Natura

Foraging, o l'arte di raccogliere erbe spontanee

Ortica per i canederli, piantaggine per lo sciroppo contro la tosse, silene per insaporire l'insalata, germogli di abete per un pesto ricco di vitamina C: tante le piante spontanee da raccogliere. Scopriamolo con la "green influencer" Elisa Nicoli

Taràssaco per le insalate, piantaggine per un pesto al sapore di fungo, ortica per i canederli: sono tante le erbe spontanee da raccogliere in Alto Adige. Elisa Nicoli, comunicatrice ambientale, ci ha accompagnato nel bosco di Avigna, spiegandoci come fare foraging in modo sicuro e sostenibile.

La raccolta di erbe spontanee, detta foraging o fitoalimurgia, è parte della storia dell'uomo. Elisa Nicoli ha imparato da piccola, da sua madre. All'epoca non le piaceva molto, ma oggi pensa che sia una competenza molto importante.

Così importante che Elisa ne ha fatto un lavoro: il suo profilo Instagram - eco.narratrice - ha 111.000 follower. L'importante, dice, è non avere un approccio predatorio bensì di rispettare l'ambiente in cui si va a raccogliere erbe.

Elisa è anche autrice. Per Altreconomia ha scritto Il libro delle libere erbe proprio sul foraging, che è stato anche il suo primo libro.

Certo, i libri non bastano. Bisogna farsi accompagnare da qualcuno che ne sa, specie le prime volte, altrimenti si rischia di confondere - per esempio - i germogli di luppolo (i cosiddetti “bruscandoli”) con altri semplici rampicanti.

Meglio raccogliere lontano da strade e inquinanti, ma la biodiversità è ovunque: anche sulla strada per Avigna. I boschi, dunque, ci aspettano.