Il convegno organizzato dall'associazione Elisabetta Paolucci

Come va su internet, pensi al suicidio, come ti vedi allo specchio: le domande da fare ai ragazzi

Fragilità adolescenziale e adulta ai tempi di internet: non vietare, ma assumersi le proprie responsabilità e non rimuovere i temi disturbanti, ha detto lo psicologo Matteo Lancini intervenuto a Bolzano

Nell'occhio del ciclone sembra ci siano i giovani, da bambini fino ad adolescenti, in realtà l'attenzione è concentrata sugli adulti. 
Si parla di internet e social media nella due giorni organizzata dall'associazione Elisabetta Paolucci, Oltre le fragilità, dal titolo L'alunno iperconnesso: filosofia, etica e pratica dell'on-life. 

Davanti a ragazzi in difficoltà, non vietare, ma assumersi le responsabilità, da parte di genitori ed educatori è fondamentale, spiega lo psicologo e psicoterapeuta, oltre che presidente della fondazione Minotauro di Milano, Matteo Lancini, intervenuto al convegno.

Per quanto scomode, sono ben chiare, per Lancini, le domande da fare agli adolescenti: inutile fare la famiglia felice e spegnere il cellulare a tavola, se non si ha il coraggio di parlare di suicidio e di accettazione di se stessi e del proprio corpo, per evitare di cadere nel mantra “sii te stesso, ma a modo mio”.