Parrocchie e gruppi scout alle prese con la quarta ondata

Non esistono regole chiare per le attività nelle parrocchie. Per le riunioni degli scout, in Alto Adige, serve il green pass rafforzato e il tampone negativo per chi ha meno di 12 anni; regole accettate da molti, ma che scontentano alcune famiglie

Niente giochi in oratorio, catechismo spesso in pausa, gruppi decimati da contagi e quarantene. La quarta arriva anche nelle parrocchie; che a livello normativo si trovano per altro in una zona grigia, specie per le attività dei più piccoli. Sta ai singoli, quindi, adattare le regole ai vari contesti, anche per ingressi e tracciamento contagi. Normalmente - spiega nel servizio don Giampaolo Zuliani, parroco di Don Bosco e San Pio X - per i bambini delle elementari si seguono le direttive della scuola. Molte attività si sono spostate in chiesa, dove valgono quelle per le celebrazioni liturgiche.

Per i ragazzi dai 12 anni in su le norme sono più chiare. Un'ordinanza della provincia di Bolzano ora prevede l'obbligo di green pass rafforzato, anche per le attività ricreative. I gruppi scout si sono adeguati subito; anche ai più piccoli chiedono un tampone negativo per partecipare alle riunioni. Le nuove regole sono state accolte con favore da quasi tutti i genitori, racconta Lucia Battisti del gruppo scout Bolzano 4; sono l'unico modo per consentire ai ragazzi di incontrarsi in sicurezza e in presenza. Ma ci sono state anche famiglie che hanno annunciato di voler ritirare i figli, aggiunge Davide Dellai, responsabile di zona Agesci per il Trentino Alto Adige. 

Ferme per ora le uscite con pernottamento che riprenderanno appena possibile, probabilmente con richiesta di tampone negativo oltre al green pass rafforzato.