Una nuova ricerca di Eurac studia il futuro delle foreste

Al centro del progetto i boschi delle Alpi orientali, in particolare la Val Venosta. Il ricercatore Marco Mina punta a capire, attraverso modelli matematici, la capacità delle foreste di resistere ai cambiamenti climatici

Le foreste sono ecosistemi sempre più soggetti ai rischi legati ai cambiamenti climatici: parassiti, siccità e eventi estremi sono sempre più frequenti e intensi. Un nuovo progetto di ricerca dell'Eurac di Bolzano simula possibili scenari futuri per capire come le foreste si comporteranno in caso di eventi inaspettati.

A portarlo avanti è il ricercatore Marco Mina. Dal 2021 lavora all'Istituto per l'ambiente alpino di Eurac, grazie a una fellowship Marie Slodowska- Curie. Prima ha lavorato nella ricerca forestale all'Università del Québec a Montréal, al Politecnico di Zurigo e all'istituto federale di ricerca per la foresta la neve e il paesaggio WLS. 

Nei suoi studi punta a capire come si svilupperanno le foreste in futuro e quali sono le loro capacità di resilienza al cambiamento climatico e agli eventi intensi ad esso dovuti come tempeste e incendi. Il progetto si concentra sulle Alpi orientali, nello specifico in Val Venosta. Prevede l'utilizzo di modelli matematici che simulano lo sviluppo potenziale dei boschi in futuro.
Per integrare i dati esistenti i ricercatori eseguono dei rilievi sul campo. 
I modelli non solo fanno capire come funziona e si evolve il bosco, ma suggeriscono anche dove bisogna intervenire. 
L'azione dell'uomo può infatti avere un impatto molto forte sulla vulnerabilità delle foreste di fronte al perturbazioni naturali.
In particolare, quelle meno semplificate dall'uomo e con più diversità sono più resilienti e in grado di riprendersi da una perturbazione. 

Nel servizio le intervista a Marco Mina e Michela Ferrari, dell'Istituto per l'ambiente alpino di Eurac Research.