Non sentire le parole. Un murale cerca di far capire ciò che si prova

Rappresenta una frese, ma solo nella sua onda sonora. Il progetto è dell'associazione Genitori bambini audiolesi. Ragazzi e ragazze al lavoro sotto la guida dell'artista Egeon

Matteo Picelli, in arte Egèon, l'artista che ha già firmato il grande murale in via Roen a Bolzano, ha trovato il modo di farsi capire da ragazzi e ragazze con cui lavora, tutti con problemi di udito. Insieme stanno realizzando un murale nel cortile dell'associazione Genitori bambini audiolesi, in via Latemar.
Il soggetto finale sarà una frase, raffigurata però solo nella sua onda sonora, senza un testo immediatamente comprensibile. 
Una scelta che così spiega Corinne Bertoncini, pedagogista dell'associazione. "Il messaggio non arriva subito: volevamo che anche le persone udenti provassero la stessa situazione che provano i sordi nella loro quotidianità".
L'associazione famiglie bambini audiolesi fornisce sostegno a circa 150 famiglie altoatesine fin dalla diagnosi di sordità, accompagnando i ragazzi sie nell'attività quotidiana che nel percorso scolastico. Lavorare a questo progetto è una boccata d'ossigeno, dopo due anni di pandemia. "L'inclusione non è mai stata semplice - informa la pedagogista - ma con le mascherine si viene tagliati fuori anche dai momenti più informali, anche coi compagni di classe.