Bloccati i lavori del tunnel di Castelbello

L'azienda appaltatrice ha chiesto il concordato e smesso di pagare gli operai. Si attende la decisione del commissario per sapere il destino del cantiere

Tre anni fa, il cantiere era fervente di attività, ora invece è tutto fermo.
Due chilometri e mezzo di lunghezza previsti, seconda in lunghezza solo al tunnel di Laives in Alto Adige, la galleria per togliere da Castelbello il traffico della statale, finanziata dalla provincia con 82 milioni di euro, doveva essere terminata a breve. Ma Emaprice, azienda trevigiana entrata di recente nel settore dell'edilizia trasferendo a Bolzano la sua sede legale, forse in difficoltà per l'aumento dei prezzi delle forniture edili, ha smesso a novembre di pagare gli stipendi e chiesto il concordato. Il blocco dei lavori preoccupa il comune.
Ma chi ha maggiori problemi sono i circa 60 operai del cantiere, in maggioranza italiani e albanesi, che hanno perso mensilità che verranno restituite solo con tempi molto lunghi e, vedendo a rischio il posto di lavoro, cercano impiego altrove.
Si attende la decisione del commissario se considererà strategico il cantiere, i lavori potrebbero riprendere presto e gli operai tornerebbero a essere pagati regolarmente. Se però il commissario decidesse di chiudere il cantiere, gli operai finirebbero in NASPI e i tempi di realizzazione dell'opera si allungherebbero a dismisura.

Nel servizio sono intervistati Gustav Erich Tappeiner, sindaco di Castelbello-Ciardes, Maurizio d'Aurelio, segretario regionale del sindacato FeNEAL UIL, e l'assessore provinciale alla mobilità Daniel Alfreider.