alto Adige accumuli di neve del 10-30% in più rispetto alla media

Quest'inverno la neve in Alto Adige è stata abbondante. Sui ghiacciai la protezione civile ha rilevato accumuli di neve del 10-30% in più rispetto alla media. Ogni anno a fine primavera sui ghiacciai altoatesini vengono effettuati dei rilievi per misurare quanta neve si è accumulata durante l'inverno e se si sono sciolti.

Il monitoraggio, in collaborazione con il comitato glaciologico italiano e la ripartizione foreste, ha interessato la Vedretta Lunga in Val Martello, il ghiacciaio Malavalle in Val Ridanno e la Vedretta occidentale di Ries in Valle di Riva di Tures. Gli accumuli maggiori sono stati rilevati tra il gruppo dell'Ortles e il Brennero, i più piccoli, ma sempre sopra la media, in Val Aurina.

L'accumulo di neve in inverno rappresenta uno dei due indicatori che compongono il bilancio di massa annuale di un ghiacciaio. L'altro è lo scioglimento della neve e del ghiaccio in estate. "Saranno le temperature di luglio e agosto - spiega, Roberto Dinale, direttore dell'Ufficio idrologia e dighe della Provincia di Bolzano - a determinare il reale andamento dell'anno. In ragione degli accumuli di neve e del mese di maggio relativamente freddo è probabile che quest'anno non si registreranno record negativi sui ghiacciai del nordest".

L'impatto delle temperature estive sui ghiacciai si misurerà a fine settembre.
"La deglaciazione del territorio altoatesino entro la fine del secolo rimane comunque data" ha concluso Dinale.