"Il crollo della Marmolada, non è solo l'effetto di un'ondata di caldo"

Claudia Notarnicola di Eurac Research studia i movimenti dei ghiacciai da dati e immagini satellitari. "Eventi come quello di ieri sono il risultato di un processo durato 30 anni"

I ghiacciai sono osservati speciali e non da oggi. Tra i progetti attivati nell'arco alpino c'è quello che vede collaborare Eurac, provincia di Bolzano e università di Innsbruck denominato Glistt, per monitorarli attraverso i satelliti. Dati ottici e radar per valutare quanto e in che modo si stiano ritirando. Notarnicola spiega che viene valutato, oltre allo stato del ghiaccio, anche il manto nevoso. Proprio questa misura può dare una indicazione di sulle cause del distacco del ghiacciaio. La causa del crollo è da ricercare in processi di lungo termine, nell'amento medio delle temperature che ha intaccato in 25-30 anni il ghiaccio. 

Dal 2005 Solo in Alto Adige, spiega Roberto Dinale, dell'ufficio  idrologia, idrografia, dighe e glaciologia 
della provincia di Bolzano, i ghiacciai si sono ridotti del 20%, al ritmo di 30 metri all'anno. E quest'anno, il manto nevoso di giugno è simile a quello che normalmente si riscontra a metà agosto. 

Nel servizio l'intervista a Claudia Notarnicola vice direttore istituto osservazione della Terra di Eurac Research