Riapre al pubblico il museo dei fossili di Meltina

Dopo due anni di lavori riapre il museo dei fossili di Meltina. Insieme all'Ufficio turistico locale, il Comune offre visite guidate in italiano, tedesco e inglese. Coordinamento scientifico della paleobotanica Evelyn Kustatscher

Trecento milioni di anni fa il Salto era una grande e calda pianura alluvionale. Si trovava alla latitudine dell'odierno equatore, ed era parte di un unico grande continente, chiamato Pangea.

Risalgono a quell'epoca le piante fossili ritrovate qui durante gli anni Ottanta: oggi sono visibili 365 giorni l'anno nella struttura realizzata dall'architetto altoatesino Martin Riegler.

Il museo - riaperto al pubblico ad aprile dopo due anni di lavori - sostituisce la struttura preesistente. Alcuni reperti, come la Supaia, sono unici.

Le piante esposte a Meltina furono ammucchiate insieme da una catastrofe primordiale - una specie di Vaia di milioni di anni fa - e vennero poi ricoperti di sabbia, fossilizzandosi.

Oggi ci raccontano come alcune specie siano cambiate nel tempo. Una giovane altoatesina ha dedicato un ampio studio a questi reperti. All'ufficio turistico di Meltina cinque figure dedicate offrono visite guidate nel museo in italiano, tedesco e inglese.

Nel servizio le interviste a Evelyn Kustatscher, paleobotanica del Museo di Scienze Naturali, a Walter Gruber, sindaco di Meltina e a Silvia Oberlechner, guida naturalistica al parco Vedrette di Ries-Aurina.