Con la pandemia discoteche in ginocchio in val Venosta

Nella valle fino 30 anni fa c'erano 14 discoteche, poi sempre meno. Alcune di quelle rimaste hanno i contratti di gestione in scadenza tra qualche anno. Il timore è che a causa del covid la vita notturna nella valle muoia definitivamente

"Ci dispiace, siamo chiusi". Il cartello è appeso alla porta della discoteca Fix di Lasa in Val Venosta.  Anche lo shuttle della Hoelle di Silandro è fermo da un po'. La responsabile è sempre lei: la pandemia con le sue restrizioni.

In val Venosta fino 30 anni fa c'erano fino a 13-14 discoteche, poi man mano sempre meno. Alcune di quelle rimaste hanno i contratti di gestione in scadenza tra qualche anno. Il timore è che a causa del covid la vita notturna nella valle muoia definitivamente.

Del tema se ne discute nelle amministrazioni comunali, ma non si ritiene però di dover fare qualcosa di concreto al momento. "Bisogna offrire ai giovani opportunità per il tempo libero e per la vita notturna, soprattutto dopo due anni di pandemia"  dice il sindaco di Silandro Dieter Pinggera. "La mano pubblica può intervenire e aiutare quando il mercato effettivamente non funziona. Questo non è il caso. Dopo la pandemia le discoteche potranno aprire di nuovo" aggiunge il primo cittadino. 

Per Hannes Götsch, del centro culturale BASIS a Silandro, la pandemia ha messo in luce il problema. "La vita notturna, i pub, le discoteche, sono spesso stati visti come problematici e fonte di disturbo. Sono però anche importanti e questo oggi viene riconosciuto" commenta.