Ipes, la riforma divide

Stop alla casa per sempre e introduzione di canoni agevolati per il ceto medio. Franzelin: se non aumenta il patrimonio di case il problema rimane. Schweigkofler: legge che risponde a nuove esigenze

Stop a inquilini morosi e condannati, anche non in via definitiva, per violenza domestica. Per l'assegnazione delle case, poi, torna prevalente il criterio della proporzionale etnica rispetto all'effettivo fabbisogno abitativo. Infine, stop alla casa per sempre e creazione di un canone sostenibile per favorire l'accesso di famiglie giovani del ceto medio. 

La riforma dell'Ipes contiene importanti novità, sulla cui effettiva applicazione però sussistono tanti dubbi. Per Rosa Franzelin, storica ex presidente dell'istituto, il problema è a monte: senza un ampliamento del patrimonio di appartamenti, allargare la platea ad altre fasce sarà difficile.

Il vicepresidente Heiner Schweigkofler difende però le scelte della maggioranza, parlando di legge che viene incontro a nuove esigenze abitative.

Critiche arrivano invece dai Verdi e dal Centro Casa, che parla di riforma molto poco "sociale".