Nuovo carcere di Bolzano, la soluzione è ancora lontana

I costi del nuovo carcere di Bolzano saranno interamente coperti dal PNNR; l'appalto, però, resta in mano a Condotte spa, in amministrazione straordinaria, che rischia di non garantire l'inizio dei lavori. Peggiora intanto la situazione in Via Dante

Una storia che dura anni e non sembra vicina all'epilogo. Il nuovo carcere di Bolzano, che da progetto dovrebbe ospitare oltre 200 detenuti nella zona sud della città, non sarà - questo certo - costruito a breve. 
 I fondi del pnnr copriranno, per intero, i costi dell'opera e la sua gestione. Ma se la copertura finanziaria c'è, resta un nodo da sciogliere: parliamo di Condotte spa la società vincitrice del bando, nel lontano 2013, protagonista di una lunga e complessa vicenda giudiziaria, che oggi è in amministrazione straordinaria e rischia di non poter iniziare l'opera. 

 Non è possibile però revocarle l'appalto - ha riferito il presidente della Provincia Kompatscher rispondendo a un'interrogazione del Team K in consiglio provinciale - né passarlo alla cordata altoatesina che arrivò seconda nella gara, poiché il loro progetto prevedeva solo la costruzione del carcere senza la successiva gestione. 

Tutto bloccato, insomma, mentre nella struttura di via Dante la situazione è ormai al limite. 112 i detenuti, su 88 posti disponibili: 62 agenti penitenziari effettivamente in servizio, sui 75 previsti. Tra Covid e quarantene, è ormai impossibile garantire ferie e riposi. Di qui la proposta presentata alla direzione di far rientrare tutti gli agenti in distacco, inclusi i 4 assegnati ai gruppi sportivi, tra loro la pattinatrice Carolina Kostner.