Olte 6000 Schuetzen al raduno in val Passiria nel segno dell'inclusione

In Alto Adige i raduni degli Schützen negli anni passati ci hanno abituato anche a toni polemici, duri e oltranzisti. Non così quest'anno al 26esimo raduno degli Schützen delle compagnie alpine. Tradizione non vuole dire esclusione

Sono venuti dal Trentino, dal Tirolo e dalla Baviera: oltre seimila Schuetzen, cioé "tiratori", sia pure con fucili che fanno rumore e basta.
A chi intende i valori della tradizione locale come motivo di esclusione degli altri, sia il presidente altoatesino Arno Kompatscher, sia il Vescovo della diocesi di Bolzano e Bressanone Ivo Muser hanno ricordato che tradizione non vuol dire esclusione e che la vera pace sta nel saper convivere tra diversi.
Dal governatore Trentino una dichiarazione di stima per l'eroe di Casa, Andreas Hofer, cui la giunta trentina sta dedicando un'opera di valorizzazione nell'ambito del progetto "I luoghi della memoria".
Discorsi in italiano dal palco di un raduno degli Schuetzen: la cosa non è frequente. Ma i tiratori che sopportano il caldo nei loro pesanti costumi di feltro oggi celebrano l'amicizia, non il confronto, ci dice Renato Des Dorides, il comandante delle compagnie sudtirolesi. Il raduno dei seimila si è sciolto con la tradizionale sfilata per le strade di San Martino in Passiria.