Per i Waale si punta a un riconoscimento Unesco

L'irrigazione tradizionale della val Venosta tramite rogge è appena entrata nel registro nazionale delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali: prossimo obiettivo farla diventare patrimonio immateriale dell'umanità

A inizio gennaio l'irrigazione tradizionale della val Venosta tramite rogge, i cosiddetti Waale, è entrata nel registro nazionale delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali.
Risalenti al 13esimo secolo, diffusi in particolare nell'alta val Venosta e nel Burgraviato, i Waale tuttora trasportano acqua dall'Adige e dal lago di San Valentino alla Muta verso i campi sulla Landa di Malles.
Più o meno 400 ettari di terreno di circa 350 contadini, che si occupano della manutenzione dei canali seguendo consuetudini vecchie di secoli. 

Una tecnica culturale, quella dell'inondazione dei prati tramite i Waale, che Bauernbund di Burgusio, Comune di Malles, IDM e altre associazioni puntano a far diventare patrimonio immateriale dell'umanità come già avvenuto per la transumanza in val Senales. 

A breve diversi gruppi di interessi di altri paesi europei, tra cui Austria e Germania, presenteranno alla commissione internazionale Unesco una candidatura comune e transnazionale. L'Alto Adige - ha spiegato Roland Peer dell'Heimatflege di Malles - potrebbe partecipare, ma serve ancora che la domanda internazionale sia supportata dall'Ufficio italiano dell'Unesco. Quattro i Waale interessati, tutti nel comune di Malles.